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www.ildialogo.org Edimburgo 2010 – Appello comune,a cura di Agenzia NEV del 09/06/2010

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Edimburgo 2010 – Appello comune

a cura di Agenzia NEV del 09/06/2010

Roma (NEV), 9 giugno 2010 - Pubblichiamo l'”Appello comune” diffuso al termine della Conferenza mondiale missionaria di Edimburgo (Scozia) svoltasi dal 2 al 6 giugno.
Riuniti per il centenario della Conferenza mondiale missionaria di Edimburgo 1910, noi crediamo che la chiesa, come segno e simbolo del regno di Dio, sia chiamata a testimoniare oggi Cristo condividendo la missione d'amore di Dio attraverso la potenza trasformatrice dello Spirito Santo.
1. Confidando nel Dio trinitario e con un rinnovato senso di urgenza, siamo chiamati ad incarnare e proclamare la buona notizia della salvezza, del perdono del peccato, della vita abbondante e della liberazione per tutti i poveri e gli oppressi. Siamo sfidati a testimoniare e ad evangelizzare in modo tale da essere una dimostrazione vivente dell'amore, della rettitudine e della giustizia che Dio vuole per l'intero mondo.
2. Ricordando il sacrificio di Cristo sulla croce e la sua risurrezione per la salvezza del mondo, e fortificati dallo Spirito Santo, siamo chiamati a un dialogo autentico, ad un impegno rispettoso e ad una umile testimonianza all'unicità di Cristo in mezzo a gente di altre fedi – e di nessuna fede. Il nostro approccio è contraddistinto da una ferma fiducia nel messaggio dell'evangelo; esso costruisce l'amicizia, cerca la riconciliazione e pratica l'ospitalità.
3. Conoscendo lo Spirito Santo che soffia dove vuole nel mondo, riconnettendo il creato e portando nuova vita, siamo chiamati a diventare comunità di compassione e di guarigione, in cui i giovani partecipano attivamente alla missione, in cui donne e uomini condividono equamente potere e responsabilità, in cui c'è un nuovo zelo per la giustizia, la pace e la protezione dell'ambiente, e una liturgia rinnovata che riflette la bellezza del Creatore e del creato.
4. Disturbati dalle asimmetrie e squilibri di potere che ci dividono e ci turbano nella chiesa e nel mondo, siamo chiamati al pentimento, a una riflessione critica sui sistemi di potere, e a un uso responsabile delle strutture di potere. Siamo chiamati a trovare modi pratici di vivere come membri dell'unico corpo, nella consapevolezza che Dio resiste ai superbi, Cristo accoglie e dà forza ai poveri e agli afflitti, e che la potenza dello Spirito Santo si manifesta nella nostra vulnerabilità.
5. Affermando l'importanza dei fondamenti biblici del nostro impegno missionario e apprezzando la testimonianza degli apostoli e dei martiri, siamo chiamati a rallegrarci per le espressioni del vangelo in molte nazioni in tutto il mondo. Celebriamo il rinnovamento sperimentato attraverso movimenti di migrazione e missione in ogni direzione, il modo con cui tutti vengono equipaggiati per la missione attraverso i doni dello Spirito Santo, e la vocazione costante che Dio rivolge a ragazzi e giovani a diffondere il vangelo.
6. Riconoscendo la necessità di formare una nuova generazione di leader dotati di autenticità per la missione nel mondo di diversità del ventunesimo secolo, siamo chiamati a lavorare insieme a nuove forme di educazione teologica. Poiché siamo tutti fatti a immagine di Dio, tali forme ricorreranno reciprocamente ai carismi unici di ciascuno, costituiranno una sfida reciproca a crescere nella fede e nella comprensione, a condividere equamente le risorse a livello mondiale, a coinvolgere l'essere umano e la famiglia di Dio nella sua interezza, e a rispettare la saggezza degli anziani promuovendo la partecipazione dei giovani.
7. Udendo la chiamata di Gesù a fare di tutti dei discepoli – poveri, ricchi, emarginati, ignorati, potenti, disabili, giovani e vecchi – siamo chiamati come comunità di fede alla missione da ogni luogo e verso ogni luogo. Udiamo con gioia la chiamata ad essere reciprocamente arricchiti nella nostra testimonianza in parola e azione, nelle strade, nei campi, negli uffici, nelle case e nelle scuole, offrendo la riconciliazione, mostrando l'amore, dimostrando la grazia e dicendo la verità.
8. Ricordando Cristo, l'ospite al banchetto, e impegnati per quell'unità per la quale egli ha vissuto e pregato, siamo chiamati a una cooperazione costante, ad affrontare le questioni controverse e a lavorare per una visione comune. Siamo invitati ad accoglierci l'un l'altro nella nostra diversità, ad affermare la comune appartenenza attraverso il battesimo nell'unico corpo di Cristo, e a riconoscere il nostro bisogno di reciprocità, partnership, collaborazione e lavoro in rete nella missione, così che il mondo possa credere.
9. Ricordando lo stile di testimonianza e di servizio di Gesù, noi crediamo di essere chiamati da Dio a seguire questa via in gioia, ispirati, unti, inviati e resi capaci dallo Spirito Santo, e nutriti dalle discipline cristiane nella comunità. Nell'attesa del ritorno di Cristo nella gloria e nel giudizio, sperimentiamo la sua presenza fra noi nello Spirito Santo, e invitiamo tutti ad unirci a noi partecipando alla missione di trasformazione e riconciliazione di Dio, missione d'amore per l'intero creato. 
(Traduzione provvisoria a cura del settimanale “Riforma”)


Venerd́ 11 Giugno,2010 Ore: 11:00
 
 
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