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www.ildialogo.org Appello del CEC alla comunità internazionale per porre fine alle nuove violenze,di Agenzia NEV del 15/06/2011

Sudan.
Appello del CEC alla comunità internazionale per porre fine alle nuove violenze

di Agenzia NEV del 15/06/2011

Tveit: gli scontri nel Kodorfan meridionale mettono a rischio la costituzione del Sud Sudan


Roma (NEV), 15 giugno 2011 - L'escalation di violenza in atto nello stato sudanese del Kodorfan meridionale, e in particolare, nella sua capitale Kadugli, sta provocando un'emergenza umanitaria che si avvicina alla catastrofe. Circa 300mila persone sono prive di ogni tipo di aiuto e assediate senza via di scampo dai combattimenti tra le truppe governative del Sudan e i membri dell'Esercito di liberazione del popolo sudanese, una milizia di ribelli attiva durante la guerra civile terminata nel 2005. Sono invece circa 40mila gli sfollati che sono riusciti a fuggire dai luoghi di combattimento. “Queste violenze sono una potenziale minaccia alla pacifica transizione verso l’indipendenza del Sud Sudan”, ha dichiarato il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit, in un preoccupato comunicato stampa nel quale chiede l'intervento della comunità internazionale.
In seguito al referendum del gennaio scorso che ha decretato la secessione delle regioni meridionali del Sudan, a maggioranza cristiana e animista, da quelle del nord, a maggioranza musulmana, il prossimo 9 luglio dovrebbe costituirsi lo stato indipendente del Sud Sudan. Gli accordi successivi al referendum avrebbero dovuto, tra l'altro, definire lo status e l'appartenenza dello stato petrolifero del Kodorfan meridionale, oggi teatro di violenze che ricordano quelle dei vent'anni di guerra civile. “Il popolo e le chiese in Sudan – ha sottolineato Tveit - si sono impegnate molto per la pace e la cooperazione e non possono accettare adesso di vedere la regione precipitare nuovamente nella violenza. Pace e giustizia – ha concluso Tveit - sono la volontà e il desiderio del popolo del Sudan e tutti dobbiamo contribuire a rendere questo sogno una realtà”.
Accorati appelli alla comunità internazionali sono giunti sia dal Consiglio delle chiese del Sudan (SCC), l'organismo che raccoglie le chiese anglicana, cattolica, ortodosse e protestanti del paese africano, sia dal Forum ecumenico del Sudan (FES). "La comunità internazionale, guidata dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, con il sostegno esplicito e determinato in particolare di Cina, Stati Uniti, Unione Africana, Lega Araba e Unione Europea (tutti promotori degli accordi di pace del 2005), deve urgentemente adottare tutte le misure per fermare le ostilità, proteggere i civili e permettere l'accesso umanitario a tutte le parti del Sud Kordofan, come primo passo per la ricerca di una soluzione negoziata", ha dichiarato il co-presidente del FES, Eberhard Hitzler. Secondo il segretario generale del SCC, il pastore battista Ramadan Charn Liol, la situazione delle chiese cristiane è particolarmente critica: “Sappiamo di edifici di culto dati alle fiamme, altri devastati e saccheggiati”. (mil)


Venerd́ 17 Giugno,2011 Ore: 15:45
 
 
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