Sulla ragionevole proposta per far cessare le stragi di immigrati in mare (e per combattere le organizzazioni mafiose)

di Anacleto Degli Esposti

Mi sembra ragionevole, sebbene a molti possa apparir sorprendente, la ragionevole proposta per far cessare le stragi di immigrati in mare (e per combattere le organizzazioni mafiose) formulata dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo anni fa e che in questi giorni e’ nuovamente posta all’attenzione di molti interlocutori, che prevede di consentire l’ingresso legale nel nostro paese a tutti gli aventi diritto ai sensi del comma terzo dell’art. 10 della Costituzione della Repubblica Italiana, a tal fine organizzando un servizio di trasporto pubblico e gratuito.

Mi sembra ragionevole per due motivi sostanziali. Il primo: le stragi in corso. Ed occorrera’ pur fare qualcosa per farle cessare. Il secondo: il fallimento delle politiche europee ed italiane fondate sul razzismo. Fallimento sotto tutti i punti di vista, sia in termini di trionfo dei poteri criminali, sia in termini di sperpero delle risorse pubbliche, sia in termini di crescita dell’insicurezza, sia in termini di degradazione e distruzione dei principi fondanti lo stato di diritto e la democrazia, sia infine e soprattutto in termini di vite umane che quelle leggi razziste hanno contribuito a distruggere, e questo e’ davvero punto dirimente e inconfutabile.

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E mi sembra che a favore della proposta di un intervento legislativo ed amministrativo che crei canali di accesso legale nel nostro paese e nel nostro continente per tutti gli esseri umani che ne hanno diritto ai sensi del comma terzo dell’articolo 10 della Costituzione della Repubblica Italiana (ed ai sensi della Dichiarazione universale dei diritti umani, che si celebra ogni anno il 10 dicembre ma sarebbe ora di cominciare ad applicarla invece di limitarsi a festeggiarla), e garantisca un servizio di trasporto pubblico e gratuito a tal fine, vi siano almeno due fortissimi motivi.

Il primo: siamo di fronte ad una vera e propria emergenza umanitaria che l’umanita’ intera riguarda.

Il secondo: non sono piu’ ammissibili politiche che escludano dalla titolarita’ del diritto alla vita altri esseri umani.

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Detto questo, non vi e’ dubbio che una simile proposta legislativa ed amministrativa richieda uno studio attento delle soluzioni possibili, una sperimentazione adeguata di varie ipotesi amministrative concrete, ed anche una rinegoziazione di accordi internazionali, ed infine ovviamente l’abrogazione di norme razziste ed incostituzionali attualmente vigenti in Italia (per scandalosa distrazione del capo dello stato che le ha avallate, e per ritardo della Corte Costituzionale che non le ha ancora cassate). Ma tutto questo si puo’ e si deve fare con la massima celerita’ e con il piu’ ampio coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate, e con un invito all’opinione pubblica a porsi il quesito da cui la proposta muove: e’ lecito provocare la morte di altri esseri umani? Se non e’ lecito, occorre intervenire, e questa proposta e’ forse l’unica che permetterebbe di far cessare le stragi di immigrati nei nostri mari.

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Lo dico solo come postilla: questa proposta e’ anche l’unica che combatterebbe efficacemente i poteri criminali che oggi gestiscono il traffico di esseri umani disperati ricavandone profitti colossali; e’ l’unica che permetterebbe l’ingresso nella legalita’ di tutti gli immigrati presenti in Italia che non hanno commesso reati; essa farebbe trionfare la legalita’, la sicurezza e l’umanita’ sulla morte, sul crimine e sulla violenza. E’ una proposta, appunto, ragionevole. E, se posso permettermi di aggiungerlo, necessaria e urgente.



Luned́, 09 dicembre 2002