Appello per Abou Elkassim Britel

In sciopero della fame dal 16 novembre 2007 nel carcere di Äin Bourja, Casablanca


di khadija anna lucia pighizzini

Sono la moglie di Abou Elkassim Britel, l’unico cittadino italiano, a quanto si sa, vittima di extraordinary rendition ad opera della Cia nel maggio 2002.

Da allora mio marito Kassim non è più potuto tornare in Italia, nella nostra casa di Bergamo. Gli sono toccate in sorte detenzioni illegali, torture, trattamenti disumani e degradanti, un processo iniquo, a seguito del quale è tuttora detenuto in Marocco, suo paese d’origine.

Da molti anni mi adopero per far conoscere la verità sul suo caso e per alleviare le sofferenze del mio compagno, ma il silenzio intorno alla vicenda persiste ed impedisce una sua equa soluzione.

Ci siamo rivolti al Governo italiano perché prenda quelle « misure concrete per ottenere l’immediato rilascio » che la Risoluzione del Parlamento europeo sui voli Cia sollecita, ricevendo solo risposte burocratiche.

Da 32 giorni Kassim è in sciopero della fame, chiede di essere liberato: non ha commesso reati.

Il nostro desiderio più grande è riprendere una vita degna di tale nome e ricostituire la nostra famiglia.

Mio marito è fortemente determinato, il suo fisico provato da violenze e privazioni, potrebbe non reggere questa prova tanto impegnativa, ma questa è l’unica azione dignitosa che ha potuto intraprendere.

Sono preoccupata ed addolorata, consapevole che solo un forte movimento di opinione riuscirà ad indurre il nostro Paese ad impegnarsi per questo suo cittadino, ecco perché chiedo anche il Suo aiuto.

Tutte le informazioni sono su: www.giustiziaperkassim.net

Se ritiene di partecipare a questa azione positiva ed aiutarmi a salvare la vita di mio marito:

- partecipi alla campagna di Fair Trials International scrivendo lettere agli indirizzi indicati e dandone notizia con una mail a questa associazione di avvocati inglesi,

- inoltri questo appello a tutti i Suoi contatti,

- parli con i Suoi amici e conoscenti di questa tragica vicenda,

- solleciti i parlamentari eletti nel suo territorio a richiedere al Governo italiano un’azione efficace per la liberazione di mio marito



Grazie, insieme possiamo riuscire

khadija anna lucia pighizzini

Bergamo, 17 dicembre 2007



Martedì, 18 dicembre 2007