Da: nonviolenza-request@peacelink.it per conto di Centro di ricerca per la pace [nbawac@tin.it] Inviato: sabato 27 ottobre 2007 12.40 A: nonviolenza@peacelink.it Oggetto: Coi piedi per terra. 42 =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 42 del 27 ottobre 2007 In questo numero: 1. Ne' a Viterbo ne' altrove 2. Maria Antonietta Malleo: Pieno sostegno al comitato 3. Mauro Sarnari: Strada provinciale Massarella. Un contributo alle numerose ragioni del no all'aeroporto 4. Scienziati, statisti, istituzioni internazionali per la riduzione del trasporto aereo 5. Alcune ragionevoli domande ai cittadini 6. Marinella Correggia: A terra, a terra 7. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. EDITORIALE. NE' A VITERBO NE' ALTROVE Un terzo polo aeroportuale nel Lazio sarebbe una sciagura tanto a Viterbo, quanto a Frosinone, quanto a Latina. Lo ammettono le stesse lobbies politico-affaristiche che propugnano la scellerata opera: la lobby ecocida volante viterbese spiega con dovizia di dettagli perche' sia assurdo realizzare il mostro a Frosinone o a Latina, la lobby ecocida volante frusinate spiega perche' sia assurdo realizzare il mostro a Viterbo, e cosi' via, in un gioco al massacro in cui da se stessi si smascherano i nipotini di Attila l'un contro l'altro armati nello spasmodico sforzo di accaparrare per se' l'affare d'oro a danno della salute di tutti, a danno del territorio, a danno delle generazioni future, a danno del pubblico erario, a danno dei diritti e del benessere di tutti i cittadini, a danno della biosfera. * Fortunatamente alle lobbies politico-affaristiche si contrappone un movimento sempre piu' unitario e diffuso in tutto il Lazio che s'impegna in difesa della salute dei cittadini, in difesa dei beni ambientali e culturali, in difesa del territorio e delle sue vocazioni produttive, in difesa della biosfera; e che si oppone quindi al terzo polo aeroportuale del Lazio tanto a Viterbo quanto a Frosinone e a Latina. Un movimento sempre piu' unitario e diffuso che s'impegna per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo, a cominciare da Ciampino, citta' che soffoca e che va liberata al piu' presto dalla insostenibile mole di traffico aereo che la opprime. Un movimento sempre piu' unitario e diffuso che propone una mobilita' sostenibile ed adeguata, privilegiando le modalita' meno energivore e meno inquinanti; che propone per il Lazio un modello di sviluppo sostenibile, con tecnologie appropriate, che valorizzi e non distrugga le risorse, che preservi e non devasti i beni ambientali e culturali, che sostenga e non deprima le autentiche vocazioni produttive del territorio. Un movimento sempre piu' unitario e diffuso che sa che la lotta per la riduzione del trasporto aeroportuale e' decisiva per contrastare il surriscaldamento del clima che sta portando al collasso il pianeta. Un movimento sempre piu' unitario e diffuso forte di inconfutabili ragioni scientifiche e morali, ecologiche ed economiche, giuridiche ed amministrative; forte della consapevolezza di lottare in difesa della salute, del benessere e della sicurezza di tutti; in difesa dell'ambiente, dei beni comuni, dei diritti sociali; in difesa della democrazia e della legalita'; in difesa dell'unica Terra che abbiamo, dell'unica casa comune all'umanita' intera. 2. SOLIDARIETA'. MARIA ANTONIETTA MALLEO: PIENO SOSTEGNO AL COMITATO [Ringraziamo Maria Antonietta Malleo (per contatti: antoeile@libero.it) per questa dichiarazione di solidarieta' che estraiamo da una piu' ampia lettera personale. Maria Antonietta Malleo e' docente all'Universita' di Palermo, storica dell'arte, saggista; amica della nonviolenza, impegnata nel Mir-Ifor (il Movimento internazionale della riconciliazione, uno dei piu' importanti movimenti nonviolenti a livello internazionale), ne e' rappresentante presso l'Unesco] Caro Peppe, scusami se rispondo solo adesso... ho iniziato a scriverti un messaggio di solidarieta' con una riflessione di "ispirazione storico-artistica", ma siccome per ora sono spesso fuori, chissa' quando lo finiro'... Cosi' per ora ti invio questo breve messaggio con il mio pieno sostegno al comitato impegnato nella lotta contro la costruzione del terzo polo aeroportuale del Lazio e per la difesa della salute dei cittadini, dell'ambiente e del patrimonio culturale di Viterbo. Con saluti di pace, forza e gioia. 3. RIFLESSIONE. MAURO SARNARI: STRADA PROVINCIALE MASSARELLA. UN CONTRIBUTO ALLE NUMEROSE RAGIONI DEL NO ALL'AEROPORTO [Ringraziamo Mauro Sarnari per averci messo a disposizione il testo scritto del suo intervento predisposto per il convegno del 18 ottobre 2007 a Viterbo. Mauro Sarnari, per decenni apprezzato docente nelle scuole del viterbese, e' stato protagonista di rilevanti esperienze educative sia con i giovani e giovanissimi che con gli adulti, e uno dei protagonisti di importanti iniziative socioculturali e di non dimenticate testimonianze di impegno civile; e' tra gli animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per una riduzione del trasporto aereo] Per quarant'anni ho girato la provincia di Viterbo: per curiosita' culturale e turistica, per lavoro e non solo. Ho abitato per trent'anni tra Nepi, Ronciglione, Fabrica e Sutri, e una qualche idea di alcuni aspetti e problemi che investono l'economia e la viabilita' di questa area me la sono potuta fare. Ora sono approdato a Viterbo citta' e francamente mi addolora pensare agli immaginabili sconvolgimenti che un aeroporto produrrebbe nella nostra vita. Complicata sempre, ma fondata e radicata, oltre che sul dna comune di lunga storia di fatiche, sulla serenita' indotta per millenni dalla prossimita' con la vita contadina, i sentieri, le campagne, i nostri magnifici laghi. Se questo e' conservazione, mi scopro, indubbiamente, anche conservatore. Di un patrimonio, che, per le grandi potenzialita' che conserva, puo' determinare la fortuna vera del viterbese, solo che gli investimenti, riservati alla costruzione di un aeroporto, siano destinati a rendere piu' agevoli e meno pericolosi i collegamenti, viari e ferroviari; a risolvere con determinazione problemi, la cui irresoluzione ha, fino ad oggi, contribuito a complicare le possibilita' di sviluppo di questa nostra straordinaria provincia. Quando penso all'aeroporto, mi viene in mente, e so il perche', il faraonico progetto del Ponte sullo Stretto. * Il compito che mi sono proposto oggi e' quello di entrare in un angolo minuto di questo nostro territorio, che conosco piu' da vicino perche' interagisce, a mio avviso, in modo diretto con i problemi legati alla realizzazione dell'aeroporto. La strada provinciale Massarella, connessa a quella di Ponte Rotto, nasce da Sutri sulla Cassia, arriva a Fabrica e prosegue per Civita Castellana e la Flaminia, inghiottita in una sequenza pressoche' ininterrotta di noccioleti. La strada ogni anno si fa piu' stretta. In realta' nessuno la modifica piu' di tanto, ma sia per l'espansione dei commerci interni alla provincia (area di Civita Castellana), sia di quelli provenienti da ogni dove, sempre piu' frequente si fa, e pericolosa, la presenza di camions e Tir, che occupano spesso molto piu' che la propria carreggiata, a velocita' che questo sviluppo impone e che il trand viterbese indubbiamente ostacola. La situazione della strada scaturisce dal fatto di essere una scorciatoia, quantunque poco adatta, tra le due strade consolari, Cassia e Flaminia: sia che si lavori per conto proprio, sia che lo si faccia per conto terzi, e' fondamentale arrivare presto: piu' viaggi si fanno piu' si guadagna, piu' presto si fa piu' si ha possibilita' di mantenere il proprio lavoro (avete presente il mondo degli appalti?). Su questa strada, a certe ore e in certi giorni, s'intreccia il traffico automobilistico di chi va a e viene da Roma, di chi va o viene dai paesi limitrofi e da Viterbo, dei pulmini delle scuole, delle auto private piene di figli e genitori che vanno o vengono da scuola. Il sabato e la domenica, i turisti, e' anche una fortuna, complicano la situazione. * Le nocciole richiedono cure continue: i nuovi impianti, le zappature, le potature, le concimazioni, la difesa dalle malattie e dai parassiti, l'irrigazione e da ultimo la raccolta: tutte fasi essenziali alla difesa, alla trasformazione e alla commercializzazione della nocciola tonda viterbese, che non solo, per nostro vanto, e' doc, non solo procura una quantita' non indifferente di ricchezza e di lavoro alla provincia, ma costituisce, questo non tutti lo sanno, il 25% circa della produzione nazionale: seconda nel mondo intero, dopo la Turchia. Tutto bene se non fosse, per proseguire il discorso e collegarlo all'argomento di oggi, che il traffico sulla Massarella e strade connesse, subisce un ulteriore freno e innesta ulteriori momenti di estremo pericolo per la presenza costante di trattori, trattori con rimorchio, furgoncini, macchine raccoglitrici e apetti, che costringono, per le ragioni suddette, i Tir, e non solo, a sorpassi azzardatissimi. Una situazione che avrebbe solo necessita' di essere migliorata e che la costruzione di un aeroporto nel quale vengano scaricati quotidianamente passeggeri e merci, non farebbe invece che aggravare. * Se ho voluto annoiarvi con questa minuta descrizione, e' per farvi entrare in una questione, non indifferente, che non interessa certo la sola strada Massarella, ma, per produzioni diverse (industriali e agricole), l'intero assetto viario della provincia. Assetto viario costituito non solo da strade consolari, con grandi problemi anch'esse, di difficile risoluzione, visto lo stato di latitanza che hanno avuto ed hanno i piani regolatori di citta' e paesi, ma anche da tutta quella miriade di strade provinciali che, come la Massarella, costituiscono altrettanto appetitose scorciatoie tra consolare e consolare. Parlo di pericolo, ma anche di grave rallentamento dei traffici, agricoli e industriali, di ostacoli non indifferenti al lavoro, alle produzioni locali, al turismo e non ultimo alla vita dei residenti. Una ragione in piu' per non costruire questo aeroporto. Per convincerci del quale, si sostiene, si rifara' il look a strade e ferrovie. Questo, in certo modo e misura, andrebbe fatto ora, subito, per risolvere gravi, ormai storici problemi. Se fatto per aderire alle esigenze aeroportuali, porterebbe, per le ragioni suddette, allo sconvolgimento dell'intero assetto territoriale: economico, paesaggistico, ferroviario, ma soprattutto viario aggravato, come sempre, dal trasporto prevalente su gomma, di merci provenienti da ogni paese del mondo. Le attrattive storico-monumentali della nostra provincia sparirebbero, snaturate da allargamenti stradali, attraversamenti di campi, snodi e controsnodi: lavori che per anni interromperebbero o rallenterebbero i gia' precari collegamenti colle sedi di lavoro e di scambio commerciale, oltre che il flusso di turisti su cui tanto conta Viterbo e la sua provincia. Anche su questo si vorrebbero, non parole, ma risposte scritte quanto a interessi in campo, coinvolgimenti, controlli antimafia, piani dettagliati e gestione dei finanziamenti, in assenza delle quali garanzie diverra' sempre piu' forte il gia' convinto no all'aeroporto. Solo un contributo alle numerose ragioni del no. 4. RIFLESSIONE. SCIENZIATI, STATISTI, ISTITUZIONI INTERNAZIONALI PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO [Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 26 ottobre 2007, dal titolo "Scienziati, statisti, istituzioni intrnazionali: occorre anche la riduzione del trasporto aereo per contrastare il surriscaldamento del clima"] Anche statisti europei come Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, che certo non possono essere spacciati per "estremisti" di sinistra o ambientalisti "catastrofisti", affermano con estrema chiarezza che occorre fermare il dissennato incremento del trasporto aereo, ed anzi urgentemente ridurlo, se si vuol contrastare il surriscaldamento del clima che sta portando al collasso la biosfera. La Conferenza nazionale sui mutamenti climatici svoltasi recentemente presso la Fao a Roma, cosi' come l'attribuzione del Premio Nobel per la pace ad Al Gore e all'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) confermano la necessita' di urgenti e drastici provvedimenti per contrastare l'effetto serra. E tra essi e' palese l'urgenza di una drastica riduzione del trasporto aereo che al surriscaldamento del clima contribuisce in rilevante misura. Il Tar del Lazio si e' recentemente pronunciato contro la compagnia di voli low cost "Ryan Air", che nel corso del tempo ha incrementato i voli a Ciampino con esiti nefandi per la salute e il benessere della popolazione locale. Sono alcune notizie di cronaca - afferenti a fatti pubblici di grande rilevanza non solo scientifica e culturale, ma anche politica ed amministrativa - che inconfutabilmente confermano la necessita' e l'urgenza di un impegno comune per ridurre il trasporto aereo. Sono fatti che inconfutabilmente confermano la giustezza della lotta del comitato che si oppone alla realizzazione a Viterbo (o altrove nel Lazio) di un mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. * Hanno aderito all'appello del comitato che si oppone al devastante mega-aeroporto illustri scienziati come i professori Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia; illustri rappresentanti delle istituzioni come la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, il magistrato Ferdinando Imposimato, decine di parlamentari italiani ed europei, numerosi pubblici amministratori; numerosissimi cattedratici universitari, intellettuali, scrittori, tra cui Dacia Maraini e Silvia Vegetti Finzi; numerosissimi operatori sociali, religiosi e laici, persone impegnate per i diritti umani, personalita' della vita civile e della riflessione morale, tra cui padre Alex Zanotelli; ed ancora associazioni e movimenti impegnati in difesa della biosfera, dei beni comuni, della pace, come il presidio "No Dal Molin" di Vicenza. Dieci parlamentari europei hanno scritto al Ministro dei Trasporti affinche' l'opera non sia realizzata; tre interrogazioni sono state presentate in Parlamento, una alla Regione Lazio; due convegni scientifici svoltisi a Viterbo il 21 settembre e il 18 ottobre hanno chiarito che la devastante opera avrebbe effetti nocivissimi per la salute delle persone, l'ambiente, i beni culturali, sociali ed economici dell'Alto Lazio. * Occorre un impegno comune delle istituzioni e della societa' civile per difendere la biosfera e con essa la civilta' umana; occorre un impegno comune per contrastare il surriscaldamento del clima; in questo impegno l'obiettivo della drastica e immediata riduzione del trasporto aereo e' decisivo. 5, INIZIATIVE. ALCUNE RAGIONEVOLI DOMANDE AI CITTADINI [Riportiamo il seguente comunicato del 26 ottobre 2007] Sabato 27 ottobre il comitato che si oppone al terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo diffonde nella citta' di Viterbo un documento all'attenzione di tutti i viterbesi. L'ampio documento pone alcune fondamentali domande ai cittadini ed invita tutti all'impegno per difendere la salute delle persone e i beni ambientali, culturali, sociali ed economici dell'Alto Lazio dalla minaccia di un mega-aeroporto dagli effetti gravemente nocivi e devastanti. Riportiamo di seguito le pagine iniziali del documento. * In difesa del diritto alla salute, in difesa dei beni ambientali e culturali, per valorizzare e non devastare le risorse e le vocazioni produttive del territorio, per una mobilita' adeguata e sostenibile, per un modello di sviluppo al servizio delle persone, per la legalita' e la democrazia, per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della biosfera: basta con i silenzi e le bugie: diciamo la verita' sull'aeroporto. * Gli effetti gravemente nocivi Quali saranno gli effetti di un mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo? - inquinamento da CO2; - inquinamento da polveri sottili che danneggera' la salute dei residenti; - inquinamento acustico che rendera' invivibili interi quartieri; - grave danno per l'area termale del Bulicame; - grave deprezzamento del valore degli immobili e degli esercizi in ampie zone della citta'. * Lo sapevate che... - Lo sapevate che manca la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge? - Lo sapevate che tra i propagandisti dell'aeroporto vi e' chi ha degli interessi economici personali collegati all'aeroporto? - Lo sapevate che le compagnie aeree godono di enormi agevolazioni e addirittura di esenzioni fiscali? - Lo sapevate che gli enti pubblici finanziano le compagne aeree con fiumi di denaro mentre tagliano i servizi sociali e sanitari sostenendo che non ci sono i soldi per garantire l'assistenza ai cittadini? - Lo sapevate che la compagnia aerea low cost "Ryan Air" tiene il suo personale in condizioni di precariato e si rifiuta di applicare le leggi italiane a tutela dei lavoratori? - Lo sapevate che il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza globale che l'umanita' deve urgentemente affrontare per evitare una catastrofe planetaria? - Lo sapevate che la quasi totalita' dei turisti "mordi e fuggi" che atterrerebbero a Viterbo coi voli low cost non si fermeranno affatto a Viterbo ma andranno direttamente a Roma, cosicche' per Viterbo ci sara' pressoche' solo danno e nessun vantaggio? - Lo sapevate che mentre si parla di sperperare cifre folli per fare un mega-aeroporto, ancora non e' stata riaperta la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte, per andare in treno da Viterbo a Orte ci vuole un'ora, e per andare da Viterbo a Roma ce ne vogliono addirittura due? * Non sarebbe meglio... Non sarebbe meglio difendere la salute dei cittadini invece di danneggiarla? Non sarebbe meglio difendere e valorizzare il termalismo invece di aggredirlo? Non sarebbe meglio difendere i beni ambientali e culturali invece di devastarli? Non sarebbe meglio difendere e promuovere le vocazioni produttive del viterbese invece di subire una nuova nociva servitu'? Non sarebbe meglio potenziare le ferrovie a vantaggio dei pendolari viterbesi invece di lasciarle nell'abbandono? Non sarebbe meglio scegliere il bene invece del male? * Un devastante mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali di Viterbo. Difendiamo l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro. Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Fermiamo il surriscaldamento del clima. Difendiamo la democrazia. Difendiamo i beni comuni. Difendiamo i diritti delle generazioni future. Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva. Salviamo il pianeta dal collasso. Impegniamoci per una societa' e un'economia equa e solidale. * Un aeroporto a Viterbo? No, grazie. E' necessario invece ridurre il trasporto aereo 1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico. 2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima. 3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente. 4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita', istruzione ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie aeree hanno spesso condotte gravemente antisindacali. 5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri. 6. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge. Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese. * Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati. Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico. Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia. * Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto. Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosÏ rilevante. Chiediamo a chi condivide questo appello di aderire ad esso, di diffonderlo, di sostenere líimpegno del comitato. Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani 6. REPETITA IUVANT. MARINELLA CORREGGIA: A TERRA, A TERRA [Riproponendo nuovamente questo testo, nuovamente ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor@libero.it) per avercelo messo a disposizione: e' il testo del capitolo "Volare? A terra, a terra" del suo recentissimo libro La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007. Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] "Giri su Internet alla ricerca del volo piu' economico? Vuoi andare in luoghi caldi in inverno, o a una conferenza sul futuro del mondo? Bene, ti diciamo noi qual e' il vero prezzo da pagare per ogni viaggio aereo, e vedrai che e' il modo piu' rapido per stare per sempre al caldo e precludere un futuro all'umanita'" Avvertimento del sito specialistico www.chooseclimate.org Il contesto Per superare il confine fra terra e cielo l'essere umano che sa volare unicamente in sogno deve ricorrere massicciamente a un terzo elemento: il fuoco, l'energia. Aumenta continuamente il trasporto aereo di persone e merci. In ogni attimo i cieli sono arati da almeno 10.000 apparecchi. Volare entusiasma. Accorcia le distanze. Uccide il clima. L'aeronautica civile (non parliamo poi dei bombardieri) "in apparenza" contribuisce nella misura del 3-4% alle emissioni globali di anidride carbonica, ma il cosiddetto radiative forcing, effetto di riscaldamento combinato di CO2, ozono, vapore acqueo e condensa e' circa tre volte piu' grande di quello della sola CO2. A causa di questa "triplicazione" gia' oggi, secondo i calcoli del California Institute of Technology, il trasporto aereo provoca il 10% dell'effetto serra totale. Un aereo con 400 posti per un viaggio di 6.000 chilometri ha bisogno di oltre 60.000 litri di kerosene; significa che un passeggero transcontinentale esaurisce in una volta il proprio "diritto annuale a inquinare", quanto a effetto serra. Nel 2002 il Wwf britannico calcolo' l'impatto ambientale di due vacanze da due settimane, una a Maiorca e l'altra a Cipro partendo da Londra: insieme coprivano fino al 50% della fetta di risorse disponibili spettante a ogni individuo del pianeta. Al tempo stesso un singolo viaggio contribuisce all'effetto serra quanto una donna afgana o un bambino congolese in diversi anni di vita, comprendendo tutti i loro (scarsi) consumi. Pero' sono gli ambienti e le vite di chi non vola a subire gli effetti peggiori del riscaldamento del clima. In Europa le emissioni di CO2 da aviazione sono cresciute del 73% fra il 1990 e il 2002 e cresceranno del 150% dal 2002 al 2012; e' il settore in cui crescono piu' in fretta. Il fenomeno dei low cost, voli a un centesimo, un euro, dieci euro ha fatto lievitare il consumo di aerei. Queste formule stracciate erano il 5% del traffico europeo nel 2000 e nel 2006 ne erano diventate un quinto. Che comunque rimane poco democratico, concentrato com'e' nel 5% della popolazione mondiale. I low cost fanno volare molto di piu' ma sempre i soliti. Italiani per il week end ad Amsterdam, olandesi per la notte bianca a Roma. La donna afgana non vola, nemmeno a un dollaro (se non altro, non si riempie di particelle di ritardanti di fiamma). Il traffico aereo inquina anche vicino a terra, in prossimita' degli aeroporti, con monossido di carbonio e particolato totale. E poi, fine del silenzioso cielo: rombi d'aereo dominanti o in sottofondo, di giorno e di notte rendono difficile la vita a chi abita nelle vicinanze delle partenze, degli arrivi e dei corridoi di ascesa e discesa. E le grandi opere espandono continuamente la cementificazione da aeroporto. Secondo alcuni calcoli la collettivita' paga oltre 2.000 milioni di euro all'anno per i costi "esterni" - non contabilizzati nel prezzo del volo - legati alle cinque emergenze: inquinamento, rumore, effetto serra, congestione, incidenti. Sono i classici costi ambientali scaricati sulla collettivita': anche su chi non vola mai. Il settore dell'aviazione civile gode di privilegi sfacciati: esenzioni fiscali e perfino l'esenzione dall'applicazione del protocollo di Kyoto sull'effetto serra. * Che cosa posso fare io Volare piace quasi a tutti. Ma e' una delle attivita' piu' ecologicamente e dunque socialmente disdicevoli a cui una persona si possa dedicare. Urgono svolte individuali e collettive. a) Ridurre la domanda e' ridurre l'offerta Banalmente, gli aerei volano perche' volano le persone volano e comprano merci che volano. - Intanto, calcolare. In media (dipende da tanti fattori come il tipo di aereo, il tasso di riempimento, la quantita' di scali) si puo' calcolare un impatto sull'effetto serra per persona pari a: 30 kg di CO2 equivalente ogni 100 km per i voli di meno di 2.000 km; 19 kg di Co2 equivalente ogni 100 km per i voli piu' lunghi (salita e discesa sono le fasi piu' energivore). Fanno quasi 2 tonnellate e mezza per un'andata e ritorno ai Caraibi (15.000 km). E 140 kg per un Roma-Milano. E oltre 3 tonnellate per andare e tornare dalla Madunina a Jakarta. Bisognerebbe razionarsi i voli sulla base del loro costo ecologico, non economico. - Meno clienti oggi meno voli domani. Obiezione: "Senza di te l'aereo volerebbe lo stesso e l'inquinamento pro capite dei viaggiatori sarebbe ancora piu' alto per via del tuo posto lasciato vuoto". Risposta: a una minore domanda corrisponderebbe velocemente una riduzione dei voli (e quindi del danno); le compagnie non possono certo viaggiare vuote. - Charter e low cost no grazie. A differenza dei voli di linea periodici, i charter partono solo "a comando", quindi il collegamento domanda-offerta e' immediato. Scegliere i charter o il low cost significa premiare chi opera per fare dell'aereo una specie di bus. - Svuotare i cargo. Le merci viaggiano per i continenti perche' c'e' qualcuno che le preferisce a cio' che viene da vicino. Consumiamo e soprattutto mangiamo prodotti locali e di stagione. Portare una tonnellata in aereo per un chilometro provoca l'emissione di 0,9 kg di anidride Co2. b) Alternative certe Sulle brevi e medie distanze si tratterebbe solo di tornare a quel che si faceva fino a una decina di anni fa (non proprio i tempi bui della candela e del calesse): viaggiare via terra. - Rotaie europee a buon prezzo. Da Roma a Milano, Messina a Napoli, Torino a Parigi, Bari a Venezia e via elencando medie e corte distanze, il treno e' di gran lunga piu' ecosostenibile dell'aereo. E si trovano - a prenotarle per tempo - tariffe vantaggiose con le quali raggiungere anche molte citta' europee. - Cosi' veloce non e'. Se si calcolano i tragitti da e verso l'aeroporto, il check in e lo spezzettamento del viaggio, al di sotto dei 700 chilometri l'aereo non e' nemmeno piu' veloce (del treno). Con i treni notturni e relative cuccette non si perdono mattinate o pomeriggi e si risparmia sull'albergo. - Non partire! Chi viaggia per lavoro... o per riunioni di "attivisti-per-cambiare-il-mondo" si chieda se e' davvero necessario. Molto si puo' sbrigare da fermi, a meno di essere affetti da apodemomania (mania del movimento). - Se c'e' di mezzo il mare. Mediterraneo, Tirreno e Adriatico sono quasi dei laghi. Si arriva in Sardegna e in Grecia in una notte di nave (l'avvistamento della costa e' sempre magico e certi traghetti hanno saloni e bar da crociera). Anche la Spagna e' ben servita e con ottimi prezzi. c) Distanze intercontinentali L'eventualita' di un viaggio via terra su 3.000 o 10.000 chilometri e' ovviamente riservata ai pochi privilegiati con tanto tempo a disposizione. Ma anche l'eventualita' di un viaggio via aerea e' riservata a pochi terrestri economicamente privilegiati. E' dunque troppo disinvolto salire su un aereo con leggerezza, come fosse un treno. - La prima domanda. Serve davvero questo viaggio? Mark Linas, autore di "Notizie da un pianeta rovente", avendo esaurito - nei viaggi aerei per la preparazione del libro - la sua quota equa di emissioni per i prossimi venti anni, dice ormai no a qualunque viaggio turistico aereo. Mathis Wackernagel, inventore dell'impronta ecologica, minimizza i propri consumi salvo quelli degli aerei andando in giro per il mondo a propagandare l'impronta ma... "sinceramente non ho ancora capito se il bilancio finale di questa contraddizione e' positivo, nel senso che molte persone capiscono che bisogna orientarsi verso uno stile di vita e un modello di consumo piu' realistico, o se e' negativo, perche' le idee di cui parlo rimangono solo discorsi in aria". - Telelavoro. Fanno miracoli le teleconferenze e telefonate "di gruppo". - Quale turismo. Molti viaggi esotici sono un lusso e basta. I bei paesi del Mediterraneo offrono praticamente tutto. Quanto alle genti e alle culture altre da conoscere, anche gli abitanti di quei luoghi lontani amerebbero venire a conoscere le nostre, di genti e culture. Non c'e' giustizia in questi viaggi a senso unico. - Riscaldare il pianeta per andare al caldo? Chi parte in inverno per stare al caldo e in estate per stare al fresco non ha capito granche' della bellezza delle stagioni, e di come il suo comportamento contribuisca a farle saltare. - "Me lo posso permettere, ecorisparmio altrove". Ho evitato l'auto tutto l'anno? Ho tenuto spenti i riscaldamenti? Ho risparmiato molti kilowattora? Ho mangiato solo cibi a basso impatto? Ho evitato qualunque usa e getta? Non volo da tempo? Allora forse ho pagato in anticipo almeno parte del costo ambientale del mio viaggio. (Comunque la mia impronta ecologica schizzera' subito ben oltre i tre pianeti). * Azioni in comune In attesa degli aerei solari, che pero' non potranno portare miliardi di persone all'anno, il fenomeno "volo pazzo" va collettivamente arginato. a) Campagne terra terra Con un allarmato rapporto sull'aviazione di qualche anno fa, l'Ipcc (organismo scientifico dell'Onu sui cambiamenti climatici) raccomandava l'applicazione da parte degli stati di alcune misure: l'introduzione di tasse per scoraggiare l'uso eccessivo degli aerei e il "decollo" di politiche di sostituzione con il treno sulle brevi e medie distanze. - Giusto prezzo del trasporto aereo. Tutti amano volare a basso costo e comunque andare lontano, anche gli ambientalisti; ecco perche' soprattutto in Italia e' difficile avviare campagne per il modico uso dell'aereo. In altri paesi come Germania e Gran Bretagna gli attivisti sono piu' attivi. - Fermare l'avanzata degli aeroporti. Le lotte contro il rumore e gli altri inconvenienti degli aeroporti vedono spesso soli gli abitanti delle zone limitrofe. A quando una grande campagna nazionale contro l'ampliamento degli aeroporti e la creazione di nuovi? - Il moto perpetuo del "movimento dei movimenti". "Non viaggio per turismo! Vado lontano si', ma in Palestina in carovana di pace, in Chiapas in delegazione, a Porto Alegre per il Social Forum, in Nepal a dir ciao ai produttori della carta di riso equa, in Indonesia ad ascoltare un'assemblea antiguerra". Questi spostamenti in massa da movimento sono certo un'occasione per incontrare persone (ma le decisioni si prendono altrove e in altro modo), ma molto da elite occidentale (e pochi del Sud). Il che e' poco altermondialista. Non sara' meglio mandare un solo rappresentante a turno per tutto il gruppo? E piuttosto pagare il viaggio a qualcuno del Sud? - Merci in volo? Il trasporto su nave sviluppa 30 grammi di anidride carbonica al chilometro per tonnellata di peso spostato; per la stessa quantita', i treni sono a quota 41 grammi al chilometro; su strada si arriva a 200; gli aerei schizzano a quota 1.00 grammi. Acquirenti e volontari delle strutture di commercio equo - per cominciare da loro - potrebbero accertarsi che le merci "senza sfruttamento" arrivino in nave. E in generale, la promozione dei consumi "vicini" al posto di quelli globalizzati aiuterebbe a ridurre l'impatto climatico del settore. b) Provvedimenti da chiedere Vanno ridotte le sovvenzioni al trasporto aereo. L'Unione Europea titubante ci prova. - Tassare il kerosene. L'esenzione del kerosene dalle tasse costa all'Unione Europea otto miliardi di euro all'anno. Una tassa sul carburante porterebbe a miglioramenti tecnologici, una gestione del traffico aereo meno "pindarica" e un aumento dei biglietti con conseguente riduzione della domanda. La direttiva europea 96 del 2003 permette l'imposizione di questa tassa ma solo sui voli domestici; accordi internazionali ne rendono difficile l'applicazione generale, senza la quale le compagnie andrebbero ad approvvigionarsi esentasse nel piu' vicino paradiso fiscale del kerosene. - Tasse ambientali. Un'imposta sulle emissioni aeree potrebbe essere calcolata in aggiunta a ogni biglietto. A tutt'oggi, e' la Norvegia l'unico paese ad avere un prelievo basato sulle emissioni per i voli nazionali. L'Unione Europea sta proponendo un supplemento sul biglietto, basato su distanza ed emissioni per km, con un sovrapprezzo per decollo e atterraggio. - Protocollo di Kyoto anche fra le nuvole. Che gli aerei siano rimasti fuori dal Protocollo di Kyoto e' un'altra anomalia su cui gli ambientalisti dovrebbero dar battaglia. Il settore va compreso nel sistema di commercio di emissioni in vigore in Europa dal gennaio 2005. - Un segno: tasse di solidarieta'. Dal luglio 2006 la Francia imita la Gran Bretagna e introduce una piccola tassa sui biglietti aerei il cui introito finanziera' progetti di lotta ad Aids, malaria e tubercolosi in Africa. - Limiti di velocita'. Un sito di ecofantascienza sostiene che fra qualche tempo gli inquinanti aerei saranno sostituiti dai dirigibili con consumi decine di volte inferiori, ma piu' lenti: 200 km orari invece di 800 e piu'. A quel punto volerebbero solo, per passione assoluta, i fratellini di Leonardo; gli altri sceglierebbero il treno o di stare a casa. Pero', chiedere una certa limitazione della velocita' - cosi' come sulle strade - non e' fantascienza. - Sognare non e' peccato. La meta' di tutti i voli in Europa sono al di sotto dei 500 km, dunque non piu' veloci di un treno che parte e arriva dal centro di una citta'. E che e' dieci volte meno inquinante. Attivisti tedeschi chiedono la messa al bando dei voli a corto raggio. Almeno quelli. 7. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac@tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Numero 42 del 27 ottobre 2007 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request@peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request@peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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