Da: nonviolenza-request@peacelink.it per conto di Centro di ricerca per la pace [nbawac@tin.it] Inviato: sabato 19 aprile 2008 13.51 A: nonviolenza@peacelink.it Oggetto: Coi piedi per terra. 89 =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 89 del 19 aprile 2008 In questo numero: 1. Si e' svolto Il 18 aprile a Ciampino un convegno sulla nocivita' del trasporto aereo 2. Antonella Litta: Relazione al convegno di Ciampino del 18 aprile 2008 3. Una intervista a Franco Nobile 4. Marinella Correggia: Fiori volanti, economia violenta 5. Marinella Correggia: Una mistificazione 6. La quarta di copertina del libriccino "Low cost quanto ci costi!" sull'impatto dell'aeroporto di Ciampino sulla salute e la qualita' della vita della popolazione 7. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 18 APRILE A CIAMPINO UN CONVEGNO SULLA NOCIVITA' DEL TRASPORTO AEREO Si e' svolto a Ciampino venerdi' 18 aprile un convegno sul tema della grave nocivita' per la salute umana delle emissioni inquinanti provocate dall'attivita' aeroportuale. Al convegno, promosso dall'"Assemblea permanente no-fly" di Ciampino, hanno preso parte come relatori la dottoressa Antonella Litta, il dottor Gianni Ghirga e il dottor Mauro Mocci dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia). La dottoressa Antonella Litta, che e' anche la portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, ha svolto un'ampia e apprezzata relazione ed ha formulato alcune proposte di lavoro comune. Al convegno hanno preso parte molti cittadini di Ciampino e dei centri limitrofi; da parte di tutti i relatori e' stato evidenziato come la difesa della salute e dell'ambiente richiede la riduzione drastica e immediata del trasporto aereo. 2. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: RELAZIONE AL CONVEGNO DI CIAMPINO DEL 18 APRILE 2008 [Riportiamo il testo della relazione svolta da Antonella Litta al convegno svoltosi a Ciampino il 18 aprile 2008 promosso dalla locale "Assemblea permanente no-fly". Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] Sono Antonella Litta, medico di medicina generale, specialista in Reumatologia. Come i colleghi Gianni Ghirga e Mauro Mocci faccio parte dell'Associazione italiana medici per lambiente - Isde (International Society of Doctors for the Enviroment). Sono anche la portavoce del comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. * L'azione del comitato Il nostro comitato si e' costituito lo scorso luglio sotto la spinta della preoccupazione per il danno che la costruzione dell'aeroporto di Viterbo avrebbe determinato per l'ambiente e la salute. Una preoccupazione resa ancora piu' forte proprio dalla conoscenza di una realta' vicina come la vostra e di tutte le sofferenze che l'aumento indiscriminato dei voli ha comportato e comporta in termini di qualita' della vita e danno alla salute. Tengo a ribadire ancora una volta che la nostra opposizione e' diretta alla realizzazione del terzo scalo aeroportuale nel Lazio e non solo alla sua ubicazione a Viterbo. L'azione del nostro comitato ha come obiettivo fondamentale la riduzione del traffico aereo. Ancora una volta voglio riconfermarvi la solidarieta' e il sostegno alle vostre sacrosante ragioni da parte del comitato di cui sono portavoce e della stragrande maggioranza dei cittadini di Viterbo e provincia. Prima di affrontare l'aspetto strettamente sanitario, motivo dell'incontro di stasera, voglio raccontarvi un po' di quello che e' accaduto e sta accadendo a Viterbo. Una politica che e' sempre piu' accondiscendente e persino asservita alle richieste del cosiddetto "mercato", in questo caso a quelle delle compagnie aeree low cost, prima fa aumentare i voli su Ciampino, poi di fronte all'emergenza, che di fatto essa stessa ha creato, non trova miglior soluzione che "ciampinizzare" altri territori che in questo caso hanno il nome di Viterbo ma che in un prossimo futuro potrebbero chiamarsi anche Latina, Frosinone etc., della serie "un aeroporto non si nega a nessuno". Risultato di questa pratica: i voli su Ciampino, come ben sapete, non diminuiscono. Ai viterbesi viene raccontato la solita fiaba: il mega-aeroporto portera' sviluppo e migliaia di posti di lavoro. E su queste roboanti bugie si costruiscono e consolidano carriere politiche e si realizzano speculazioni di ogni genere. Una storia gia' vista. Purtroppo una tipica storia italiana. Cosi', da semplici cittadini, come voi, ci siamo assunti con orgoglio e fatica l'impegno di informare i viterbesi, supplendo al ruolo che avrebbero dovuto svolgere le istituzioni, che invece sono state latitanti ed hanno dato, in maniera superficiale, ottusa e rapidissima, il proprio assenso ad un progetto, che, se venisse realizzato, sarebbe una vera sciagura per la citta' di Viterbo e la sua provincia. In questi mesi il consenso alle ragioni del nostro comitato e' cresciuto sempre piu'. Abbiamo raccolto la solidarieta' e il sostegno alla nostra causa da parte di tanti illustri scienziati (come Angelo Baracca, Giovanni Berlinguer, Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio), e tante personalita' delle istituzioni come della vita civile: penso a padre Alex Zanotelli, alla scrittrice Dacia Maraini, a Luisa Morgantini, vicepresidente del parlamento europeo, e a tanti altri che per ragioni di tempo non posso elencare. Abbiamo realizzato tre convegni di studio con la partecipazione di autorevoli ricercatori, medici, docenti universitari, dell'illustre magistrato Ferdinando Imposimato e dell'europarlamentare Giulietto Chiesa; del professor Giuseppe Nascetti dell'Universita' della Tuscia, del dottor Mauro Mocci che e' qui stasera. L'ultimo convegno ha avuto come tema "Le emergenze sanitarie ed ambientali nell'Alto Lazio". Infatti la costruzione dell'aeroporto aggiungerebbe una nuova pressione sull'Alto Lazio; un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu' energetiche, militari e speculative - in particolare a quella edilizia, che sta cementificando vaste aree dei comuni viterbesi, soprattutto quelli limitrofi alla provincia di Roma. Dovete poi sapere che il territorio viterbese e' gia' vittima di numerose aggressioni ambientali: le discariche abusive mai poste in sicurezza, il polo energetico Civitavecchia-Montalto con il progetto di riconversione a carbone della centrale di Torvaldaliga Nord di Civitavecchia, le acque inquinate da metalli pesanti, e a tutto cio' si aggiunge la naturale radioattivita' del sottosuolo. A questa situazione gia' cosi' delicata vogliono aggiungere l'inquinamento generato dall'aeroporto. Un aeroporto nel quale dovrebbero transitare milioni e milioni di passeggeri, cosi' almeno viene raccontato in uno filmato che potete trovare sul sito della Provincia di Viterbo. Un filmato che pubblicizza e mostra, meraviglia delle meraviglie, l'aeroporto che non c'e'. Un filmato che decanta le bellezze e le opportunita' dell'aeroporto che verra', un aeroporto al momento solo virtuale ma con un filmato-sponsor che e' stato pagato con i concreti soldi di tutti noi. In questi mesi abbiamo diffuso e stiamo continuando a diffondere materiale informativo a Viterbo e in tutta la provincia. Abbiamo messo a disposizione sul nostro sito www.coipiediperterra.org una serie di documenti scientifici, alcuni tradotti anche in inglese, tra cui la lettera ai colleghi medici che ho redatto insieme a Gianni Ghirga e Mauro Mocci sui danni alla salute provocati dal traffico aereo. Abbiamo intessuto e stiamo rafforzando una rete di relazioni con tutti i comitati che in Italia e all'estero si oppongono alla realizzazione e all'ampliamento degli scali aerei per poter far nascere una campagna nazionale e internazionale per la riduzione del traffico aereo. * L'aerea che verrebbe devastata dal mega-aeroporto a Viterbo L'aeroporto di Viterbo e' previsto come enorme ampliamento di quello militare che dista appena un paio di chilometri dal centro della citta'. La costruzione dell'aeroporto, il traffico aereo connesso e le infrastrutture di supporto determinerebbero una cementificazione selvaggia di una delle aree piu' caratteristiche e pregiate di Viterbo, quella termale del Bulicame, soffocando cosi' per sempre la vera possibilita' di sviluppo di Viterbo che e' legata al termalismo, alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali, al turismo e all'agricoltura di qualita'. Mi rendo conto che due chilometri vi possono sembrare una grande distanza visto che voi avete l'aeroporto praticamente dentro casa, ma e' una distanza comunque minima, e del resto il punto e' quello della inconfutabile nocivita' di questa infrastruttura, della sua inutilita' e dello sperpero enorme di denaro pubblico per un'opera devastante e che certo solo non sarebbe la soluzione ai vostri problemi come ai nostri, ma costituirebbe un ulteriore danno per tutti. A questo si aggiunga che per una tale enorme infrastruttura, come quella dello scalo viterbese, ancora non esiste nemmeno un progetto. E non esistendo un progetto, essa manca dei requisiti fondamentali stabiliti dalla vigente legislazione in materia di Valutazione d'Impatto Ambientale e Sanitario. E poi chi vi garantisce e chi ci garantisce che sempre per le famose logiche di mercato non si manterra' su Ciampino lo stesso numero di voli se non di piu'? La soluzione e' un'altra, la soluzione e' una sola: bisogna ridurre il traffico aereo. Per ragioni sanitarie, per ragioni ambientali, globali e locali. * Ridurre il trasporto aereo Le emissioni degli aeromobili contribuiscono per circa il 10% alle emissioni totali di CO2, e sono estremamente dannose in quanto questi gas dannosi sono rilasciati direttamente negli strati piu' alti della troposfera ed in quelli piu' bassi della stratosfera alterando di fatto la composizione dell'atmosfera. Le direttive europee, il trattato di Kyoto, l'Onu, la comunita' scientifica internazionale, il buonsenso, ci chiedono ed impongono una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e quindi e' veramente contraddittorio che si continui ad investire per incrementare forme di trasporto come quello aereo, sia perche' inquinanti, sia a causa del prossimo esaurirsi del petrolio e quindi del cherosene. Pensiamo che sia necessario un diverso sviluppo per il nostro territorio e che la priorita' assoluta in tema di mobilita' sia rappresentata dal miglioramento e dalla razionalizzazione della rete ferroviaria nazionale insieme anche al maggior utilizzo delle cosiddette "autostrade del mare". La regione Lazio e Viterbo in particolare con la sua provincia hanno bisogno di un adeguamento e di un sostanziale miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria. I nostri pendolari ogni giorno impiegano due ore da Viterbo per raggiungere Roma. In Europa, alcuni statisti come la cancelliera tedesca e il presidente francese hanno posto il blocco della costruzione di nuovi aeroporti e di autostrade tra i piu' importanti provvedimenti per la riduzione del surriscaldamento climatico e dell'inquinamento. Gran parte del mondo politico e istituzionale italiano ha plaudito al Nobel per la Pace conferito ad Al Gore e all'Ipcc proprio per l'azione di denuncia della devastazione del pianeta che si sta determinando per l'aumento dei gas serra: si sono limitati ad applaudire. Questo secondo noi perche' la classe politica e chi ci governa e' in larga misura arretrata culturalmente e subalterna alle logiche speculative e finalizzae unicamente alla massimizzazione del profitto delle industrie; nella fattispecie delle compagnie aeree. E' necessario ridurre il trasporto aereo perche' sono i piu' poveri della terra a pagare per il privilegio di pochi di viaggiare e per il profitto delle compagnie aeree. Le alterazioni del clima si ripercuotono soprattutto sulle popolazioni e sui paesi piu' poveri, come ha denunciato un altro premio Nobel per la pace, Wangari Maathai; paesi dove siccita' o uragani determinati sempre piu' dal surriscaldamento del clima, distruggono con violenza inaudita citta', economie e le vite di migliaia di esseri umani, generando anche flussi migratori sempre piu' intensi. * Difendere il diritto alla salute Ho scelto di impegnarmi nel comitato di cui sono portavoce anche perche' sono un medico. "Tutti gli esseri umani sono responsabili dell'ambiente ma i medici lo sono due volte". Cosi' affermava Lorenzo Tomatis, gia' presidente dello Iarc e dell'associazione Isde-Italia. Lorenzo Tomatis era un medico, scienziato e scrittore ma soprattutto un uomo giusto ed onesto, un medico con un curriculum scientifico prestigioso ma sconosciuto ai piu' e alle platee televisive. Un personaggio scomodo perche' capace di dire la verita' in ogni circostanza. Egli ha sostenuto e dimostrato nella sua lunga attivita' di ricerca che la maggior parte delle malattie deriva dall'interazione tra fenomeni di inquinamento ambientale e genetica umana. Questa certezza e consapevolezza e' stata recepita anche nel nuovo codice di deontologia medica che all'articolo 5 afferma: "Il medico e' tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini (...) Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva". Quindi come medici siamo convinti che bisogna fare molta attenzione quando si propongono e si progettano nuove tecnologie e nuove infrastrutture i cui danni ed effetti nocivi non sono ben conosciuti e studiati. Nessuna emergenza puo' imporre l'adozione di tecnologie e soluzioni che si possono rivelare dannose per l'ambiente e per la salute. E' sempre indispensabile applicare il principio di precauzione e in assenza di prove scientifiche inconfutabili a riguardo della tutela della salute e dell'ambiente applicare l'opzione zero. La realizzazione di grandi infrastrutture, come sono gli aeroporti, determina inconfutabilmente danni alla salute attraverso l'inquinamento dell'aria, l'inquinamento acustico e quello elettromagnetico. Nella lettera inviata ai colleghi medici dell'Alto Lazio, ma che so inviata anche ai colleghi della Asl Rm H a cui appartiene il distretto sanitario di Ciampino, abbiamo voluto condividere la preoccupazione motivata da numerosi riferimenti scientifici per il danno alla salute che il traffico aereo genera. Abbiamo svolto un lavoro di ricerca bibliografica. Esistono una miriade di lavori e dati scientifici che dimostrano i danni prodotti dalle polveri sottili ed ultrasottili provenienti dai processi di combustione del cherosene, come dall'esposizione al benzene, e i danni prodotti dall'inquinamento acustico. Il dottor Mocci e il dottor Ghirga approfondiranno ed illustreranno questi aspetti. * L'inquinamento elettromagnetico. Due proposte di lavoro Voglio ora richiamare la vostra attenzione, ed in particolare quella dei colleghi presenti, sull'inquinamento elettromagnetico. Questo tipo di inquinamento e' prodotto dai sistemi radar delle torri di controllo e da quelli a bordo degli aerei che insieme alle antenne di radiotrasmissione ed ai sistemi elettromagnetici vengono utilizzati per i controlli di sicurezza. A queste onde elettromagnetiche vanno poi aggiunti gli effetti prodotti dalle antenne di telefonia mobile, apparati radio-tv e cavi di elettrificazione. Questo particolare tipo di inquinamento, soprattutto quello legato alla presenza degli aeroporti, e' sicuramente il meno studiato, e ne sappiamo quindi ancora molto poco. L'interazione tra campi elettromagnetici ed organismi viventi e' largamente conosciuta e dimostrata da numerosi lavori scientifici. I meccanismi di interazione con i sistemi biologici, in particolare per quanto riguarda il corpo umano, dipendono dall'intensita' dei campi e dal tempo di esposizione. Sono stati identificati alcuni possibili meccanismi biologici d'azione dei campi elettromagnetici che in modo schematico possiamo cosi' riassumere: 1) alterazione del sistema immunitario; 2) modificazioni della permeabilita' della membrana cellulare e conseguente alterazione del flusso di ioni biologicamente importanti, in particolare del Calcio, Sodio e Potassio; 3) induzione di "stress ossidativo" con conseguente aumento dei danni prodotti da radicali liberi sulle macromolecole biologiche; 4) alterazioni della sintesi dell'ormone epifisario melatonina; 5) modificazioni dell'attivita' elettrica cerebrale e della permeabilita' della membrana emato-encefalica. Tali meccanismi sono supportati da dati sperimentali ottenuti su sistemi di laboratorio (colture cellulari; mammiferi, in particolare roditori), su volontari umani e su soggetti esposti professionalmente. Altri possibili meccanismi sono stati ipotizzati e sono attualmente oggetto di studio. Penso che tutti possiamo convenire sulla necessita' di ampliare gli studi per quanto riguarda anche questo aspetto e soprattutto a partire da aree che come questa di Ciampino possono presentare piu' fonti di emissione di campi elettromagnetici. Ritengo che la cosa che si puo' fare gia' subito sia quella di richiedere all'Arpa Lazio e alla Asl coinvolgendo anche la facolta' di ingegneria dell'Universita' di Tor Vergata, la misurazione dei campi elettromagnetici in prossimita' e dentro l'aeroporto e la mappatura di tutte le possibili fonti di inquinamento elettromagnetico presenti nel comune di Ciampino. Un'altra cosa che si potrebbe fare subito e in collaborazione con i medici che lavorano sul territorio, penso ai medici di medicina generale ed ai pediatri, e' quella di cominciare ad individuare e catalogare gli eventuali casi di malattie rare ed autoimmuni presenti tra i propri pazienti. Questo tipo di rilevazioni ed osservazioni ci potrebbero fornire informazioni utili e preliminari per ulteriori ed approfonditi studi che possano prendere in considerazioni tra i vari fattori d'inquinamento ambientale anche quello elettromagnetico. Lancio a tutti i colleghi medici questa ipotesi di lavoro. * Conclusioni Concludo dicendo che come medici abbiamo la necessita' di conoscere sempre di piu' i fattori eziopatogenetici delle malattie ma abbiamo soprattutto il dovere e la responsabilita' di tutelare la salute attraverso la tutela dell'ambiente, e sono fermamente convinta che sempre si possano coniugare benessere, tutela dell'ambiente e sviluppo economico. A Ciampino come a Viterbo la tutela dell'ambiente e della salute passano di sicuro attraverso la drastica riduzione del traffico aereo. 3. DOCUMENTAZIONE. UNA INTERVISTA A FRANCO NOBILE [Dal sito www.legatumori.siena.it riprendiamo la seguente intervista al professor Franco Nobile del 17 ottobre 2007 dal titolo "Ampugnano: i rischi per la salute dei senesi". Il professor Franco Nobile, oncologo, docente all'Universita' di Siena, e' presidente della sezione provinciale di Siena della Lega italiana per la lotta contro i tumori e direttore del notiziario "Prevenzione"] A proposito dei ventilati rischi per la salute dei residenti provocati dal proposto ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano, abbiamo intervistato il professor Franco Nobile, oncologo, che ci ha fornito una sommaria descrizione di tali rischi, sottolineando come la loro prevenzione resta sempre l'arma migliore per combattere le malattie, tumori compresi. * - intervistatore: Chi sarebbe esposto al rischio? - Franco Nobile: Innanzitutto il personale addetto all'aeroporto ed i residenti nelle immediate vicinanze per una fascia di circa 1 km, ovviamente in linea d'aria. Aumentando questa distanza, i rischi si riducono proporzionalmente, ma piuttosto lentamente, se si tiene conto che un aereo, sia in fase di decollo che di atterraggio, si mantiene a un'altitudine molto ridotta rispetto alla fase di crociera sin da diversi chilometri prima della pista e Siena e' distante da Ampugnano pochissimi chilometri, sempre in linea d'aria. Inoltre le polveri sottili del particolato prodotto dalla combustione del carburante sono molto volatili e possono ricadere al suolo anche a notevole distanza dalla fonte, trasportate dai venti. * - intervistatore: Quali tipi di rischi si corrono? - Franco Nobile: La maggior parte degli aerei attuali brucia cherosene, una miscela di idrocarburi potenzialmente cancerogeni se inalati a lungo, specie insieme a certi additivi come il benzene. La combustione del carburante provoca l'emissione di gas tossici, come l'azoto e il monossido di carbonio e di un particolato (PM 10, PM5 e cosi' via) analogo a quello del traffico veicolare cittadino, che non dovrebbe superare i livelli di legge, altrimenti risulta nocivo per la salute: sia a breve termine (bronchiti, asma, allergie) che a medio e lungo termine (malformazioni neonatali, leucemie ed altri tumori). A questo proposito i rilievi statistico-epidemiologici sui lavoratori aeroportuali sono indubbiamente significativi, con un aumento netto della mortalita' sia durante la vita lavorativa che nei primi anni di pensione, fonte di un pressante contenzioso sindacale e assicurativo. * - intervistatore: Un intenso traffico aereo puo' causare altri danni alla salute? - Franco Nobile: Per non provocare allarmismo ne' scetticismo e per brevita' citero' solo che l'evidenza scientifica mostra il raddoppio dei casi di ipertensione, con conseguenti incidenti cardiovascolari (ictus, infarto) nella popolazione delle zone aeroportuali a causa dell'inquinamento acustico soprattutto nelle fasi di decollo e di atterraggio quando rasenta il numero di decibel sostenibile per il nostro udito. Secondo gli esperti, il sentiero di avvicinamento di un aereo alla pista si abbassa a quota 800 m una dozzina di chilometri prima dell'aeroporto ed alla meta' a 8 km. In fase di decollo con i motori alla massima potenza, un aereo deve salire a 400 metri in trenta secondi, percorrendo 5 km e a 1000 metri di altitudine in un minuto, con una distanza a terra di una diecina di km. Per salire in quota un aereo consuma mediamente 4000 litri di cherosene. Secondo la Federal Aviation Administration ciascuna delle quattro turbine di un DC 8 raggiunge un livello di 80-90 decibel, mentre la soglia del dolore in chi lo ascolta e' intorno ai 100 decibel. Oltre che causare ipertensione la continua esposizione (diurna e notturna!) a rumori forti e' pericolosa per lo sviluppo dei bambini perche' danneggia la memoria e rallenta l'ideazione nonche' la comprensione della lettura. * - intervistatore: Insomma lei, professore, e' favorevole o contrario all'ampliamento di Ampugnano? - Franco Nobile: Come oncologo non faccio la lotta agli aeroporti, ma ai tumori, cercando di fornire una corretta informazione, che e' la madre di ogni educazione, compresa quella sanitaria. Affrontare la perenne conflittualita' tra interessi economico-commerciali e salvaguardia della salute con un serio bilancio costi-benefici, e' compito di politici e di amministratori. * Una precisazione Siccome ogni socio di Legatumori senese e' libero di esprimere la propria opinione sulla questione dell'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano, vorrei precisare che quanto da me sopra dichiarato e' ad esclusivo titolo personale, come oncologo, e non come legale rappresentante e presidente di Legatumori senese. Infatti qualche settimana fa mi fu chiesto un parere professionale, come oncologo, sulla questione dell'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano. Manifestai il mio disaccordo sia perche' residente nella frazione Castellare di Sovicille, distante poche centinaia di metri dalle piste di volo e sia perche' gli aerosol di idrocarburi e i violenti impatti acustici non rientrano certamente tra le misure di prevenzione oncologica da me consigliate. Per doverosa correttezza e come amico carissimo, inviai subito la mia lettera personale al nostro sindaco di Sovicille. Giorni fa, quando mi fu richiesto da alcuni componenti del Comitato contro l'aeroporto di Ampugnano di diffondere il mio comunicato, diedi il mio consenso ma esclusivamente a titolo personale, come libero cittadino e assolutamente non come presidente di Legatumori senese: un'associazione di cinquemila soci, ognuno dei quali e' altrettanto libero di esprimersi sulla questione come meglio crede (...). Professor Franco Nobile, oncologo. 4. RASSEGNA STAMPA. MARINELLA CORREGGIA: FIORI VOLANTI, ECONOMIA VIOLENTA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 14 febbraio 2008, col titolo "I 'cadaveri volanti' di San Valentino". Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] L'Arabia Saudita ha vietato la vendita di rose rosse e altri fiori riconducibili alla festa di San Valentino la cui notorieta' e' arrivata fino alle orecchie del locale Ente per la promozione della virtu' e la prevenzione del vizio; che non la ama perche' sarebbe una minaccia per la societa' spingendo i giovani ad avere rapporti extramatrimoniali. Altrove, il dibattito sui fiori recisi - genere commerciale la cui vendita conosce il picco annuale proprio in questi giorni - e i relativi sconsigli per gli acquisti sono invece di matrice socioambientale. Violazione dei diritti dei braccianti, esposizione a pesticidi, turni massacranti soprattutto in corrispondenza dei picchi di richiesta, inquinamento e minaccia di esaurimento di fonti idriche, energivorissimi viaggi aerei: la coltivazione floreale nel Sud del mondo, prevalentemente per l'export, e' una realta' per nulla romantica. In Colombia o Ecuador come sul lago Naivasha in Kenya e altrove, i fiori sono piccole bombe per l'ambiente e i braccianti. Da qualche tempo e' stato inventato il "fiore etico", corredato degli standard del Fair Trade perche' ottenuto "in condizioni ambientali e sociali migliori", con il rispetto degli standard lavorativi richiesti dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil). Le coltivazioni floreali cosiddette etiche e sostenibili ormai sono ritenute interessanti da molti consumatori che non vogliono rinunciare a queste merci e al tempo stesso vogliono sentirsi meno in colpa per procurato danno ecosociale. In Gran Bretagna il principale venditore di fiori della nazione ha visto aumentare le vendite "fair" del 40% nell'ultimo anno. Negli Stati Uniti la domanda di rose certificate Fair Trade a cura di Transfair Usa e' sempre di nicchia, ma sta crescendo. In quel paese il business floreale totale di San Valentino arriva a 21 miliardi di dollari, meta' dei quali spesi in rose rosse (ma hanno inventato anche la rosa con sfumatura verde). Purtuttavia le critiche all'eticita' ed equita' delle rose e degli altri recisi prodotti in Africa o America Latina rimangono numerose e insuperabili. Tanto per cominciare, a differenza di prodotti tropicali come caffe' e cioccolato, il fiore equo non appare affatto prodotto da piccoli contadini ma piuttosto da grandi piantagioni dove i braccianti - spesso giovani madri - vivono in dormitori, lontani dalle loro famiglie. Un po' di clausole minime dell'Oil fa davvero primavera? Non si direbbe. Per non parlare dell'impatto ambientale causato dal trasporto transcontinentale dei fiori, generi altamente deperibili che devono dunque arrivare in fretta in aereo. Secondo i calcoli elaborati dal parlamentare liberaldemocratico inglese Norman Baker sulla base delle statistiche fornite dal governativo Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra), ogni anno il solo trasporto di fiori dal Kenya alla Gran Bretagna (nel 2004, circa 17.000 tonnellate in volo per 4.000 miglia) provoca l'emissione di 33.000 tonnellate di anidride carbonica. Il problema non viene affatto affrontato dal marchio di eticita'; e' lo stesso dilemma con il quale si confronta il movimento per l'agricoltura biologica: l'incoerenza ambientale dei prodotti freschi coltivati bio ma arrivati in aereo dall'altro capo del mondo cosi' da soddisfare la domanda dei supermercati che devono servire i consumatori tutto l'anno senza rispettare le stagioni. Per queste ragioni l'esperta di consumi per il quotidiano "Guardian" suggerisce di mostrare l'affetto del 14 febbraio con altri tipi di regali, non escluso il cioccolato equo da cooperative. E la rivista britannica "Ethical Consumer" accenna ai fiori locali biologici, certificati e stagionali, coltivati senza serre riscaldanti (che annullerebbero il vantaggio ecologico della vicinanza fra luogo di coltivazione e luogo di "consumo"). Meglio ancora le piante, che durano a lungo e possiamo riprodurre per talea. Quanto alle rose rosse, se proprio piacciono ne basta un mazzo una tantum: messe a essiccare a testa in giu', da usa e getta diventano durevoli. 5. RASSEGNA STAMPA. MARINELLA CORREGGIA: UNA MISTIFICAZIONE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 febbraio 2008, col titolo "Il 'risparmio' dei voli alla noce di Babasu'"] Era da prevedersi: anche la compagnia Virgin Atlantic, leader nel settore dei voli low cost, cerca una legittimazione ecologica. Le responsabilita' delle compagnie low cost quanto a riscaldamento climatico sono importanti: le tariffe stracciate hanno provocato buona parte dell'aumento del traffico aereo passeggeri, anche su tragitti facilmente percorribili in treno (con un impatto climatico fino a dieci volte inferiore); l'energivoro settore degli aerei e' la fonte di gas serra che cresce piu' in fretta. Un comunicato trionfale della compagnia informa di aver effettuato, il 24 febbraio, il primo volo commerciale - con un jumbo fra Londra e Amsterdam - parzialmente alimentato da... noci della foresta amazzonica. Gli oli vegetali hanno rappresentato circa il 25% del carburante usato per il volo test; il restante 75% era costituito dal solito kerosene fossile. Siccome un aereo richiede moltissimo carburante, la quota di agrokerosene era di ben 5.500 kg. Secondo la Virgin - che ha lavorato in collaborazione con la Boeing e la multinazionale Usa General Electric - superate le difficolta' tecniche nel giro di una decina d'anni le linee aeree potrebbero tutte utilizzare biocarburanti, in una percentuale fino al 40% del totale. C'e' da esultare per il clima? Nemmeno un po'. * E per varie ragioni. Intanto, c'e' un inghippo in termini di quantita', come ha subito fatto rilevare l'associazione ambientalista internazionale Friends of the Earth: poiche' e' previsto un ulteriore e rapidissimo aumento del trasporto aereo e del suo contributo al caos climatico, gia' pari al 9% del totale se si considerano tutti gli aspetti, anche a sostituire il 40% del kerosene fossile con le fonti vegetali e ad ammettere che queste siano sostenibili dal punto di vista climatico, il risparmio nelle emissioni di CO2 sarebbe annullato dall'aumento dei voli; insomma, il "biokerosene" e' una distrazione dall'obiettivo di ridurre le emissioni. Inoltre, da tempo gli agrocarburanti sono sotto attacco: a conteggiare senza sconti l'energia necessaria a produrli, possono anche dare piu' danni che vantaggi in termini di gas serra; inoltre richiedono acqua e input chimici e infine competono con le colture alimentari per terre limitate. Richard Branson, capo della Virgin Atlantic ha dichiarato ai giornalisti che le fonti usate dall'aereo in questione, ovvero le noci di cocco e babasu', sono "effettivamente sostenibili" e non competono con le risorse alimentari o idriche. Ma andiamo a vedere. * Prima di tutto, le piantagioni spontanee di cocco e babasu' coprirebbero una piccolissima parte delle materie prime totali richieste nello scenario "kerosene vegetale al 40%" (o anche solo al 20). E poi la competizione pance-motori c'e' anche per questi due frutti. Riferisce un servizio del sito www.greenreport.it che il babasu' (Orbignya phalerata martins) e' un albero certo abbondante nell'Amazzonia orientale e perfino nel povero Nordest del Brasile, e che l'economia locale ne trae cibo, medicine e prodotti artigianali. Il suo contenuto oleoso e' solo il 7%, ma del frutto non si butta nulla; ben 400.000 persone, quasi tutte donne, sopravvivono su questi prodotti di foresta e la loro attivita' potrebbe essere compromessa da una produzione meccanizzata e dall'utilizzo delle palme per produrre energia da biomasse. Le donne del Movimiento interestadual de rompedoras del coco babasu' del Maranhao sono molto preoccupate perche' temono che puntare sull'agrocarburante a base di olio di babasu' portera' a un accaparramento delle foreste da parte delle grandi imprese agroenergetiche a scapito dell'agricoltura familiare, comunitaria e femminile. E non si fidano delle proposte di coesistenza avanzate dai servizi tecnici governativi del Brasile, che dopo l'etanolo da canna da zucchero per la trazione punta anche al kerosene da babasu' per l'aviazione. 6. LIBRI. LA QUARTA DI COPERTINA DEL LIBRICCINO "LOW COST QUANTO CI COSTI!" SULL'IMPATTO DELL'AEROPORTO DI CIAMPINO SULLA SALUTE E LA QUALITA' DELLA VITA DELLA POPOLAZIONE [Dal sito dell'Assemblea permanente no-fly di Ciampino (per contatti: e-mail: nofly@inventati.org, sito: www.no-fly.info) riprendiamo la quarta di copertina del recente utile libriccino da essa curato, Low cost quanto ci costi!, Stampa Alternativa, Roma 2008; il ricavato delle vendite sara' utilizzato per finanziare la stampa della pubblicazione e per l'acquisto di una centralina per il monitoraggio ambientale a Ciampino. Il testo ntegrale del libriccino e' disponible anche nel sito www.no-fly.info] Un solo euro per volare in una capitale europea e' una grande tentazione, ma qual e' il reale prezzo di questi biglietti aerei e chi lo paga? Ecco una breve descrizione fatta da comuni cittadini che stanchi di non dormire hanno cominciato a cercare. Un libro bianco che riassume le loro tristi "scoperte", un basso costo che nasconde un altissimo prezzo e chi paga e' sempre la popolazione, soprattutto quella che non vola. Un libro che speriamo sia utile agli inconsapevoli complici e vittime di questo sporco inganno... per comprendere come uno sviluppo cosi' sprezzante e cieco riduce la nostra casa, la nostra terra e la nostra vita a nient'altro che un grande posacenere! 7. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac@tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Numero 89 del 19 aprile 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request@peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request@peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac@tin.it