Da: nonviolenza-request@peacelink.it per conto di Centro di ricerca per la pace [nbawac@tin.it] Inviato: sabato 25 agosto 2007 16.10 A: nonviolenza@peacelink.it Oggetto: Coi piedi per terra. 12 =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 12 del 25 agosto 2007 In questo numero: 1. Floriana Lipparini: Del viaggiare, dello spazio, del tempo 2. Alberto Asor Rosa: Fermare gli scempi 3. "Assemblea permanente No Fly" di Ciampino: Solidali con le persone che si oppongono all'ampliamento dell'aeroporto di Heathrow 4. L'appello del comitato di Viterbo 5. Cinque domande, e una scelta 6. Un aeroporto a Viterbo? No, grazie 7. Volare fa male alla salute 8. Un comunicato del 25 luglio 2007 9. Alcuni siti utili 10. Alcuni siti istituzionali 11. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. EDITORIALE. FLORIANA LIPPARINI: DEL VIAGGIARE, DELLO SPAZIO, DEL TEMPO [Ringraziamo Floriana Lipparini (per contatti: effe.elle@fastwebnet.it) per questo intervento. Floriana Lipparini, giornalista, ha lavorato per numerosi periodici, tra cui il mensile "Guerre e Pace", che per qualche tempo ha anche diretto, occupandosi soprattutto della guerra nella ex Jugoslavia. Impegnata nel movimento delle donne (Collettivo della Libreria Utopia, Donne per la pace, Genere e politica, Associazione Rosa Luxemburg), ha coordinato negli anni del conflitto jugoslavo il Laboratorio pacifista delle donne di Rijeka, un'esperienza di condivisione e relazione nel segno del femminile, del pacifismo, dell'interculturalita', dell'opposizione nonviolenta attiva alla guerra. E' autrice del libro Per altre vie. Donne fra guerre e nazionalismi, edito nel 2005 in Croazia da Shura publications in edizione bilingue, italiana e croata, e nel 2007 pubblicato in Italia da Terrelibere.org in edizione riveduta e ampliata] Anzitutto desidero esprimere la mia solidarieta' al Comitato di lotta contro l'aeroporto di Viterbo, perche' l'urgenza di cambiare strada nel modello di sviluppo, a ogni livello, e' ormai una priorita' irrimandabile. Non sono un'esperta di aeroporti, ma vorrei dare un contributo partendo dalla mia esperienza di giornalista che da diversi anni lavora nella stampa specializzata nel turismo, perche' senza dubbio questo e' uno dei settori in cui piu' pesantemente incide l'impatto del trasporto aereo. Cosa s'intende quando si parla di turismo? Il termine generico vela la pluralita' e la diversita' di soggetti, situazioni, interessi e categorie di questo mondo variegato e complesso. Le sue mille facce tendono a nascondersi sotto la veste di un immaginario sogno collettivo che sul piano economico ne costituisce il valore aggiunto. Se oggi tutti i prodotti, dallo yogurt all'automobile, vengono venduti soprattutto tramite l'immaginario e la rappresentazione simbolica dello status o del piacere che gli esperti di marketing suppongono ci debba procurare il loro possesso, certo niente piu' del viaggio e della vacanza rispecchia un messaggio legato al sogno e al desiderio, a vari livelli e con varie motivazioni. Dentro quello specchio si riflette molta parte delle trasformazioni socio-culturali, dei fenomeni e delle transizioni che riguardano il nostro tempo. Il concetto di viaggio si e' profondamente modificato. Un tempo, esisteva il viaggio inteso come tragitto per spostarsi da un luogo all'altro, con la sua durata, le sue soste e gli inevitabili imprevisti. Un tragitto che richiedeva lentezza e pazienza. Oggi invece il tragitto sembra espulso dal concetto di viaggio, e mentre scolora anche il momento della partenza, si enfatizza invece il momento topico dell'arrivo, come spiega perfettamente Paul Virilio nella Velocita' di liberazione", Mimesis, 1997, p. 34: "La' dove lo spostamento fisico da un punto all'altro presupponeva ieri una partenza, un viaggio e un arrivo, la rivoluzione dei trasporti aveva gia' sostituito nel secolo scorso una liquidazione progressiva del termine e della natura stessa del viaggio, restando tuttavia l'arrivo a destinazione un 'arrivo ristretto' dalla durata stessa dello spostamento. Attualmente, con la rivoluzione delle trasmissioni istantanee, noi assistiamo ai primi frutti di un 'arrivo generalizzato' dove tutto accade senza che sia necessario partire, la liquidazione del viaggio (cioe' dell'intervallo di spazio e di tempo) nel XIX secolo si raddoppia in questa fine del XX secolo con l'eliminazione della partenza, il tragitto perde cosi' le componenti successive che lo costituivano, a vantaggio del solo arrivo". Virilio qui allude alla realta' virtuale, che d'altra parte rappresenta una metafora sempre piu' prossima alla realta' reale (pensiamo a "Second Life"). Difatti, e' la destinazione che prende il sopravvento, concettualizzata ed enfatizzata dal marketing e quindi impressa nell'immaginario del viaggiatore/turista odierno, piu' turista che viaggiatore. Il tragitto viene allora vissuto come un non-tempo, una sospensione priva di interesse, una non-esperienza. D'altro canto, sarebbe impossibile fare esperienza di alcunche' a bordo di un aereo che annulla le distanze e impedisce di conoscere cio' che sta fra la partenza e l'arrivo. Dice sempre Virilio: "... l'accelerazione dei mezzi di comunicazione che cancellano l'Atlantico (il Concorde), riducono la Francia a un quadrato di un'ora e trenta di lato (l'Airbus), o ancora questo Tgv che guadagna tempo sul tempo, questi diversi slogan pubblicitari segnalano perfettamente la ritenzione dello spazio geografico del quale noi siamo i beneficiari, ma anche, talvolta, le incoscienti vittime". Portato in volo da un punto X a un punto Y, il turista finto viaggiatore sbarca finalmente nel luogo dove crede che lo aspettino l'esperienza, l'emozione, l'altrove... Tutto cio' che, evidentemente, non puo' piu' o non sa piu' vivere nel suo normale habitat, nonostante provenga magari proprio da una delle tante citta'-mondo che ospitano un ventaglio multietnico di presenze, di cibi, di musiche, di nuovi oggetti, di nuove abitudini, e quindi di possibili relazioni con l'altro da se', cosa che in ultima analisi dovrebbe costituire il senso di ogni viaggio. Ma l'altrove del turismo e' sempre piu' uguale a se stesso, sempre piu' racchiuso nel lusso glamour e claustrofobico di una struttura pensata per isolare l'ospite dal mondo esterno, come in una sospensione amniotica. Le differenze tra un luogo e l'altro, viste attraverso le vetrate di una splendida area lobby arredata da un interior designer di fama, scompaiono. Naturalmente il turismo non e' solo sogno, non e' soltanto un'esigenza profonda degli esseri umani di conoscere l'altrove, ma e' anche concreti posti di lavoro, prodotto interno lordo. Non dobbiamo quindi demonizzarlo, ma modificarlo, umanizzarlo, fare in modo che chi vi opera impari il concetto di responsabilita' verso l'ambiente, verso le popolazioni locali e le culture, verso il Sud del mondo. Vorrei concludere citando un passo secondo me molto significativo dal bel libro di Pier Luigi Cervellati L'arte di curare la citta', il Mulino, 2000: "Il tempo e' sempre stato correlato allo spazio (e viceversa)... Si pensi alla 'rivoluzione' ottocentesca conseguente allo sviluppo delle ferrovie. Essa ha modificato la misura del tempo. Ha dilatato, radicalmente trasformato, il senso dello spazio. Prima della presenza delle ferrovie, la vita era scandita dal quarto d'ora. Gli orologi delle chiese e delle torri suonavano ogni quarto d'ora. Il quarto d'ora era la scansione degli appuntamenti. Cinque minuti prima o cinque minuti dopo non facevano differenza. Le lezioni dei professori iniziavano un quarto d'ora dopo l'ora fissata, il famoso quarto d'ora accademico. La diligenza aspettava I passeggeri. La nave non salpava allo scoccare del minuto. Con l'arrivo del treno tutto questo cambio'. Per un solo minuto di ritardo si poteva perdere il treno. L'espressione 'perdere il treno' divento' da allora locuzione proverbiale. Il diffondersi degli orologi personali, nell'Ottocento, venne favorito dallo sviluppo delle ferrovie. Il treno, che ha determinato una diversa scansione del tempo, incise ancor piu' profondamente nello strutturare lo spazio, specie quello urbano... La fine dell'identita' di un luogo incomincia quando il predominio del tempo distrugge i valori dello spazio. L'ansia faustiana di divorare lo spazio, di spingersi sempre oltre, di allargarsi, e' mossa dall'ansia della caducita' del tempo". Come non pensare ai tempi dilatati del check-in aeroportuale, alle due ore vuote spese nel non luogo del fast food e dello shopping, che ci assediano anche oltre il gate? Ma c'e' una buona notizia: sono sempre piu' numerose le persone che si appassionano alle antiche strade dei pellegrini, e con calma percorrono ad esempio la via Francigena, splendido itinerario alla scoperta di luoghi segreti dell'Italia interna, a volte ancora quasi intatti. 2. APPELLI. ALBERTO ASOR ROSA: FERMARE GLI SCEMPI [Riportiamo il seguente comunicato a firma di Alberto Asor Rosa a nome della Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio. Ringraziamo gli amici del comitato che si oppone all'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano-Siena per avercelo trasmesso. Alberto Asor Rosa (Roma, 1933) e' uno dei piu' noti intellettuali italiani viventi, docente di letteratura italiana all'Universita di Roma "La Sapienza", saggista di forte impegno civile; come storico e critico della letteratura ha pubblicato numerose monografie, ha diretto la Letteratura italiana Einaudi, ha pubblicato una Storia della letteratura italiana piu' volte ristampata. Tra le molte opere di Alberto Asor Rosa qui segnaliamo particolarmente: Scrittori e popolo, Savelli, Roma 1965, poi Einaudi, Torino 1988; Le due societa', Einaudi, Torino 1977; L'ultimo paradosso, Einaudi, Torino 1985; Fuori dall'Occidente, Einaudi, Torino1992; La sinistra alla prova, Einaudi, Torino1996; La guerra, Einaudi, Torino 2002]  Gli scempi territoriali e urbanistici aumentano in Toscana con progressione geometrica, producendo effetti devastanti. Non si tratta piu' di casi isolati, come fino a qualche mese fa ci si era proposti di far credere, allo scopo di circoscrivere la protesta. Si tratta invece di una catena quasi ininterrotta di eventi, testimonianza di un'aggressione spietata, che non trova ostacoli, anzi spesso collusioni e appoggi, nelle amministrazioni locali. Gli ultimi due casi sono emersi in questi giorni. Il primo, quello di Campiglia Marittima, appartiene alla classe dei fenomeni degenerativi, che il Ministro dei beni culturali, ha recentemente definito "villettopoli". Si tratta infatti di un progetto per la realizzazione di 51 miniappartamenti in grado di occupare, con i servizi, ben piu' di 25.000 mq del tutto visibili dall'antica Rocca di Campiglia, il quale rappresenterebbe un'intollerabile lesione di un territorio assolutamente prezioso e da conservare totalmente; anche per la sovrastante presenza dell'altra Rocca di San Silvestro. Il secondo, quello dell'aeroporto di Ampugnano, appartiene al novero delle cosiddette grandi opere d'interesse pubblico il cui effetto in realta' e' di apportare benefici nulli e di provocare inauditi disastri ambientali. La vicenda genera legittime preoccupazioni nella popolazione locale che rischia di subire passivamente la mercificazione del proprio territorio in nome di interessi non condivisi. Di fronte al moltiplicarsi di fenomeni di tale natura, lecita e' la valutazione che siamo di fronte ad una situazione uscita da qualsiasi controllo. In tal modo si accentua la divaricazione ormai endemica tra amministratori e amministrati e fra politiche di bassa cucina e interessi strategici autentici dell'ambiente toscano e nazionale. La Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio chiede il pronto intervento del ministero dei beni culturali, perche', come accadde opportunamente a Monticchiello, sia apposto il vincolo tale da impedire tempestivamente la creazione di una nuova "villettopoli". E chiede il pronto intervento della Regione Toscana e della Provincia di Siena, perche', tornando sugli orientamenti in qualsiasi modo gia' espressi, evitino lo scempio dell'inutile aeroporto di Ampugnano. La Rete Toscana e' comunque impegnata a fare anche di questi due casi emblematici delle vere e proprie bandiere nazionali, da sostenere con i mezzi piu' efficaci dell'informazione e dell'agitazione. Per la Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio, Alberto Asor Rosa Firenze, 20 agosto 2007 3. DOCUMENTAZIONE. "ASSEMBLEA PERMANENTE NO FLY" DI CIAMPINO: SOLIDALI CON LE PERSONE CHE SI OPPONGONO ALL'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI HEATHROW [Dalla mailing list nofly@inventati.org riprendiamo la seguente dichiarazione di solidarieta' dell'"Assemblea permanente No-Fly" di Ciampino con le persone che a Heathrow si oppongono all'ampliamento dell'aeroporto] L'"Assemblea permanente No-Fly" di Ciampino esprime solidarieta' ai manifestanti impegnati nella mobilitazione contro l'avvio dei lavori per la terza pista dell'aeroporto londinese di Heathrow. Le oltre 1.500 persone, che da giorni vivono accampate in un ecovillaggio autogestito a ridosso dello scalo, stanno rivendicando il proprio diritto alla salute e alla tutela dell'ambiente. Secondo il geniale progetto dei gestori dello scalo e delle autorita' politiche britanniche, per fare spazio ad una nuova pista e raddoppiare il flusso di passeggeri, occorrerebbe radere al suolo un paese di circa 700 abitanti nei pressi dell'aeroporto. All'evidente disastro ambientale se ne sommerebbe un altro dai costi sociali molto elevati, che di fatto rende obbligatoria una deportazione della popolazione locale in altri luoghi. I movimenti ambientalisti si sono mobilitati per contrastare l'incremento del traffico aereo che passerebbe dagli attuali 68 milioni di passeggeri annui a circa 130 milioni. Se da un lato i dati climatici mondiali destano preoccupazione, dall'altra si continua con progetti mirati al mero profitto a scapito della collettivita'. Nei giorni scorsi, la polizia di sua maesta' e' intervenuta pesantemente cercando di impedire le manifestazioni di protesta, disperdendo centinaia di persone a colpi di manganello, incurante della presenza di numerose famiglie e bambini. Numerosi sono stati i manifestanti feriti e circa 60 quelli arrestati. Chiediamo che i fermati vengano rilasciati quanto prima. Sottolineiamo che l'uso di leggi antiterrorismo applicate nei confronti dei manifestanti di Heathrow ha una funzione esclusivamente antisociale, a vantaggio delle aziende coinvolte nel progetto di espansione dell'aeroporto. Non possiamo accettare che ogni qualvolta una popolazione scende nelle strade per opporsi a progetti scellerati e dannosi per l'intera collettivita' venga repressa con la forza pubblica e criminalizzata usando lo spauracchio del terrorismo. Ribadiamo la nostra piena solidarieta' ai manifestanti di Heathrow, consapevoli che il problema che stanno affrontando oltremanica riguarda tutti noi. 4. DOCUMENTI. L'APPELLO DEL COMITATO DI VITERBO [Riproduciamo nuovamente l'appello del Comitato di Viterbo che si oppone alla realizzazione del terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa dell'ambiente, del diritto alla salute, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani comprese le generazioni future] Un aeroporto a Viterbo? No, grazie. E' necessario invece ridurre il trasporto aereo. * 1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico. 2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima. 3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente. 4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali. 5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri. 6. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale. * Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese. * Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati. Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico. Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia. * Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto. Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi' rilevante. * Chiediamo a chi condivide questo appello di aderire ad esso, di diffonderlo, di sostenere l'impegno del comitato. * Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani Per informazioni e contatti: e-mail: info@coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org 5. ARCHIVIO. CINQUE DOMANDE, E UNA SCELTA [Riproponiamo il seguente testo gia' apparso in "Voci e volti della nonviolenza" n. 95] Sappiamo che il trasporto aereo e' responsabile di una rilevante quota del surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria. Vogliamo agire per evitare la catastofe incombente sull'umanita' intera, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo. * Sappiamo che l'inquinamento dell'aria prodotto dal trasporto aereo e' assai grave: nelle localita' vicino agli aeroporti questo inquinamento si traduce in elevata nocivita' per la salute delle persone. Vogliamo difendere la salute delle persone, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo. * Sappiamo che l'inquinamento acustico nelle localita' vicino agli aeroporti e' enorme: il frastuono degli aerei impedisce di riposare, impedisce di parlare normalmente, impedisce di godere del silenzio, impedisce il piacere di ascoltare musica, danneggia gravemente l'udito delle persone. Vogliamo difendere il diritto al riposo, alla parola, al silenzio, alla musica, a non diventar sordi, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo. * Sappiamo che il trasporto aereo e' energivoro ed antieconomico: i suoi giganteschi costi sono ignorati dall'opinione pubblica anche perche' le compagnie aeree godono assurdamente di ingenti finanziamenti pubblici e di scandalose agevolazioni e fin esenzioni fiscali, spesso hanno condotte antisindacali e sfruttano duramente i loro dipendenti, infine esternalizzano i costi ambientali e sanitari facendoli pagare ancora una volta all'intera comunita'. Nei bilanci statali i fondi per i servizi sociali e sanitari a beneficio di tutti vengono continuamente tagliati, mentre le regalie per le compagnie aeree continuano. Vogliamo che cessi lo scandalo di questo furto e sperpero dei soldi di tutti, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo. * Sappiamo che il trasporto aereo e' un peso e un danno sostenuto da tutti a beneficio di una parte ristrettissima di popolazione. Vogliamo che anche nell'ambito della mobilita' siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani e la democrazia, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo. * Non c'e' bisogno di aggiungere che a maggior ragione ci trova contrari l'uso degli aerei come arma: siamo contro tutte le guerre, siamo contro tutte le armi, siamo contro tutte le uccisioni. Dopo Hiroshima Gandhi rilevo' che l'umanita' era giunta a un bivio, e che o si sceglieva la nonviolenza, o la civilta' umana era in pericolo di autodistruzione. Noi abbiamo scelto la nonviolenza. 6. ARCHIVIO. UN AEROPORTO A VITERBO? NO, GRAZIE [Nuovamente riproponiamo il seguente testo (da cui e' stato estratto - consistentemente abbreviandolo - l'appello del comitato di Viterbo sopra riportato)] Un aeroporto a Viterbo? No, grazie. E' necessario invece ridurre il trasporto aereo. * Diciamo alcune semplici verita' fin qui sottovalutate o tenute nascoste: 1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni - sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie; - sia attraverso l'inquinamento acustico. * 2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima - contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta. * 3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente - sia a livello globale; - sia a livello locale. * 4. Il trasporto aereo e' antieconomico - consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; - danneggia gravemente la biosfera; - costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; - danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; - l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali. * 5. Il trasporto aereo e' iniquo - statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; - ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); - le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri. * 6. Il trasporto aereo non e' sicuro - di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate. * 7. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale - Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente? - Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza neppure uno straccio di studio sulle conseguenze ambientali, sanitarie, sociali e sul modello di sviluppo del territorio? * 8. Non solo non e' affatto certo che l'aeroporto avra' un benefico effetto sull'economia viterbese, ma anzi e' piu' che lecito dubitarne - il turismo low cost (cui l'aeroporto sarebbe destinato) e' un turismo "mordi e fuggi" che in grandissima parte atterrerebbe a Viterbo solo per arrivare al piu' presto a Roma (come gia' accade a Ciampino e a Fiumicino); - se si investiranno ingenti risorse statali e regionali nell'Alto Lazio per realizzarvi un aeroporto, e' evidente che - per un ovvio ragionamento di ripartizione delle risorse tra le diverse realta' territoriali - non potranno essere assegnate alla stessa zona ulteriori risorse statali e regionali per altre strutture ed attivita', ovvero per opportunita' di sviluppo esse si' utili e coerenti con la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e con le vocazioni produttive della nostra terra (beni e vocazioni che l'impatto dell'aeroporto puo' pesantemente danneggiare, rivelandosi per quello che e': un'ennesima gravosa servitu'); - Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. * 9. La popolazione viterbese non e' stata fin qui informata sui danni certi e sui pericoli probabili - gli enti locali hanno fatto molta pessima propaganda (sperperando a tal fine tempo e risorse che potevano e dovevano essere diversamente utilizzati) ed hanno scandalosamente taciuto su tutte le questioni sopra indicate; - le cittadine e i cittadini sono stai ingannati da una propaganda da parte di pubblici amministratori poco cauti e poco scrupolosi fatta di false alternative, di esasperato campanilismo con punte di xenofobia, di grottesche baruffe, di ultimatum costantemente smentiti dai fatti. * E' ora che tutte le cittadine e tutti i cittadini siano onestamente informati, perche' una decisione cosi' grave e dagli effetti cosi' irreversibili non puo' essere presa da pochi rappresentanti di enti ed imprese che peraltro avendo degli interessi economici direttamente implicati sono parte in causa e non super partes. * Chiediamo che tutte le persone che vivono nell'Alto Lazio conoscano la verita', che tutte le persone possano esprimere la loro opinione, che l'intera popolazione sia coinvolta in un processo decisionale onesto, partecipato, informato su basi rigorosamente scientifiche, in un autentico esercizio di sovranita' popolare e di democrazia. * Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati. Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico. Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia. * Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto. Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi' rilevante. 7. ARCHIVIO. VOLARE FA MALE ALLA SALUTE [Nuovamente riproponiamo il seguente testo] 1. Volare fa male alla salute E innanzitutto alla salute di chi non vola. Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima. Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico. Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza. E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano. Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani? * 2. Volare fa male all'ambiente Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'. Danneggia enormemente gli ecosistemi locali. Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili. * 3. Volare e' antieconomico Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse. Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare. Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili. * 4. Volare e' pericoloso Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta. Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali. Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita. Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone. * 5. Volare e' alienante Volare fa male alla percezione di se' e del mondo. Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto. Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari. * 6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile. Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile. Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose. Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'. Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa. * 7. Della virtu' del limite Il volo lasciamolo agli uccelli. Il cielo lasciamolo alle stelle. Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere. E' l'unica Terra che abbiamo. Vi e' una sola umanita'. 8. ARCHIVIO. UN COMUNICATO DEL 25 LUGLIO 2007 [Riproponiamo il comunicato diffuso il 25 luglio 2007 del Comitato di Viterbo] Il 24 luglio 2007 si e' costituito a Viterbo un comitato di opposizione al progetto di costruzione del nuovo aeroporto. Il comitato e' promosso da persone da anni impegnate in varie esperienze di solidarieta', per i diritti umani e la pace, per l'ambiente e il diritto alla salute, per un modello di sviluppo non distruttivo. * Proponiamo alla riflessione pubblica le seguenti preoccupazioni: a) La realizzazione dell'aeroporto rappresenta un reale pericolo di devastazione ambientale, di inquinamento della qualita' dell'aria e acustico, con i conseguenti gravi danni per la salute, il benessere e la sicurezza delle persone. Contribuisce a stravolgere la naturale vocazione agricola e turistica di qualita' del territorio viterbese. Aggiunge una nuova pressione su un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu' energetiche, militari e speculative - in particolare edilizia, che continua la cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi. b) Il modello di mobilita' cui questo progetto e' interno e' vecchio, superato e pericoloso come dimostrano gli studi scientifici piu' recenti. Dovrebbe essere invece incrementato e migliorato il trasporto su rotaia anche per le grandi distanze in quanto piu' sicuro e meno inquinante, cosi' come, prima di tutto, dovrebbe essere fortemente potenziato il trasporto ferroviario del viterbese. c) La costruzione dell'aeroporto non rappresenta un'occasione di effettivo sviluppo per la citta' di Viterbo poiche' essa diverrebbe per i viaggiatori semplicemente un'area di transito per altre destinazioni, come avviene gia' per le piccole citta' sedi di scali aerei, e la valorizzazione delle preziose risorse culturali e ambientali della citta' di Viterbo passerebbe in secondo piano rispetto a tale funzione di scalo aereo, il che potrebbe implicare in prospettiva un possibile danno anche per il turismo e gli ambiti occupazionali ad esso collegati. d) Le ragioni che giustificano la necessita' di un terzo scalo aereo nella Regione Lazio non sono ragionevoli ne' condivisibili poiche' ripropongono ed amplificano un modello di mobilita', e particolarmente di viaggio e di viaggiatore, in cui si privilegia unicamente la velocita' degli spostamenti e il guadagno delle compagnie aeree a scapito della salute, della salvaguardia ambientale e del viaggio inteso come esperienza e conoscenza dei luoghi e delle persone. * Il comitato espone queste prime sommarie ragioni di preoccupazione che motivano la sua opposizione al progetto aeroportuale, ad esse se ne aggiungono altre legate a considerazioni piu' generali sulla necessita' di un impegno urgente in difesa del clima e della biosfera: il trasporto aereo e' fortemente inquinante; e piu' in generale e' necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente sostenibili, autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri di sobrieta' e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della natura. * Il comitato intende promuovere un'ampia ed attenta discussione su questo progetto in tutti i suoi aspetti, con particolar riferimento anche al modello di mobilita' e al modello di sviluppo cui esso e' di fatto collegato, ed alle sue decisive implicazioni economiche, ambientali, tecnologiche, sociali e culturali. Il comitato intende sollecitare una riflessione che coinvolga tutti i cittadini, le comunita' locali, le esperienze associative e le istituzioni, affinche' con l'esercizio della partecipazione democratica tutte le persone possano essere protagoniste consapevoli di una scelta che in questa fase si presenta complessa, con molti aspetti da chiarire, e che richiede una discussione ampia, approfondita, informata e consapevole, rispettosa delle opinioni di tutti, democratica nel senso pieno del termine. Una scelta che a nostro avviso richiede di attenersi a quel "principio di precauzione" secondo il quale prima di prendere una decisione che puo' essere irreversibile e che puo' avere effetti gravemente negativi nel lungo periodo e in una logica sistemica, occorre una valutazione per quanto possibile completa e obiettiva delle sue conseguenze, e qualora emerga che vi siano esiti nocivi, o anche soltanto che restino delle zone d'ombra o vi siano fondati motivi di preoccupazione, allora e' doveroso astenersi dalla realizzazione di quel progetto. Nell'Alto Lazio tutti ricordiamo le conseguenze nefaste di decisioni passate che all'epoca venivano presentate come positive e dai benefici effetti, e che invece hanno gravemente danneggiato la popolazione, aggredito il territorio e sovente inibito la possibilita' di uno sviluppo corretto e adeguato. * Il comitato si propone di promuovere anche un'attivita' di studio, di documentazione e di sensibilizzazione sui temi sopra indicati. Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre delle preoccupazioni alle quali e' interesse di tutti cercare insieme delle risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita' in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone presenti e delle generazioni future. 9. MATERIALI. ALCUNI SITI UTILI Segnaliamo i siti di alcuni comitati impegnati per la riduzione del trasporto aereo. - Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano-Siena: http://ospiti.comune.siena.it/filoerba/aeroporto/ - Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano: www.noaereibz.it - Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino: www.comitatoaeroportociampino.it - Comitato contro il terzo polo aeroportuale laziale e per la riduzione del trasporto aereo: www.coipiediperterra.org 10. DOCUMENTAZIONE. ALCUNI SITI ISTITUZIONALI Segnaliamo alcuni siti istituzionali utili per la documentazione. - Ministero dei Trasporti: www.trasporti.gov.it - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: www.infrastrutturetrasporti.it - Enac, Ente Nazionale per l'Aviazione Civile: www.enac-italia.it - Enav spa, societa' nazionale per l'assistenza al volo: www.enav.it - Aeronautica Militare Italiana: www.aeronautica.difesa.it 11. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac@tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Numero 12 del 25 agosto 2007 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request@peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request@peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac@tin.it