Ambiente
Sullo smaltimento dei rifiuti

di ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE

[Attraverso Antonella Litta (per contatti: antonella.litta@libero.it) riceviamo e diffondiamo il seguente documento dell’Associazione medici per l’ambiente - Isde Italia (www.isde.it) affiliato a International Society of Doctors for the Environment.

Antonella Litta e’ la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell’aeroporto a Viterbo; svolge l’attivita’ di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E’ specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita’ di ricerca scientifica presso l’Universita’ di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu’ importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E’ referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia’ responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e’ stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita’ di medico volontario nei paesi africani. E’ partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta’ nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e’ impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita’, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente]


L’Associazione dei medici per l’ambiente (Isde Italia) e’ fortemente preoccupata in merito all’incremento dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Rsu) tramite incenerimento, che si sta proponendo nel nostro paese, sia con la costruzione di nuovi impianti, sia con l’ampliamento di quelli esistenti.

Lo smaltimento dei rifiuti esige, innanzi tutto, una seria politica delle "R" come Razionalizzazione, Riduzione della produzione, Raccolta differenziata, Riciclaggio, Riuso, Riparazione, Recupero.

Solo dopo aver attuato tutti i punti precedenti, si potra’ eventualmente valutare correttamente la migliore tecnica impiantistica per lo smaltimento della frazione residua scelta tra i sistemi che garantiscono meglio salute umana ed ambiente (pensare al trattamento con recupero energetico dell’esigua frazione residua). Solo con questa politica, oltre a ridurre i costi economici, si possono ottenere impatti ambientali e sanitari inferiori a quelli prodotti dagli inceneritori e dalle discariche.

L’incenerimento degli Rsu e’, fra tutte le tecnologie, la meno rispettosa dell’ambiente e della salute. E’ inevitabile la produzione di ceneri (che rappresentano circa 1/3 in peso dei rifiuti in ingresso e devono essere smaltite in discariche speciali) e l’immissione sistematica e continua nell’atmosfera (di milioni di m3) di fumi, polveri grossolane (PM10) e fini (PM2.5, ovvero con diametri inferiori a 2.5 micron) costituite da nanoparticelle di sostanze chimiche (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine e furani, ecc.) estremamente pericolose, perche’ persistenti ed accumulabili negli organismi viventi.

La combustione trasforma infatti anche i rifiuti relativamente innocui quali imballaggi e scarti di cibo in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e ceneri residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio. Per noi, medici per l’ambiente, e’ prioritario pensare agli effetti sugli esseri umani piu’ fragili, perche’ gia’ malati, o piu’ suscettibili come bambini, donne in gravidanza, anziani. Il rischio non e’ solo riferibile ad una maggiore incidenza di tumori (gia’ segnalata), ma anche ad altre problematiche quali: incremento dei ricoveri e della mortalita’ per cause respiratorie e cardiocircolatorie, alterazioni endocrine, immunitarie e neurologiche.

Si ribadisce che in problematiche cosi’ importanti e complesse devono sempre essere privilegiate le scelte che si ispirano al principio di precauzione, alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, consci che la nostra salute e quella delle future generazioni e’ ad esso indissolubilmente legata (come le drammatiche esperienze su amianto, benzene, piombo e polveri fini dovrebbero averci insegnato).

L’Associazione medici per l’ambiente chiede che:

1. Venga istituita immediatamente una moratoria sui progetti di termodistruzione (o termovalorizzazione) in corso;

2. Venga incentivata economicamente la politica delle ìRî;

3. A cura delle autorita’ competenti, vi sia una efficiente ed efficace azione di verifica e controllo, in continuo, dei possibili inquinanti (al camino, aria, terra e falde acquifere) per gli impianti gia’ in funzione, e che questi controlli siano simultaneamente affiancati da rigorosi monitoraggi sanitari delle popolazioni gia’ potenzialmente esposte;

4. Siano istituzionalizzati i Garanti delle popolazioni che dovranno conoscere in tempo reale i risultati delle campagne ambientali, sanitarie e l’andamento delle misurazioni di tutte le possibili emissioni causate dal sistema di smaltimento operante, al fine di proporre tempestive soluzioni.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 333 del 13 gennaio 2008



Domenica, 13 gennaio 2008