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www.ildialogo.org Consultazione di Londra: risoluzione sull'Ucraina,a cura di Agenzia NEV del 13/05/2015

Ecumenismo - Documenti
Consultazione di Londra: risoluzione sull'Ucraina

a cura di Agenzia NEV del 13/05/2015

DOCUMENTAZIONE
Roma (NEV), 13 maggio 2015 - Pubblichiamo la risoluzione sottoscritta lo scorso 28 aprile dai partecipanti alla Consultazione di Londra sull'Ucraina, convocata dalla Missione battista mondiale (BSM) e dalla Missione Eurasia (vedi notizia in questo numero).
Consultazione di Londra: risoluzione sull'Ucraina
Il conflitto armato nella parte orientale dell'Ucraina ha portato a una catastrofe umanitaria. Intere città e villaggi sono stati distrutti e diverse migliaia di civili e soldati sono stati uccisi. Il conflitto ha creato più di un milione e mezzo di rifugiati. Questi, tristemente, sono solo i dati visibili della tragedia. La portata delle conseguenze sociali, culturali e psicologiche è impossibile da comprendere.
La crisi presenta una pressante opportunità per la Chiesa globale di dimostrare solidarietà a coloro che soffrono, di esprimersi a difesa della libertà religiosa, e di contribuire a restaurare la pace, la giustizia e la riconciliazione. Le chiese devono far sorgere tra la popolazione ucraina una visione di speranza e riconciliazione. La comunità cristiana globale può offrire un aiuto concreto sostenendo dei programmi ben coordinati per la creazione di centri comunitari per l'assistenza sociale, psicologica e umanitaria.
La guerra in Ucraina ha posto seri rischi negli ambiti della libertà religiosa, dei diritti umani e della diversità religiosa nella Crimea ucraina e nei territori dell'Ucraina orientale occupati dai separatisti filo-russi. La concezione ortodossa panslavica del cosiddetto “mondo russo” sta monopolizzando il pensiero ideologico e l'azione pratica in queste regioni. Le confessioni ortodosse non affiliate al Patriarcato di Mosca si trovano sotto la costante minaccia di discriminazioni e persecuzioni. Cattolici, protestanti e altre minoranze religiose soffrono allo stesso modo una persecuzione violenta e hanno bisogno della nostra solidarietà e del nostro attivo sostegno. Creare consapevolezza, monitorare le violazioni della libertà religiosa, promuovere una campagna di informazione estesa, efficace e basata sui fatti, provvedere all'assistenza finanziaria per le famiglie di coloro che sono perseguitati, e altre forme di sostegno internazionale sono di vitale importanza.
Le politiche di separatismo e di guerra continuano, non solo perché hanno il sostegno di particolari fazioni, ma anche perché manca una visione e una leadership per il mantenimento della pace e la riconciliazione, e non c'è unità tra i mediatori di pace. La chiesa in Ucraina gode del più alto livello di credibilità e fiducia ed è un elemento chiave nel processo di riconciliazione. La comunità cristiana internazionale e le NGO possono offrire anche un sostegno significativo negli sforzi che possono portare a una riconciliazione nazionale e interreligiosa.
Il nuovo governo ucraino, da solo, non può affrontare le conseguenze distruttive di questa guerra. In molte occasioni, i leader dell'Ucraina hanno fatto appello all'aiuto delle istituzioni internazionali. Oggi i leader delle chiese ucraine fanno appello alla comunità cristiana globale per ottenere solidarietà e sostegno, e per la difesa della libertà, della giustizia e della pace in Ucraina.
A nome del popolo ucraino e delle chiese ucraine, i partecipanti alla Consultazione di Londra:
riconoscono con tristezza i recenti terribili eventi in Ucraina, che hanno causato migliaia di morti e in più di un milione e mezzo di sfollati;
incoraggiano tutte le agenzie rilevanti a collaborare più strettamente con la Chiesa in Ucraina per rendere più efficace l'azione di aiuto e soccorso;
invitano la comunità cristiana globale a rispondere prontamente e generosamente agli appelli per l'assistenza umanitaria;
chiedono alle agenzie umanitarie e alle denominazioni cristiane di sviluppare rapide unità di intervento per migliorare il coordinamento dell'assistenza umanitaria nell'Ucraina meridionale e orientale;
chiedono lo sviluppo di misure preventive e l'assicurazione di assistenza post-conflitto attraverso la ricostruzione e lo sviluppo di pratiche per il ristabilimento della pace;
sottolineano la continua necessità di una informazione imparziale e oggettiva sulla situazione politica, economica e sociale in Ucraina;
esprimono profonda preoccupazione che le comunità cristiane non affiliate alla chiesa ortodossa russa del patriarcato di Mosca subiscano nel conflitto sofferenze sproporzionate;
esprimono dolore e sdegno per l'uccisione di quattro leader di una chiesa evangelica in Slavyansk, rapiti a Pentecoste 2014 durante una funzione religiosa, e poi torturati e assassinati da separatisti filo russi;
condannano l'uso della violenza e le aggressioni dei separatisti filo-russi, che hanno preso con la forza diversi edifici ecclesiastici e centri educativi battisti, pentecostali e di altre denominazioni. In molti casi, questi luoghi di culto e di istruzione sono stati trasformati in caserme e fortificazioni militari;
fa appello alla comunità cristiana internazionale affinché dimostri la propria solidarietà al popolo ucraino, in particolare verso i cristiani che stanno subendo persecuzioni nei territori occupati del sud e dell'est dell'Ucraina;
si impegnano per lo sviluppo di partenariati formali e informali per la difesa della libertà religiosa e la giustizia sociale in Ucraina, attraverso reti internazionali e la condivisione di risorse.
(traduzione a cura di nev-notizie evangeliche)
LE NOTIZIE NEV POSSONO ESSERE UTILIZZATE LIBERAMENTE, CITANDO LA FONTE
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Sabato 16 Maggio,2015 Ore: 13:17
 
 
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