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www.ildialogo.org 100 anni fa nasceva il movimento ecumenico,di Agenzia NEV del 31/05/2010

ECUMENISMO
100 anni fa nasceva il movimento ecumenico

di Agenzia NEV del 31/05/2010

Il 2 giugno si apre a Edimburgo la Conferenza missionaria mondiale.In Italia le chiese cristiane hanno lanciato l'iniziativa di una preghiera ecumenica per la domenica del 13 giugno.


Roma, 31 maggio 2010 (NEV-CS21) - “Edimburgo. Testimoniare Cristo oggi”: questo il tema della Conferenza missionaria mondiale che si apre il 2 giugno nella capitale scozzese per celebrare il centenario di quell'incontro, che segnò l'inizio del movimento ecumenico contemporaneo  (www.edinburgh2010.org).
Nel 1910, infatti, oltre mille delegati di Società missionarie protestanti di diverse denominazioni, si riunirono a Edimburgo con lo scopo di aiutare i missionari a forgiare uno spirito comune. Fino al 6 giugno saranno oltre 1.200 i partecipanti alle celebrazioni, non solo protestanti "storici", questa volta, ma anche cattolici, pentecostali e ortodossi; non solo anglosassoni, ma anche cristiani del Sud del mondo. La conferenza si articolerà, oltre che in sedute plenarie, in nove gruppi di lavoro.
“E' stato un secolo importante per imparare a comunicare tra cristiani senza ferirci e aprendoci all’ascolto reciproco – ha commentato Letizia Tomassone, vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -. Sul cammino che si apre a partire da questo centenario è importante che chiediamo la spinta e la passione che ci può donare lo Spirito Santo. Per questo, come FCEI, abbiamo proposto ai fratelli cattolici ed ortodossi di dedicare il 13 giugno una preghiera comune al cammino ecumenico fin qui compiuto, e per chiedere a Dio la forza e l’audacia necessarie a continuarlo”.
Una lettera congiunta a firma di Massimo Aquilante, presidente della FCEI, Gennadios Zervos, arcivescovo-metropolita ortodosso d’Italia e di Malta ed Esarca per l’Europa meridionale, ed Ercole Lupinacci, vescovo di Lungro e presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della CEI, è stata inviata lo scorso 25 maggio alle chiese italiane con l'intento di invitarle per domenica 13 giugno ad una giornata di memoria e di ringraziamento.
 
In allegato la lettera a firma dei tre rappresentanti di chiese, nonché una scheda su “La Conferenza missionaria mondiale di Edimburgo 1910”.
 
SCHEDA
 
LA CONFERENZA MISSIONARIA MONDIALE DI EDIMBURGO 1910
 
La Conferenza missionaria mondiale tenutasi ad Edimburgo dal 14 al 23 giugno del 1910 è considerata il luogo di nascita del movimento ecumenico contemporaneo. Fu infatti in quell'occasione che venne costituita per la prima volta una commissione permanente per la promozione dell'unità dei cristiani.
A cento anni di distanza difficilmente potremmo considerare Edimburgo 1910 come un evento ecumenico. Vi partecipavano esclusivamente rappresentanti di società missionarie anglicane e protestanti, mentre erano assenti cattolici ed ortodossi. Dei 1200 delegati solo 17 erano extra europei, un dato che indicava come la missione avesse ancora come cornice il colonialismo e la predicazione cristiana si sovrapponesse all'affermazione della cultura occidentale.
Nonostante questi limiti, la Conferenza ebbe dei chiari punti di forza che ne determinarono l'influenza negli anni a venire. In primo luogo, l'autorevolezza della sede e dei protagonisti. Edimburgo fu scelta per omaggiare la Scozia, un paese relativamente piccolo che aveva però dato al movimento missionario numerose figure di primo piano; per citarne solo una, l'esploratore David Livingstone. A presiedere la Conferenza fu poi Sir Arthur James Balfour, ministro del governo britannico; mentre ne fu segretario il metodista americano John R. Mott, che ben rappresentò l'apporto dei laici alla Conferenza. In secondo luogo, la Conferenza fu influenzata dalle prime generazioni formatesi nelle associazioni giovanili come la Young Man Christian Association (YMCA), nate con il preciso intento di superare gli steccati confessionali che dividevano i cristiani. Infine, la Conferenza fu influenzata dall'entusiasmo di chi credeva possibile evangelizzare tutti i popoli della terra entro una generazione, mostrandosi così disposto a superare tutti gli ostacoli che rendevamo meno efficace la predicazione cristiana. Fu proprio a questo ultimo livello che emerse la questione dell'unità: l'esperienza della maggioranza dei partecipanti mostrava in modo evidente che le divisioni tra le chiese, retaggio della storia europea, risultavano incomprensibili ai popoli asiatici e africani e nuocevano alla credibilità della predicazione evangelica. Lo disse chiaramente uno dei pochi partecipanti extraeuropei della Conferenza, il cinese Cheng Ching-yi: “Parlando chiaramente, noi cinesi speriamo di vedere nel prossimo futuro una Chiesa cristiana unita, senza alcuna distinzione denominazionale. Il denominazionalismo non ha mai interessato la mentalità cinese. Anzi, i cinesi ne soffrono”. Il primo slancio ecumenico nacque dunque in vista di una predicazione cristiana coerente e convincente. Fu così che la Conferenza decise di istituire un Comitato permanente che potesse continuare la riflessione e promuovere l'unità delle diverse chiese.
Lo scoppio della I Guerra mondiale gelò gli entusiasmi di Edimburgo, offrendo ai partecipanti alla successiva Conferenza missionaria mondiale di Gerusalemme 1928 un mondo completamente cambiato, dal futuro più fosco. Bisognerà attendere la fine del II conflitto mondiale per vedere il primo frutto tangibile del lavoro cominciato ad Edimburgo: è infatti nel 1948 che nasce il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), animato inizialmente dalle sole chiese protestanti e anglicane, per poi vedere l'ingresso nel 1961 delle chiese ortodosse. Fu infine con il Concilio Vaticano II che anche la chiesa cattolica, mutando il suo tradizionale atteggiamento, aderì al movimento ecumenico, senza tuttavia diventare membro del CEC.                                  (NEV/maggio 2010)
 

Lettera chiese cristiane italiane



Marted́ 01 Giugno,2010 Ore: 19:32
 
 
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