Da: nonviolenza-request@peacelink.it per conto di Centro di ricerca per la pace [nbawac@tin.it] Inviato: venerdì 19 ottobre 2007 14.56 A: nonviolenza@peacelink.it Oggetto: Coi piedi per terra. 41 =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 41 del 19 ottobre 2007 In questo numero: 1. Un convegno a Viterbo dalla parte dell'umanita' 2. Antonella Litta: Intervento di apertura del convegno del 18 ottobre 2007 3. Alessandro Pizzi: Relazione introduttiva al convegno del 18 ottobre 2007 4. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. INIZIATIVE. UN CONVEGNO A VITERBO DALLA PARTE DELL'UMANITA' [Riportiamo il seguente comunicato dal titolo completo "Si e' svolto giovedi' 18 ottobre a Viterbo il secondo convegno sul tema 'Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie'. Una grande partecipazione dei cittadini, una straordinaria qualita' scientifica, civile ed umana delle relazioni"] Si e' svolto giovedi' 18 ottobre 2007 a Viterbo il secondo convegno sul tema "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie", promosso dal comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Dopo l'esito assai positivo del primo convegno del 21 settembre scorso, anche il convegno del 18 ottobre ha avuto una straordinaria partecipazione dei cittadini (la sala Anselmi era colma, e molte persone erano in piedi fin nell'atrio) ed ha espresso una notevole qualita' sia scientifica che di testimonianza civile ed umana. * Il convegno e' stato aperto da un ricordo di Michele Cozzolino, l'operaio vittima di un incidente sul lavoro nel cantiere della sciagurata conversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia. La dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato, nell'intervento introduttivo ha ricordato come finanche l'attribuzione del premio Nobel per la pace richiami a un impegno per fermare il surriscaldamento del clima, e come la lotta per la riduzione del trasporto aereo abbia in tale ambito un ruolo cruciale; a conclusione del suo intervento ha preannunciato per novembre un nuovo convegno sul tema delle emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio, con la partecipazione sia di illustri studiosi che di tutti i movimenti che nella Tuscia sono impegnati in difesa della salute dei cittadini, dell'ambiente, della legalita', dei beni comuni. Il professor Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino e tra i principali animatori del comitato, ha poi svolto l'ampia relazione introduttiva, che ha fornito una ricca messe di dati scientifici a sostegno delle ragioni e dell'impegno del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. il professor Giuseppe Nascetti, docente di Ecologia all'Universita' della Tuscia, ha poi svolto una relazione di alto profilo scientifico e di straordinaria chiarezza e capacita' persuasiva con la forza della verita' e del rigore intellettuale e morale. E' poi intervenuto Paolo Iafrate, del coordinamento del comitati che si oppongono all'aeroporto di Frosinone, che ha ribadito l'importanza del coordinamento tra i vari comitati che nel Lazio si oppongono alla realizzazione del terzo polo aeroportuale regionale e si battono per la riduzione del trasporto aereo. Successivamente ha svolto la sua relazione l'on. Giulietto Chiesa, europarlamentare, giornalista e saggista, che ha analizzato la situazione mondiale presente, la questione del surriscaldamento del clima, il ruolo fondamentale dei movimenti che ovunque si impegnano in difesa dei beni comuni, la necessita' e l'urgenza di un'opera capillare di informazione e sensibilizzazione, di resistenza democratica, per impedire che un modello di sviluppo distruttivo provochi il collasso della biosfera e la catastrofe della civilta' umana. E' poi intervenuto l'on. Enrico Luciani, presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio, che al termine di un appassionato intervento di vibrante testimonianza personale ha proposto una tempestiva audizione alla Regione Lazio, con la commissione consiliare da lui presieduta e con l'assessore regionale ai Trasporti, del movimento che si oppone al terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo. Nel successivo intervento Roberto Corzani, consigliere comunale di Barbarano Romano (Vt), ha poi illustrato alcune altre emergenze ambientali locali, ed ha infine invitato al prossimo incontro del forum dei movimenti che nell'Alto Lazio si oppongono a scelte gravemente distruttive. Per mancanza di tempo, essendosi ormai il convegno protratto oltre le ore 20, non e' stata possibile l'esposizione orale di alcune altre comunicazioni programmate: quella dell'architetto professor Giuseppe Tacconi, e quella del professor Mauro Sarnari, entrambi autorevoli rappresentanti e fondatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; di ambedue gli interventi verra' messo a disposizione il testo scritto. E sempre per mancanza di tempo non e' stata possibile la proiezione del video curato da Giovanni Leoni del "Comitato no coke" sulla manifestazione svoltasi sabato 13 ottobre a Ciampino per la riduzione dei voli promossa dal locale comitato "No Fly", con molte interviste ai cittadini che ad essa hanno preso parte. Analogamente non e' stata possibile la presentazione del reportage fotografico sulla manifestazione di sabato scorso a Ciampino realizzato da Marco Prestininzi, consigliere comunale di Viterbo, che come molti altri viterbesi vi ha preso parte. I testi e i materiali filmici e fotografici che per limiti di tempo non e' stato possibile presentare nel convegno del 18 ottobre (in cui di essi si e' tuttavia data sommaria notizia da parte della presidenza del convegno, pubblicamente ringraziandone gli autori) saranno messi a disposizione di tutti gli interessati e saranno utilizzati nelle prossime iniziative del comitato. L'assemblea ha anche rivolto un caloroso applauso al professor Osvaldo Ercoli, "padre nobile" della mobilitazione viterbese in difesa dell'ambiente, della legalita', del diritti di tutti; cosi' come alle animatrici e agli animatori del Centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo, una straordinaria - e gia' storica - esperienza di difesa dei beni comuni, di solidarieta' concreta, di scelta della nonviolenza; l'applauso tributato sia all'uno che alle altre e agli altri e' stato un riconoscimento per aver non solo contribuito alla nascita e all'attivita' del comitato, ma soprattutto per l'esempio - e per cosi' dire il magistero - offerto dalle loro esperienze di impegno civile e di umana solidarieta', di difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani. A conclusione del convegno Peppe Sini ha messo in rilievo l'importanza di iniziative che su questioni decisive mettono a disposizione di tutti cruciali elementi di conoscenza veritiera e adeguata, conoscenza che e' fondamentale per promuovere la consapevolezza necessaria per un autentico esercizio della democrazia. * Nel corso del convegno ai partecipanti sono state messe a disposizione cartelle recanti materiali di documentazione; ed e' stato anche possibile acquistare libri di approfondimento. Alcune televisioni, siti internet, giornali hanno realizzato interviste ai relatori. Tra i pubblici amministratori viterbesi che hanno aderito al convegno - sempre piu' numerosi - segnaliamo in particolare anche l'assessore provinciale Giuseppe Picchiarelli, che gia' aveva recato il suo saluto al precedente convegno del 21 settembre. Una grande partecipazione dei cittadini e ancora una grande qualita' di contenuti hanno caratterizzato questo secondo incontro di studio. Come era scritto nell'invito l'iniziativa del comitato, e quindi anche il convegno, ha espresso una nitida posizione "in difesa del diritto alla salute, in difesa dei beni ambientali e culturali, per valorizzare e non devastare le risorse e le vocazioni produttive del territorio, per una mobilita' adeguata e sostenibile, per un modello di sviluppo al servizio delle persone, per la legalita' e la democrazia, per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della biosfera". Il convegno ha confermato il crescente consenso intorno all'impegno del comitato, che cosi' era stato riassunto nella locandina: "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie. Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali di Viterbo, l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro. Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Difendiamo la democrazia. Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva". I promotori del convegno ringraziano quanti hanno partecipato e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, e danno appuntamento al prossimo convegno di studi che si svolgera' nella seconda meta' di novembre sulle "Emergenze sanitarie ed ambientali nell'Alto Lazio". 2. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: INTERVENTO DI APERTURA DEL CONVEGNO DEL 18 OTTOBRE 2007 [Riportiamo il testo dell'intervento della dottoressa Antonella Litta che ha aperto il convegno svoltosi a Viterbo il 18 ottobre 2007. Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] Questa sera ci riuniamo per la seconda volta a meno di un mese di distanza dal primo convegno per discutere dell'ipotesi dell'aeroporto a Viterbo e delle ragioni del nostro impegno di opposizione a questa opera e per la riduzione del traffico aereo. Saluto e ringrazio tutti, e in particolar modo Il professor Giuseppe Nascetti dell'Universita' della Tuscia, l'europarlamentare Giulietto Chiesa ormai viterbese d'adozione, e il presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio Enrico Luciani. I loro interventi saranno di grande utilita' per approfondire I temi e i ragionamenti che sono alla base della nostra azione: la salvaguardia della salute e dell'ambiente e piu' in generale di tutti i beni comuni, e quindi del diritto di tutti gli esseri umani ad usufruirne, e un nuovo modo di pensare e ripensare i modelli di sviluppo e di mobilita'. * La recentissima attribuzione del Premio Nobel per la pace 2007 congiuntamente ad Al Gore e all'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) conferma la necessita' del massimo impegno da parte di persone ed istituzioni per fermare il surriscaldamento del clima, per difendere la biosfera e con essa la civilta' umana. Il nostro impegno per la riduzione del traffico aereo e l'opposizione alla costruzione di nuovi aeroporti e' completamente in linea con le motivazioni dellíassegnazione del premio Nobel. Inoltre le motivazioni di questo premio evidenziano a livello mondiale, se ancora ce ne fosse bisogno, il nesso indissolubile tra le politiche di pace e il rispetto dell'ambiente in tutta la sua complessita'. Questo ci e' di grande conforto e da' ancora maggiore forza al nostro impegno. Nella decisione del comitato per il Nobel possiamo anche riconoscere la validita' di un impegno di lunga data che si e' riflesso nelle lotte sociali e culturali che tante persone hanno condotto e tuttora conducono nell'Alto Lazio per contrastare la devastazione ambientale e l'infiltrazione mafiosa, per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, promuovere un modello di mobilita' e un modello di sviluppo che protegga e valorizzi i beni ambientali e culturali e le autentiche vocazioni produttive del nostro territorio. * A questo proposito voglio salutare e ringraziare tutte le persone dei vari comitati che nell'Alto Lazio si stanno impegnando da tempo per la difesa dell'ambiente e della salute, spesso nell'indifferenza di chi dovrebbe - anche per incarico istituzionale - esserci accanto e invece spesso e' assente se non di ostacolo. Nel viterbese viviamo un momento di grande emergenza dal punto di vista dell'aggressione all'ambiente e alla salute: penso alla situazione delle discariche abusive ancora da mettere in sicurezza, all'inquinamento da elettrosmog delle mega-antenne televisive, alle acque con presenza di metalli pesanti e tossine, all'inquinamento da polveri sottili prodotte dalle centrali di Civitavecchia e Montalto, tutti fattori di inquinamento che si sommano alla radioattivita' naturale del sottosuolo. Penso all'aumento delle emissioni di CO2 nella Tuscia che secondo una rilevazione della societa' EcoWay resa pubblica il 6 ottobre scorso hanno superato dell'874% i valori di riferimento del protocollo di Kyoto. In questa situazione ambientale precaria e per molti aspetti gia' compromessa si vuole realizzare un aeroporto che portera' devastazione e danno per la salute di tutti e vantaggi solo per alcuni personaggi. Un progetto di mega-aeroporto voluto fortemente dalla destra viterbese. * Sconcerta che al diffuso, ampio apprezzamento per il film di Al Gore "Una scomoda verita'". che indica nel surriscaldamento climatico l'emergenza ambientale prima per importanza, non faccia seguito per logica conseguenza l'impegno a rivedere e modificare I nostri modelli di sviluppo, e quindi anche un impegno per la riduzione del traffico aereo che contribuisce notevolmente ad aumentare le emissioni di CO2 nella biosfera, e quindi una conseguente e trasparente opposizione alla costruzione di nuovi aeroporti, qui a Viterbo come altrove. In Italia gli aeroporti sono gia' troppi e sicuramente non c'e' alcuna necessita' di costruirne altri per regalarli alle compagnie aeree che ne traggono profitti a scapito della salute dei cittadini e dell'ambiente. Siamo veramente molto felici che anche a Viterbo tantissime persone abbiano cominciato ad interrogarsi se veramente c'e' la necessita' di un aeroporto e se questo portera' mai occupazione e sviluppo e non invece un danno irreversibile anche alla nostra economia trasformando Viterbo da citta' d'arte a scalo aereo al servizio di Roma, e se non sia prioritario per lo sviluppo della Tuscia una rete ferroviaria nuova e potenziata. Noi sosteniamo che per l'appunto un mega-aeroporto a Viterbo, per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, danneggera' la salute dei cittadini viterbesi, danneggera' fondamentali beni ambientali, culturali, sociali ed economici di Viterbo, danneggera' le autentiche vocazioni rpoduttive dell'Alto lazio; costituira' un enorme sperpero di denaro pubblico er un'opera a danno del nostro territorio e della nostra gente; l'Alto Lazio ha bisogno di ben altro: in primo luogo di un forte potenziamento delle ferrovie. * Il consenso intorno al nostro comitato e' in crescita continua. Abbiamo stretto rapporti di collaborazione con i comitati che nel Lazio e in tutta Italia si oppongono alla costruzione di altri aeroporti e chiedono al governo italiano ed all'Unione Europea la riduzione del traffico aereo cosi' come con il comitato "No Dal Molin" che si oppone all'ampliamento della base militare di Vicenza. Abbiamo ricevuto l'adesione e il sostegno di illustri cattedratici e scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini (che tra l'altro ha realizzato il fondamentale studio di Valutazione d'impatto ambientale dell'aeroporto di Malpensa), Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giorgio Nebbia; tantissime persone del mondo della scienza, della cultura, dell'impegno civile, delle istituzioni, tra cui padre Alex Zanotelli, la scrittrice Dacia Maraini, la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, il giudice Ferdinando Imposimato che ci e' vicino ed ha partecipato in qualita' di relatore al nostro primo convegno di studi del 21 settembre scorso. Dieci europarlamentari tra cui Giulietto Chiesa, che ringraziamo ancora una volta, hanno scritto al Ministro dei Trasporti. Sono state presentate interrogazioni al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati, come alla Regione Lazio. Siamo molto soddisfatti dell'impegno fin qui profuso e dei primi importanti risultati che esso ha gia' prodotto in termini di informazione e di coscientizzazione dei cittadini, di raccolta e diffusione di documentazione scientifica inconfutabile, di mobilitazione delle intelligenze e delle coscienze in difesa dei beni comuni, della democrazia, dei diritti di tutti; e anche se la strada da fare e' ancora lunga e faticosa, e' una fatica che condividiamo con tutti quelli che come noi stanno lottando in modo democratico e nonviolento per difendere la salute e i diritti di tutti, l'ambiente, i beni comuni. A novembre unitamente a tutte queste persone faremo il punto di quanto sta accadendo nei nostri territori con una grande assemblea sul tema delle emergenze sanitarie ed ambientali nella Tuscia. 3. RIFLESSIONE. ALESSANDRO PIZZI: RELAZIONE INTRODUTTIVA AL CONVEGNO DEL 18 OTTOBRE 2007 [Riportiamo il testo della relazione introduttiva del professor Alessandro Pizzi al convegno svoltosi a Viterbo il 18 ottobre 2007. Alessandro Pizzi, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta', ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha promosso il corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei principali animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo] Gentili signore e gentili signori, prima di dare la parola agli illustri ospiti, il Comitato vuole ribadire i motivi dell'opposizione alla costruzione dell'aeroporto. Inoltre, vogliamo condividere con voi alcune riflessioni, sperando che siano utili a tutti. * Due incontri importanti: a Roma... Nell'ultima settimana abbiamo avuto due incontri importanti, a Roma e a Frosinone. Un incontro martedi' 16 ottobre, con la segreteria tecnica del Ministro della Solidarieta' Sociale Ferrero, guidata dal dottor Porcaro. E' stato un incontro molto cordiale, i tecnici del Ministero hanno condiviso la nostra lotta. Il dottor Porcaro ha assicurato che lui e il Ministro seguiranno tutta la vicenda con estremo interesse e attenzione. * ... e a Frosinone Giovedi' 11 ottobre 2007, presso la Biblioteca comunale di Frosinone, si sono riuniti i comitati, le associazioni, i partiti che sono contro la realizzazione dell'aeroporto a Frosinone. Erano presenti tra gli altri i rappresentanti dei comitati di Ferentino, del Comitato "No aeroporto" di Frosinone, Rifondazione comunista, Partito comunista dei lavoratori, Sindacato dei Lavoratori settore trasporto aereo, Attac Italia, Alternativa verde, Tribunale dei diritti del malato, Calimero tv ed altre associazioni locali. Hanno aderito le organizzazioni ambientaliste. Tutti gli intervenuti hanno detto in modo netto che l'aeroporto e' dannoso per l'ambiente, per l'economia frusinate e per la salute dei cittadini. Per l'economia di Frosinone e provincia occorre partire dalle risorse locali a partire dal recupero della Valle del Sacco. L'aeroporto frenerebbe questa valorizzazione e favorirebbe solo la speculazione. Modello che conosciamo: pochi speculatori guadagnano e la maggioranza dei cittadini paga in termini economici e soprattutto in salute. Di particolare interesse l'intervento del rappresentante del Tribunale dei diritti del malato che ha denunciato il crescente numero di bambini affetti da allergia. E' stato evidenziato, riportando i dati dell'Agenzia Regionale Protezione Ambiente (in sigla: Arpa), lo stato di inquinamento da polveri sottili di Frosinone, stato che verrebbe peggiorato dalla presenza dell'aeroporto. Il sindacalista del Sindacati dei Lavoratori del trasporto aereo ha centrato l'attenzione sulle compagnie low-cost come la Ryanair, denunciando che il sistema low-cost implica una compressione dei diritti dei lavoratori. A me sembra che tra i comitati di Frosinone e di Viterbo, che si oppongono all'aeroporto, ci siano molte affinita': l'aeroporto viene visto come ostacolo per la valorizzazione delle risorse locali e come fattore di ulteriore inquinamento da polveri sottili, per il rumore e per le emissioni dei gas ad effetto serra degli aerei. Siamo sicuramente concordi nel dire che a Ciampino i voli devono essere ulteriormente ridotti e non deve essere realizzato il terzo aeroporto del Lazio. Per di piu' questo aeroporto e' al servizio di Roma per i voli low cost per il turismo "mordi e fuggi", distruttivo non solo dell'ambiente ma anche del modo di ragionare delle persone. * Un monito dall'Onu e dall'Unione Europea E' bene ribadire che il trasporto aereo va ridotto per questioni ambientali e di salute dei cittadini. Voglio citare alcuni documenti ufficiali della Comunita' Europea e dell'Ipcc (l'Istituto dell'Onu che si occupa dei cambiamenti climatici del pianeta), insignito del premio Nobel per la pace, sugli effetti del trasporto aereo sul clima. Il trasporto aereo e' in grande crescita, destinata ad aumentare (ricordo per inciso che dopo l'11 settembre 2001 c'e' stato un aumento dei voli con tasso di crescita maggiore di quello precedente), e poiche' e' fuori dal protocollo di Kyoto, rischia di vanificare eventuali benefici dovuti all'applicazione del protocollo di Kyoto agli altri settori. La Commissione Europea calcola che se la crescita del trasporto aereo proseguira' al ritmo attuale, entro il 2012 le emissioni di CO2 prodotte dai voli internazionali in partenza dagli scali europei aumenteranno del 150% rispetto al valore del 1990. Un aumento che vanificherebbe piu' di un quarto (secondo i verdi europei piu' della meta') delle riduzioni necessarie per realizzare l'obiettivo comunitario fissato dal Protocollo di Kyoto. Inoltre si deve considerare che a detta di molti scienziati, compresi quelli che lavorano per l'Ipcc, il contributo del trasporto aereo al surriscaldamento del clima va ben oltre il solo rilascio di CO2: si deve aggiungere, ad esempio, l'effetto del vapore d'acqua (le scie). In un documento del 21 aprile 2006 il Comitato economico e sociale europeo suggerisce di "rendere piu' competitivi i modi di trasporto di superficie, al fine di offrire alternative piu' interessanti per il trasporto delle persone e delle merci all'interno dell'Unione Europea". * Scenari drammatici per l'umanita' Il surriscaldamento del clima e' il problema che abbiamo di fronte. Nel nostro primo convegno del 21 settembre 2007 e' stato evidenziato da piu' interventi, in particolare in quello del dottor Mauro Mocci, come i cambiamenti del clima hanno un effetto negativo, gia' oggi, sull'agricoltura della Tuscia. Poi se si considerano anche i dati pubblicati dal quotidiano "Il Messaggero" sabato 6 ottobre, per cui nel 2006 le emissioni di anidride carbonica nella provincia hanno superato quasi dell'875% (874,93%) i limiti del protocollo di Kyoto, logica e buon senso dovrebbero far si' che non si parli piu' dell'aeroporto: purtroppo cosi' non e'. Inoltre gli scienziati prospettano scenari drammatici per l'umanita', a cominciare dalla parte piu' povera, per aumenti della temperatura anche di pochi gradi centigradi: ne bastano 2 per causare catastrofi. Su questo argomento probabilmente sentiremo parlare anche qualche altro relatore di questa sera. * Il ventinovesimo giorno Inoltre il modello di economia dominante si basa sulla crescita esponenziale di alcune grandezze, come la popolazione o il capitale o la quantita' di emissione di gas serra. Purtroppo la crescita esponenziale e' insidiosa perche' impedisce di accorgersi in tempo utile del pericolo, e il ritardo dell'intervento provoca a sua volta danni. Permettetemi un esempio, una metafora, presa dal bello e indispensabile libro I nuovi limiti dello sviluppo: "Immaginate di avere un laghetto. Un giorno vi accorgete che nel laghetto cresce una ninfea. Sapete che le piante di ninfea raddoppiano le proprie dimensioni ogni giorno. Vi rendete conto che se la pianta potesse svilupparsi liberamente, in trenta giorni le ninfee ricoprirebbero l'intera superficie del laghetto, soffocando ogni altra forma di vita acquatica. Ma all'inizio la pianta sembra piccola, cosi' per il momento decidete di non intervenire. Affronterete il problema quando le ninfee avranno ricoperto meta' del laghetto. La domanda e': quanto tempo avrete allora a disposizione per salvare il laghetto? La risposta e' un solo giorno! Il ventinovesimo giorno il laghetto e' ricoperto per meta'. L'indomani - dopo l'ultimo raddoppio - il laghetto sara' invaso completamente. In un primo momento puo' sembrare ragionevole aspettare che il laghetto sia ricoperto per meta'. Il ventunesimo giorno la pianta ricopre solo lo 0,02% dello specchio d'acqua, il venticinquesimo giorno solo il 3%. Eppure questa politica ci concede appena un giorno per salvare il laghetto". Commentano gli autori del libro: "E' facile capire come la crescita esponenziale, combinata con i ritardi della risposta, possa condurre al superamento dei limiti. La crescita appare a lungo insignificante. Tutto sembra tranquillo. Poi, all'improvviso, il cambiamento e' sempre piu' rapido, finche', con gli ultimi uno o due raddoppi, non c'e' piu' tempo per reagire". * Il volo e l'abisso L'Ipcc, nel lontano 1999 in un rapporto dedicato all'impatto dell'aviazione civile, scatenando le ire del giro d'affari aereo e petrolifero, suggeri' di: "adottare politiche di sostituzione con altri mezzi di trasporto" e "disincentivare l'uso disinvolto del trasporto aereo con tasse o prelievi ambientali e con il commercio dei diritti di emissione". Non se ne fece nulla. "Con i favoritismi di cui gode", secondo la Commissione Ambientale d'Inchiesta (in sigla: Eac) della House of Commons (la Camera dei Comuni) britannica, "nel 2050, il solo settore dell'aviazione rappresentera' ben il 66% delle emissioni del Paese". Il governo inglese, unico in Europa, si e' dato (cfr. il "Libro Bianco sull'Energia"), entro il 2050, l'obiettivo di ridurre del 60% rispetto al 1990 le emissioni, per rispondere all'obiettivo di "salvezza climatica" indicato dall'Ipcc. "Ma perche' mai gli altri settori economici dovrebbero accettare un costoso taglio di emissioni, mentre il comparto aereo avrebbe il permesso di triplicare il contributo al cambiamento climatico fra il 1990 e il 2050? Non includere gli aerei significa non poter raggiungere questo obiettivo di riduzione globale". Questa critica e' contenuta in un rapporto del giugno 2004, la Sustainable Development Commission (Sdc, Commissione per lo sviluppo sostenibile) nominata dal governo britannico. Il trasporto aereo non solo contribuisce al riscaldamento del clima, ma usa anche una grande quantita' di energia, sempre da un documento del Comitato economico e sociale europeo si viene a sapere che: "Benche' negli ultimi 40 anni l'efficienza dei carburanti per aerei sia aumentata di oltre 1l 70%, nello stesso periodo la quantita' totale del carburante utilizzato e' cresciuta di oltre il 400%". * Il modello di economia dominante Molti, cittadini e politici, hanno espresso soddisfazione per l'assegnazione del premio Nobel per la pace ad Al Gore e agli scienziati dell'Ipcc impegnati a denunciare i cambiamenti climatici e il riscaldamento della Terra. Pero' oltre ad esprimere soddisfazione i politici e i partiti che hanno responsabilita' di governo locale e nazionale dovrebbero comportarsi di conseguenza. I cambiamenti climatici non avvengono per caso, ma sono provocati dall'attivita' dell'uomo, come ormai e' riconosciuto dalla comunita' scientifica. In particolare, piu' che da generiche attivita' umane, i cambiamenti climatici sono provocati dal modello di economia dominante, che definirei contro natura perche' non considera le leggi della natura e i limiti fisici della Terra provocando danni ambientali e disuguaglianze sociali e guerre, che diventano necessarie per mantenere il dominio della parte ricca sul resto dell'umanita'. Dire che l'attuale modello di economia rende i ricchi piu' ricchi non e' ideologia, ma e' un fatto che deriva dai dati pubblicati da documenti e da libri. Da un rapporto delle Nazioni Unite risulta che nel 1960 il 20% della popolazione mondiale residente nei paesi piu' ricchi aveva un reddito pro capite pari a trenta volte il reddito del 20% residente nei paesi piu' poveri. Nel 1995 il reddito del 20% piu' ricco era 82 volte quello del 20% piu' povero. Un secolo di crescita economica ha prodotto nel mondo enormi disparita' tra ricchi e poveri. Il sistema che perpetua la poverta' ha la tendenza a superare i limiti imposti dal mondo fisico. Secondo gli studi di Mathis Wackernagel, l'ideatore dell'indicatore Impronta Ecologica, di cui abbiamo parlato nel primo convegno, confermati da un rapporto del Wwf reperibile nel suo sito: "il consumo di risorse da parte dell'umanita', messo a confronto con la superficie disponibile, oltrepassa oggi la capacita' di carico globale di circa il 20%. Vale a dire che la domanda umana ha superato le risorse naturali". Certo la responsabilita' non e' uguale per tutti, per cui per molti cittadini, penso a quelli africani o dell'America Latina o agli occidentali piu' poveri, dovranno essere disponibili quantita' di energia e materia superiore a quella attuale, e per i cittadini piu' ricchi tale quantita' dovra' essere ridotta drasticamente. Parlo di cittadini perche', come sostengono tre ricercatori delle Universita' di Torino e Catania, in un articolo apparso sul mensile "Azione Nonviolenta" di settembre: "Si delineano sempre piu' chiaramente due categorie: non piu' Nord/Sud, o Paesi sviluppati e paesi sottosviluppati, ma abitanti 'globalizzati' e abitanti 'localizzati': i primi si spostano facilmente e godono in abbondanza delle risorse naturali provenienti da ogni parte del mondo; i secondi sono vincolati alla loro terra, e possono usufruire solo dei beni locali. Se questi vengono a mancare, sono costretti a migrare per sopravvivere". * Il dilemma del pescatore A me sembra che coloro che vedono l'aeroporto come volano dello sviluppo del viterbese abbiano in mente quel modello di economia che ho prima ricordato: massiccio uso di energia e materia, considerate illimitate, consumismo sfrenato non solo di beni materiali, ma anche di turismo e di cultura. Non viene presa affatto in considerazione la scarsita' delle risorse. Tutto viene misurato in termini monetari. A questo proposito mi e' capitato di leggere in questi giorni un articolo pubblicato sul sito www.matematica-unibocconi.it del professor Bischi dell'Universita' di Urbino, esperto di modelli matematici. L'articolo riguardava lo sfruttamento delle risorse rinnovabili ("Modelli matematici e risorse rinnovabili: il dilemma del pescatore e altri apparenti paradossi"); voglio citare due brani, uno iniziale e uno finale. All'inizio dell'articolo si legge: "Col termine risorsa rinnovabile intendiamo una popolazione vivente, cioe' in grado di crescere e riprodursi, che possa essere sfruttata per fini commerciali. Tipici esempi sono le popolazioni ittiche e le foreste. Si parla di sfruttamento sostenibile quando il prelievo della risorsa avviene in modo da non compromettere la capacita' di rigenerarsi della risorsa stessa, permettendo cosi' di tramandare intatta la risorsa alle generazioni successive. Invece, uno sfruttamento eccessivo puo' condurre a situazioni di inefficienza, sia biologica che economica, o addirittura provocare alterazioni irreversibili (al limite anche l'estinzione) della risorsa stessa. Purtroppo, la realta' ci mostra chiaramente che uno sfruttamento eccessivo, quindi non sostenibile, delle risorse naturali costituisce piu' una regola che un'eccezione. Spesso gli agenti economici che sfruttano una risorsa rinnovabile sono consapevoli di cio', ma non riescono a trovare un compromesso fra le esigenze di sostenibilita' e di guadagno. Uno dei problemi che stanno alla base di simili difficolta' e' costituito dal fatto che spesso gli agenti economici sono alla ricerca di profitti immediati, mentre la sostenibilita' si basa su una logica di lungo periodo". Nelle conclusioni scrive: "Una conclusione che possiamo ricavare dall'analisi svolta in questa breve nota e' che occorre essere molto prudenti nello sfruttamento delle popolazioni naturali, e che quando i primi effetti negativi vengono alla luce potrebbe essere troppo tardi per porvi rimedio. Infatti, una delle caratteristiche che vengono messe chiaramente in luce dai modelli sopra esaminati e' l'irreversibilita' di certi fenomeni di degenerazione nelle dinamiche di lungo periodo. Questo ci spinge a evocare uno dei principi fondamentali nella gestione dei sistemi ecologici, il cosiddetto principio di precauzione". A mio parere, le questioni dell'aeroporto e del trasporto aereo, che verrebbe, cosi', incrementato rappresentano un esempio di cattivo uso delle risorse e di non applicazione del principio di precauzione. * Le parole di Alexander Langer Inoltre il trasporto aereo ben si inserisce nel modello di economia dominante: l'aereo e' frutto dell'alta tecnologia, la tecnoscienza, usa grandi quantita' di energia, produce grandi quantita' di gas ad effetto serra, raggiunge alte velocita', e' molto rumoroso, e' usato da una esigua minoranza, produce guadagni per le compagnie aeree e costi per la collettivita', (anche nella forma dei sovvenzionamenti pubblici alle compagnie private), provoca gravi danni alla salute dei cittadini che vivono nei pressi degli aeroporti, danneggia in modo serio l'ambiente contribuendo in modo considerevole al riscaldamento del clima. Insomma tutto il contrario delle parole d'ordine scritte piu' di dieci anni fa dall'indimenticabile Alexander Langer, che le riteneva necessarie per salvare il pianeta: piu' lentamente, piu' profondamente, piu' soavemente. * Una presa di coscienza prima che sia troppo tardi Chi ha responsabilita' di governo locale e nazionale deve prendere decisioni lungimiranti per consegnare alle generazioni future, a partire dai bambini che oggi hanno 10 anni, un mondo vivibile e non offeso da catastrofi, che molti in modo ingannevole si ostinano a chiamare naturali, piu' di quelle che accadono oggi. Sin dai lontani anni '60 si sente dire che occorre favorire il trasporto delle persone e delle merci su ferrovia rispetto al trasporto su gomma. Per sapere cosa ha fatto la politica per attuare cio' basta leggere il rapporto annuale dell'Enea sull'Ambiente Italia (e a dire il vero basterebbe osservare le citta' e le strade): si scopre che nel 2005 l'incidenza percentuale del trasporto merci e passeggeri con il treno e' diminuita, e nello stesso periodo e' aumentata l'incidenza del trasporto su gomma dei passeggeri e delle merci (nel 1990 il trasporto merci con il treno incideva per il 13%, nel 2005 per il 10%, mentre il trasporto su gomma nel 1990 incideva per il 62%, nel 2005 per il 66%. Per i passeggeri la situazione e' analoga: nel 1990 il treno incideva per il 6% nel 2005 per il 4,8%, il trasporto con autovetture nel 1990 incideva per il 72%, e nel 2005 per oltre il 74%). E poi ci meravigliamo se l'aria delle nostre citta' e' avvelenata e aumentano le allergie. A me sembra chiaro che chi aveva responsabilita' di governo ha favorito un modello di mobilita' insostenibile per l'ambiente e per la salute dei cittadini. Per il bene collettivo c'e' da augurarsi una presa di coscienza del ceto politico e amministrativo. E dire che scienziati ed economisti come Nicolas Georgescu-Roegen, Barry Commoner, Giorgio Nebbia, Jeremy Rifkin, Enzo Tiezzi, e movimenti come il movimento antinucleare o quelli recenti che si battono contro il liberismo e in difesa dei beni comuni, da decenni pongono l'attenzione sui limiti fisici della Terra, sulla necessita' di usare in modo appropriato l'energia, segnalando che l'obiettivo fondamentale dell'economia moderna, la crescita economica illimitata, essendo in contraddizione con le leggi fondamentali della natura va abbandonato. C'e' da augurarsi, prima che sia troppo tardi, che i governanti di oggi sappiano prendere misure drastiche che riducano il traffico automobilistico e aereo, quelli maggiormente insostenibili, non mettendo piu' a disposizione delle autovetture e camion nuove strade e parcheggi, soprattutto nei centri storici, ne' nuovi aeroporti, abolendo anche i voli sotto una certa distanza. * Verso Samarcanda Mi viene in mente la canzone di Roberto Vecchioni, "Samarcanda", che riprende una vecchia storia. Un soldato nell'antica Bassora, pieno di paura, ando' dal suo re e gli disse: "Salvami, sovrano, fammi fuggire di qua. Ero nella piazza del mercato e ho incontrato la Morte vestita di nero, che mi ha guardato con malignit'. Prestami il tuo cavallo cosi' che possa correre fino a Samarcanda. Temo per la mia vita a restare qua". "Dategli il miglior destriero", disse il sovrano, "figlio del lampo, degno di un re". Piu' tardi il re incontro' la Morte in citta' e le disse: "Il mio soldato era molto impaurito. Mi ha detto che ti ha incontrato oggi al mercato e che lo guardavi con malignita'". "Oh no", rispose la Morte, "il mio era solamente uno sguardo stupito, perche' lo aspettavo per stanotte a Samarcanda. Stamani ne era lontanissimo". Enzo Tiezzi, nel libro Tempi storici, tempi biologici, commenta: "Forse ce'e' una Samarcanda anche nel nostro destino. La nostra cultura economica e sociale e' tutta interna alla logica della ricerca del cavallo per arrivare a Samarcanda piu' in fretta, nella tecnologia per risolvere un problema di oggi senza preoccuparsi se la risoluzione di quel problema va nella direzione di aumentare i problemi per l'umanita', di avvicinare il momento dell'esaurimento delle risorse, di mettere in moto un meccanismo senza ritorno di danni irreparabili alla biosfera, all'ambiente necessario per sopravvivere. In fondo alla strada della crescita senza limiti ci puo' essere una Samarcanda che ci aspetta". Oggi, qui, mi sembra che il cavallo abbia la forma dell'aeroporto. Quindi mi auguro che il Ministro dei Trasporti non regali il cavallo-aeroporto, ne' a Viterbo, ne' a Frosinone, ne' ad altra citta'. * Bibliografia - Elena Camino, Giuseppe Barbiero, Alice Benessia, "Abitanti globalizzati e abitanti localizzati di un pianeta messo in crisi dagli umani. Cornice teorica e piste di ricerca didattica", in "Azione Nonviolenta", n. 8-9, 2007. - Marinella Correggia, La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007. - Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, Bollati Boringhieri, Torino 2004. - Donella Meadows, Dennis Meadows, Jorgen Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, Mondadori, Milano 2006. - George Monbiot, Calore!, Longanesi, Milano 2007. - Enzo Tiezzi, Tempi storici Tempi biologici, Garzanti, Milano 1984. 4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac@tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Numero 41 del 19 ottobre 2007 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request@peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request@peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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