Roma (NEV), 3 novembre 2010 - Un gesto d'addio che è anche un gesto di speranza. Il pastore Ishmael Noko ha lasciato il suo incarico di segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM) piantando un albero di mele nel giardino del Centro ecumenico di Ginevra, sede della FLM. “Piantare un albero è un segno di speranza”, ha spiegato Noko il cui gesto richiama una famosa affermazione di Martin Lutero, secondo cui anche sapendo che domani finirà il mondo, vale sempre la pena piantare un albero oggi. “Questo albero simboleggia il nostro radicamento nella fede, nella speranza e nelle promesse di Gesù Cristo - ha proseguito Noko -. Ed è anche un simbolo che personifica il movimento ecumenico stesso”. Nato in Zimbabwe 67 anni fa, descritto come uno dei più influenti leader del movimento ecumenico, Noko ha lasciato lo scorso 31 ottobre la carica che ha ricoperto per 16 anni. Un lungo periodo nel corso del quale emerge come uno dei momenti più alti la firma nel 1999 ad Augusta (Germania) della Dichiarazione congiunta luterano cattolica sulla dottrina della giustificazione per fede, in base alla quale le due confessioni hanno dichiarato decadute le reciproche condanne formulate nel XVI secolo. Più recentemente Noko è stato in prima linea nel promuovere la riconciliazione con i mennoniti - gli eredi degli anabattisti perseguitati dai luterani nel XVI secolo – ufficializzata nell'ultima Assemblea generale della FLM tenutasi lo scorso luglio a Stoccarda (vedi NEV 30-31/10). Nel suo discorso di commiato Noko ha anche ripetuto la frase che lo ha accompagnato per i lunghi anni del suo mandato: “Essere luterano significa essere ecumenico”. A salutare Noko erano presenti, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, e il segretario generale della Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR), Setri Nyomi. Dal 1° novembre l'incarico di segretario generale della FLM è stato assunto dal pastore Martin Junge della chiesa luterana del Cile.

 

 

Giovedì 04 Novembre,2010 Ore: 14:54