Sono la moglie di Abou Elkassim Britel, lunico cittadino italiano, a quanto si sa, vittima di extraordinary rendition ad
opera della Cia nel maggio 2002.
Da allora mio marito Kassim non è più potuto tornare in Italia, nella nostra casa di Bergamo. Gli sono toccate in sorte
detenzioni illegali, torture, trattamenti disumani e degradanti, un processo iniquo, a seguito del quale è tuttora detenuto
in Marocco, suo paese dorigine.
Da molti anni mi adopero per far conoscere la verità sul suo caso e per alleviare le sofferenze del mio compagno, ma il
silenzio intorno alla vicenda persiste ed impedisce una sua equa soluzione.
Ci siamo rivolti al Governo italiano perché prenda quelle « misure concrete per ottenere limmediato rilascio » che la
Risoluzione del Parlamento europeo sui voli Cia sollecita, ricevendo solo risposte burocratiche.
Da 32 giorni Kassim è in sciopero della fame, chiede di essere liberato: non ha commesso reati.
Il nostro desiderio più grande è riprendere una vita degna di tale nome e ricostituire la nostra famiglia.
Mio marito è fortemente determinato, il suo fisico provato da violenze e privazioni, potrebbe non reggere questa prova
tanto impegnativa, ma questa è lunica azione dignitosa che ha potuto intraprendere.
Sono preoccupata ed addolorata, consapevole che solo un forte movimento di opinione riuscirà ad indurre il nostro Paese ad
impegnarsi per questo suo cittadino, ecco perché chiedo anche il Suo aiuto.
Tutte le informazioni sono su: www.giustiziaperkassim.net
Se ritiene di partecipare a questa azione positiva ed aiutarmi a salvare la vita di mio marito:
- partecipi alla campagna di
Fair Trials International scrivendo lettere agli indirizzi indicati e
dandone notizia con una mail a questa associazione di avvocati inglesi,
- inoltri questo appello a tutti i Suoi contatti,
- parli con i Suoi amici e conoscenti di questa tragica vicenda,
- solleciti i parlamentari eletti nel suo territorio a richiedere al Governo italiano unazione efficace per la
liberazione di mio marito
Grazie, insieme possiamo riuscire
khadija anna lucia pighizzini
Bergamo, 17 dicembre 2007
Martedì, 18 dicembre 2007
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