Roma (NEV), 18 luglio 2012 - Si è conclusa con l'accoglienza di due nuovi membri, l'Assemblea annuale dell'Alleanza battista mondiale (ABM), tenutasi a Santiago del Cile dal 2 al 7 luglio scorsi. Con l'ingresso della Convenzione dei battisti riformati in Ruanda e della Chiesa battista libera del Burundi, l'ABM è arrivata a raggruppare 223 Convenzioni o Unioni di chiese di 122 paesi del mondo, in rappresentanza di oltre 42 milioni di cristiani battisti.

Dopo aver dedicato i primi giorni dell'assemblea alla riflessione su nuove tecnologie ed evangelizzazione, e all'incontro con le chiese battiste cilene (vedi NEV 27/2012), i giorni conclusivi sono stati in particolare dedicati al tema della missione. La missione della chiesa è la missione di Dio, hanno concordato gli oltre 300 partecipanti all'evento. Non sono le chiese a dover sviluppare dei loro programmi; il loro compito è piuttosto di rispondere alla chiamata che Dio rivolge loro. In questo senso, il testo del libro degli Atti degli Apostoli 1:8 in cui Gesù invita i suoi discepoli ad essergli testimoni “fino all'estremità della terra”, è un'esortazione ad avere sempre una visione missionaria globale. Anche le chiese più piccole e con minori risorse non devono rinunciare a questa prospettiva, sostenendola soprattutto nella preghiera. Allo stesso modo, la predicazione dell'evangelo non va mai disgiunta dall'affermazione della giustizia: missione e giustizia sociale non possono che procedere insieme.

Particolari preoccupazioni sono state espresse dall'Assemblea riguardo ai cristiani in Medio Oriente. “Quando parliamo di Medio Oriente – ha detto all'Assemblea il pastore Tony Peck, segretario regionale per l'Europa dell'ABM – ci dimentichiamo che in quella regione vivono anche dei cristiani”. Peck ha quindi espresso preoccupazione per la costruzione del muro di divisione che farà da confine tra Israele e i Territori occupati, una barriera che avrà sicuramente ripercussioni negative per la vita in Palestina. Peck ha quindi ricordato il fenomeno dell'immigrazione che colpisce anche le chiese battiste: in particolare, ha citato la chiesa battista di Bagdad la cui grande maggioranza dei membri si è rifugiata nel nord del paese o è scappata all'estero. Infine, solidarietà e vicinanza richiedono i battisti di Siria, la cui più grande comunità si trova a Homs, una delle città più colpite dal conflitto in corso.

Tra gli altri atti dell'assemblea, ricordiamo un appello alle autorità nigeriane affinché “garantiscano la sicurezza e l'incolumità di ogni cittadino nigeriano” e pongano fine agli attentati terroristici del gruppo islamico radicale Boko Haram, autore “di atti di orrenda disumanità” contro chi si incontra liberamente e legittimamente per lodare Dio.

Sabato 21 Luglio,2012 Ore: 19:01