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www.ildialogo.org Dichiarazione sulla persecuzione delle minoranze religiose in Medio Oriente,di Agenzia NEV del 17/12/2014

DOCUMENTAZIONE
Dichiarazione sulla persecuzione delle minoranze religiose in Medio Oriente

di Agenzia NEV del 17/12/2014

Roma (NEV), 17 dicembre 2014 - In vista della Giornata internazionale dei diritti umani del 10 dicembre, il Comitato direttivo della Conferenza delle chiese europee (KEK) ha adottato questa dichiarazione sulla persecuzione delle minoranze religiose in Medio Oriente. Quello che segue è un appello affinché le violenze cessino, vengano incrementati gli aiuti umanitari, e aumentato il sostegno internazionale a favore delle persone perseguitate e dei profughi.
La Conferenza delle chiese europee (KEK) esprime la propria preoccupazione per le gravi violazioni di fondamentali diritti umani, la crisi umanitaria e la situazione della sicurezza in Medio Oriente, specialmente nei conflitti in Siria e Iraq. La KEK vede con grande dolore il continuo peggiorare della situazione. La KEK insiste sul fatto che le uccisioni mirate, le conversioni religiose forzate, la tratta di donne e bambini, il reclutamento di bambini come attentatori suicidi, la decapitazione di cristiani e membri di altre minoranze religiose, e la vandalizzazione di siti religiosi, patrimoni culturali e luoghi di culto, debbano terminare immediatamente.
Quotidianamente, le vite innocenti di persone appartenenti a minoranze religiose ed etniche - che includono i cristiani delle antiche chiese della regione, ezidi, turkmeni, shabak, kaka’e, sabian e sciiti, musulmani moderati, curdi - sono catturati dall'autoproclamato Stato islamico (IS) e da altri gruppi estremisti. Molti leader religiosi musulmani disapprovano queste pratiche di “pulizia” etnica e religiosa. E' nostra convinzione che il pluralismo religioso sia un principio basilare dei diritti umani. Questa situazione estremamente dolorosa necessita di una forte risposta internazionale ed europea.
La KEK sostiene gli sforzi del Consiglio delle chiese del Medio Oriente, e sta al fianco dei propri fratelli e delle proprie sorelle cristiane, e di tutte le persone di buona volontà, che cercano soluzioni pacifiche in questa regione infiammata dalla violenza. In particolare preghiamo per gli arcivescovi di Aleppo rapiti, l'arcivescovo Gregorios Yohanna Ibrahim e l'arcivescovo Paul Yazigi.
Chiediamo ai negoziatori internazionali di portare la voce delle minoranze religiose ed etniche nei processi di pace e di coinvolgere fedi e convinzioni in un dialogo pacifico. Mentre prendiamo atto che il Consiglio degli Affari esteri della UE e il Consiglio europeo hanno elaborato le loro conclusioni sulla situazione in Iraq e Siria, la Conferenza delle chiese europee chiede alle istituzioni europee di:
1. prestare particolare attenzione alla dimensione religiosa del conflitto in atto - specialmente alla strumentalizzazione dell'islam - e attuare un piano comprensivo e continuativo per combattere l'estremismo e l'ideologia radicale, che hanno infettato anche alcuni cittadini europei e altri combattenti stranieri portandoli a sostenere l'IS.
2. fare appello a coloro che sono in conflitto di rispettare la libertà di religione o di credo come un fondamentale diritto umano, garantito dall'art. 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani, e di utilizzare le potenzialità degli organismi ecumenici e interreligiosi, insieme ad altre organizzazioni della società civile, per promuovere la pace e la tolleranza religiosa.
3. Incoraggiare gli stati membro della UE ad incrementare, in quanto questione della massima urgenza, gli aiuti umanitari, l'assistenza e la protezione per i rifugiati che appartengono alle minoranze irachene e siriane, o ad ogni altra minoranza che vive in quei territori, senza riguardo alla loro religione o fede, età, genere, appartenenza etnica; porre un'enfasi speciale sulla situazione di donne e bambini, persone con disabilità, anziani e persone singole che hanno perso le loro famiglie.
4. Estendere e creare la possibilità per i familiari di ricongiungersi alle loro famiglie negli stati membro dell'UE attraverso vie prioritarie e con ridotti ostacoli burocratici.
5. Incrementare sostanzialmente e urgentemente il sostegno finanziario immediato al Programma Alimentare Mondiale in quei paesi che accolgono profughi e rifugiati, assicurando anche forniture mediche, risorse umane e il necessario per l'accoglienza nei mesi invernali.
6. Implementare le Linee guida della UE sulla promozione e la protezione della libertà di religione o credo (2013) in modo da promuovere i diritti e la dignità umana di tutti i popoli e le nazioni, senza riguardo al loro paese d'origine.
7. Chiedere l'implementazione da parte degli stati membro della UE della risoluzione del Parlamento europeo del 18 settembre 2014 sulla situazione in Iraq e Siria e l'offensiva dell'IS, includendo anche la persecuzione delle minoranze (2014/2843/ (RSP)), come pure la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2170 (2014) e la risoluzione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani S_22/L.1(2014).
La KEK sostiene gli sforzi dell'UNHCR e dei paesi confinanti con le zone del conflitto, diretti a offrire protezione e sicurezza ai profughi; chiede inoltre agli stati europei di incrementare considerevolmente le quote di accoglienza per il reinsediamento dei rifugiati.
Invitiamo tutte le chiese in Europa a unirsi alle nostre preghiere per tutte le persone che soffrono in condizioni di estrema privazione, e ad esprimere solidarietà alle chiese e a singoli cristiani in Siria, Iraq e nell'intero Medio Oriente. Preghiamo affinché venga posto fine ai conflitti e la pace possa prevalere nelle nazioni dove i cristiani sono presenti da secoli. Invitiamo tutte le chiese membro della KEK e tutte le persone di buona volontà a farsi promotori di queste istanze presso i propri governi e di essere solidali nell'accogliere rifugiati e richiedenti asilo. Incoraggiamo altri rappresentanti religiosi ad unirsi a noi in questo appello per mantenere e rafforzare la dimensione multiculturale e multireligiosa della società in Medio Oriente. (traduzione a cura dell’Agenzia stampa NEV)
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Giovedì 18 Dicembre,2014 Ore: 19:25
 
 
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