Roma (NEV), 28 settembre 2011 - Sarà una struttura collettiva temporanea a prendere la responsabilità del segretariato generale della Conferenza delle chiese europee (KEK). E' quanto ha deciso il Comitato centrale dell'organizzazione ecumenica europea, riunitosi a Praga dal 21 al 24 settembre scorso. La decisione è derivata dal pensionamento del professor Viorel Ionita che finora aveva ricoperto l'incarico di segretario generale ad interim. Già nell'accettare quest'incarico, Ionita aveva rinviato la data del suo ritiro che avverrà in via definitiva il prossimo 31 ottobre. La struttura temporanea di segreteria generale ricadrà sotto la responsabilità della presidenza della KEK; il suo funzionamento verrà esaminato durante le prossime sedute del Comitato centrale previste per il prossimo gennaio a Ginevra. Queste decisioni, seppur temporanee e motivate da fattori contingenti, si inseriscono comunque in un piano di revisione delle strutture della KEK che verrà discussa durante l'assemblea costituente che, in base alla decisione presa dal Comitato centrale nella sua seduta di Praga, si terrà dal 3 all'8 luglio 2013 a Budapest (Ungheria). A istruire i lavori di revisione strutturale e statutaria è un gruppo di lavoro composto da 15 “saggi” - tra i quali anche il valdese Michel Charbonnier – nominato durante l'Assemblea generale della KEK di Lione 2009.

Tra le altre decisioni, il Comitato centrale ha incoraggiato le chiese della KEK a rendere maggiormente visibile il loro ministero con e per le minoranze rom. Avendo apprezzato l'adozione, durante la presidenza ungherese, dello schema dell'Unione europea per le strategie nazionali per l'integrazione dei rom, i membri del Comitato hanno invitato le chiese membro a impegnarsi attivamente nei rispettivi paesi, nella considerazione che “le chiese e le organizzazioni ad esse collegate possono giocare un ruolo unico” nel costruire ponti e nel contribuire alla definizioni di politiche di integrazione.

Il Comitato centrale ha anche ricevuto una lettera dal patriarca Irinej, presidente del Sinodo dei vescovi della Chiesa ortodossa serba, nella quale l'esponente religioso esprimeva preoccupazione per la pace e la sicurezza della regione sud orientale dell'Europa, sostenendo la necessità di mantenere sotto il controllo delle forze dell'ONU i confini amministrativi. In una lettera di risposta, il Comitato ha espresso solidarietà alle comunità ortodosse e a quelle non albanesi presenti nell'area, prendendo l'impegno di promuovere il dialogo tra le chiese del sud-est europeo membro della KEK.

Infine, l'organo esecutivo della KEK ha ricevuto i rapporti del segretario generale ad interim, dei direttori delle commissioni Chiesa e società, Chiese in dialogo, e della commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME), oltreché il rapporto finanziario in base al quale è stato approvato il budget 2012. La KEK è una comunione di circa 120 chiese anglicane, ortodosse, protestanti e vecchio cattoliche del continente.

Venerdì 30 Settembre,2011 Ore: 15:58