Roma, 23 maggio 2011 (NEV-CS24) – Si è celebrata ieri a Kingston (Giamaica) la Domenica mondiale della pace, una giornata di preghiera pensata per unire tutte le comunità religiose del mondo nelle tematiche e nello spirito promosso dalla Convocazione ecumenica internazionale per la pace, iniziata il 17 maggio scorso nella capitale giamaicana. Nel suo messaggio, il Patriarca ortodosso Bartolomeo ha dichiarato che “come credenti e discepoli di un Dio di pace dobbiamo costantemente ricercare e proclamare persistentemente vie alternative che rigettino la violenza e la guerra. Forse i conflitti non saranno evitabili, ma la violenza e la guerra lo sono”.

La Convocazione rappresenta il punto di arrivo del programma del Decennio per superare la violenza (DOV), promosso dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). L’incontro si è confermato essere il più grande raduno pacifista mai organizzato fin’ora, riunendo un migliaio di partecipanti da tutto il mondo, provenienti dalle chiese, dai gruppi ecumenici e da organizzazioni impegnate sui temi della pace e della giustizia. I lavori della Convocazione sono volti ad approfondire, con worksop e dibattiti, i modi attraverso i quali le chiese e gli organismi ecumenici possano rispondere con azioni concrete alle sfide per la pace, che va ricercata su più livelli, rispecchiati nelle quattro tematiche principali della Convocazione: pace nella società, pace con la terra, pace nell’economia e pace tra i popoli.

Questa convergenza di diversi punti è stata sottolineata dalla pastora luterana tedesca Margot Kässmann che ha sostenuto, nel corso della celebrazione inaugurale della Convocazione ecumenica, che “non vi è guerra giusta, ma solo pace giusta, e che una Chiesa che non si impegni per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato non è Chiesa”. Così come il teologo quacchero e pacifista Paul Oestreicher ha voluto ricordare che “nel momento in cui le Chiese hanno stretto alleanza con il potere, esse hanno in realtà contraddetto il Vangelo e - ha aggiunto - che come è stato possibile rendere inammissibile la schiavitù, così si potrà rendere culturalmente inammissibile la guerra”.

A ribadire l’importanza del coinvolgimento delle chiese nella questione ambientale è stato il pastore Jochen Motte, segretario esecutivo per la giustizia, pace e integrità della creazione della Missione evangelica unita (UEM), che ha dichiarato che “il movimento ecumenico dovrà focalizzarsi durante il prossimo decennio sul tema dell’ambiente, così come il tema della violenza è stato una priorità nel decennio appena terminato”.

La Convocazione si concluderà mercoledì 25 maggio ed è prevista la stesura di un messaggio finale.

Lunedì 23 Maggio,2011 Ore: 17:24