L’opposizione all’aeroporto di Viterbo - Riflessione
Piu’ aeroporti piu’ effetto serra, signor ministro

di Marinella Correggia

[Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor at libero.it) per averci messo a disposizione questo articolo parte del dossier apparso nell’ultimo fascicolo della rivista "Valori" col titolo "Piu’ aeroporti piu’ effetto serra, signor ministro" e il sommario "Un esempio di incoerenza fra parole e atti politici"]


L’impatto che la crescita dell’aviazione civile ha sul clima non sembra preoccupare il ministro dei trasporti, il parlamento italiano, l’Enac (Ente nazionale aviazione civile), le regioni e gli enti locali, i sindacati; per non dire dei gestori di aeroporti e delle compagnie aeree. Con accenti diversi, tutti questi attori sostengono l’espansione degli aeroporti disseminati per lo stivale e la realizzazione di nuovi lavori pubblici per rispondere a una domanda in crescita i quali provocheranno un’ulteriore domanda.

Come indica un recente documento di lavoro della Commissione ambiente del Parlamento europeo,le emissioni di gas serra da trasporto aereo sono aumentate del 100 per cento dal 1990; il trasporto aereo, se si considera l’effetto moltiplicatore detto "radiative forcing", incide fino al 9 per cento sul totale delle emissioni, ma e’ in continua crescita. Un’evoluzione incompatibile con gli obiettivi del protocollo di Kyoto e meno che mai con il target del 30 per cento di riduzioni di gas serra nell’Unione Europea entro il 2020.

Il settore inquina molto ma e’ trattato principescamente: riceve ingenti sussidi, il kerosene degli aerei non e’ tassato, non e’ gravato di Iva sui biglietti, non e’ compreso nello schema europeo dello scambio di emissioni. In Europa il 60 per cento dei voli sono inferiori a 500 km e quindi potrebbero da subito essere sostituiti con viaggi in treno.

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Eppure il ministro Bianchi, giovedi’ 3 maggio, partecipando a Roma al paludato convegno del centro studi Demetra su "Il trasporto aereo nell’Europa delle regioni. Il sistema aeroportuale del Lazio", ha consegnato il premio Luigi Muratori del centro Demetra a Marco Franchini, ora direttore generale degli aeroporti di Puglia "per aver interpretato positivamente i processi di privatizzazione e liberalizzazione avviati in Europa concretizzando gli obiettivi di sviluppo di diversi aeroporti italiani". Il Ministro ha poi lodato "la positivita’ del processo evolutivo, in crescita" del settore e "l’accessibilita’ al trasporto aereo da parte di nuove categorie sociali grazie ai low cost" (ma volare a poco prezzo non e’ cosi’ "comunista" se, come indica un rapporto della rete europea Transport and Environment, non sono i poveri e gli emarginati a prendere l’aereo; nemmeno in Occidente).

Bianchi ha fatto riferimento al disegno di legge per la riforma del trasporto aereo approntato dal Ministero, che muove da un concetto fondamentale: una "ricaduta sociale, pubblica", consistente nella"centralita’ del passeggero-utente" (il diritto di molti a volare a basso prezzo e’ piu’ importante di quello di tutti alla sopravvivenza?). Ha rivendicato la facolta’ di programmazione del settore da parte dello Stato, "visto che ci investe tante risorse", ma "non per limitare la libera espressione di questo o quell’operatore" (per carita’).

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Il termine ambiente nel convegno e’ stato evocato solo in riferimento alla necessita’ di spostare i voli low cost Ryan Air (cinque milioni di persone l’anno) che ora gravano sull’aeroporto di Ciampino, con gravi danni alla salute psicofisica degli abitanti, in lotta da molto tempo. Si fara’ un terzo aeroporto, sembrano tutti d’accordo. Ma l’obiettivo e’ anche espandere Fiumicino che adesso ha "solo" 30,2 milioni di passeggeri l’anno; potrebbero raddoppiare (nei primi tre mesi del 2007, mentre infuriavano le notizie sul caos climatico, i voli sono aumentati del 5 per cento rispetto all’anno prima; e del 17 per cento quelli da Ciampino).

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Numero 170 del 3 agosto 2007



Venerd́, 03 agosto 2007