- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (243) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Olav Fykse Tveit: “Essere ecumenici quando si č cristiani, non č un'opzione”,a cura di Gaëlle Courtens

INTERVISTA
Olav Fykse Tveit: “Essere ecumenici quando si č cristiani, non č un'opzione”

a cura di Gaëlle Courtens

Roma (NEV), 19 maggio 2010 - In occasione di una sua visita-lampo a Roma, ieri 18 maggio, l'Agenzia stampa NEV ha intervistato il pastore luterano norvegese Olav Fykse Tveit, che da gennaio 2010 ricopre la carica di segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), organismo ecumenico che conta 349 chiese membro in tutto il mondo in rappresentanza di 560 milioni di cristiani. Nella mattinata ha incontrato i rappresentanti del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, mentre nel pomeriggio, presso la sede della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha avuto un colloquio informale con alcuni rappresentanti del protestantesimo italiano.
Cosa significa per lei lavorare per l'unità visibile dei cristiani in un momento che da più parti viene definito come “inverno ecumenico”?
Non dovrebbero preoccuparci le varie stagioni che il movimento ecumenico via via si trova ad attraversare. Piuttosto dovremmo essere spronati dalla sfida che esso rappresenta: quella di vivere ecumenicamente, nel quotidiano, la nostra vocazione.
Penso che la dimensione più forte del movimento ecumenico sia quella riferita alla consapevolezza di portare insieme la croce. Stare insieme significa anche sostenersi l'un l'altro nelle difficoltà quotidiane, e non solo nelle grandi occasioni, seppur belle e commoventi. Penso al “Kirchentag” ecumenico svoltosi nei giorni scorsi a Monaco di Baviera al quale ho partecipato: questo è uno solo degli aspetti del movimento ecumenico.
Credo fermamente che quello su cui i cristiani tutti possano costruire è la vocazione comune, la vocazione ad essere uno. Ma per fare questo serve una comunione spirituale. Non si tratta di un'idea astratta di unità. Infatti, è molto concreta, però richiede una spiritualità condivisa, che sta alla base delle nostre chiese, della nostra fede e del nostro lavoro ecumenico. In questo senso il mio impegno è quello di lavorare a favore della visibilità dell'unità delle chiese, per una testimonianza comune. Da gennaio, da quando cioè mi trovo ad essere in questa nuova posizione, che mi permette di avere un punto di vista “privilegiato”, è interessante osservare come le chiese stiano letteralmente lottando per sperimentare che questo è possibile.
E' corretta, secondo lei, l'analisi per cui oggi vige un dialogo privilegiato tra ortodossia e cattolicesimo a scapito del dialogo con le chiese protestanti?
L'ecumenismo è un movimento, non ci si deve quindi stupire se si muove, e se non esiste una sola visione di cosa esso sia. La questione è più complessa: bisogna vederla sotto vari punti di vista. Quello del Patriarca ecumenico Bartolomeo I sembra chiaro: le chiese ortodosse facenti capo a Costantinopoli sono impegnate nel movimento ecumenico del CEC, un impegno sentito come prioritario, teso al rafforzamento e allo sviluppo dei rapporti ecumenici interni al CEC e quindi con le chiese evangeliche.
E' vero che la chiesa ortodossa russa muove delle critiche esplicite alle chiese protestanti occidentali, soprattutto sul piano dell'etica e della morale. Ma penso che queste spinte vadano inquadrate in un contesto più ampio che comprende l'evoluzione negli ultimi decenni della chiesa ortodossa russa verso una chiesa nazionale espressione stessa dell'identità russa. Credo sia incauto limitare l'analisi dei rapporti tra chiesa ortodossa russa e chiese evangeliche occidentali alle sole questioni discordanti sul piano etico e morale.
Sul fronte invece dei rapporti tra cattolici e ortodossi non c'è dubbio che ci sono delle forze che desiderano rinsaldarli, trascurando forse i rapporti con i protestanti. Ma non penso si tratti da parte cattolica di una strategia intenzionale, né a livello del Vaticano, né a livello locale. Non vi è nessuna volontà di polarizzare alcunché. E' invece senz'altro vero che ci sono oggi, molto più di prima, le condizioni per una cooperazione pacifica e proficua tra le due chiese.
Dal punto di vista protestante mi sento di dire che sono le chiese protestanti per prime quelle che dovrebbero sentirsi parte integrante del movimento ecumenico mondiale, senza ripiegarsi su sé stesse e sull'identità protestante. Le incoraggerei a non vedere il loro impegno ecumenico solo in chiave interdenominazionale, ma in un contesto ecumenico più ampio.
Ieri ha incontrato il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. Qual è stato il messaggio che gli ha portato?
Molte sono le questioni che ci accomunano, a cominciare dai temi della pace, della giustizia e della salvaguardia del Creato. Anche sul piano del dialogo interreligioso, con l'islam o l'ebraismo, il CEC e il Pontificio Consiglio per l'unità affrontano le stesse sfide. Allora il mio messaggio al card. Kasper era proprio questo: lavoriamo insieme su queste tematiche, anche perché è importante fare insieme tutto quello che concretamente si può fare insieme, con il fine però di rafforzare la nostra piattaforma ecumenica in modo tale da risolvere con coraggio quello che ancora ci divide. Ecco dove a mio avviso si sprigiona lo spirito di un autentico ecumenismo, nel tentativo di superare le divisioni. Penso che essere ecumenici quando si è cristiani non sia un'opzione: la chiesa è tale, solo se è anche ecumenica.


Sabato 22 Maggio,2010 Ore: 20:17
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Notizie Ecumeniche

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info