Roma (NEV), 17 marzo 2010 - La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha aderito alla manifestazione nazionale in difesa dell’acqua pubblica promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che si terrà a Roma il prossimo 20 marzo. Inoltre, la FCEI fa parte del Comitato Promotore per i tre quesiti referendari sullo stop alle politiche di privatizzazione sull'acqua. “Come chiese evangeliche non potevamo non esserci – ha dichiarato Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI -. Le nostre chiese da anni seguono le problematiche legate all'oro blu, nella convinzione che l'acqua non solo è un bene comune, un dono di Dio, ma un diritto umano fondamentale”.

Già nel 2003 la Rete cristiana europea per l’ambiente (ECEN), di cui la GLAM è membro, aveva dedicato all’acqua la sua IV Assemblea e nel documento finale individuava una serie di criteri rispetto alla sua gestione fra cui: precauzione, trasparenza, controllo pubblico, partecipazione pubblica. Non è da meno il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), che nell’Assemblea del 2006 di Porto Alegre (Brasile) ha adottato una risoluzione sul tema “Acqua per la vita”. Il CEC inoltre promuove dall'inizio di questo millennio la Rete ecumenica per l'acqua (EWN) impegnata a vari livelli nella difesa di questo prezioso bene (www.oikoumene.org/en/activities/ewn-home.html). “Come GLAM già nel 2002, con un dossier intitolato 'Acqua, dono e responsabilità', avevamo posto con preoccupazione il tema della privatizzazione dell'acqua. Non c'è dubbio che le chiese protestanti in Italia e nel mondo da anni tengono alta la guardia sul tema dell'acqua come bene pubblico, consce della responsabilità specifica che hanno in materia. La nostra convinta adesione alla campagna referendaria e alla manifestazione va ovviamente collocata in questo quadro”, conclude Visintin.