L’opposizione all’aeroporto di Viterbo
UN’INTERVISTA AD ANTONELLA LITTA

di La Nonviolenza è in cammino

[Riproponiamo la seguente intervista alla portavoce del comitato che si oppone all’aeroporto, gia’ apparsa giorni addietro su questo foglio. Antonella Litta e’ la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell’aeroporto a Viterbo; svolge l’attivita’ di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E’ specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita’ di ricerca scientifica presso l’Universita’ di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu’ importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. Gia’ responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e’ stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita’ di medico volontario nei paesi africani. E’ partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta’ nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e’ impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita’, alla nonviolenza e al rispetto ambientale. Per contatti: antonella.litta@libero.it]


Antonella Litta, medico, impegnata da sempre nei movimenti per i diritti, la pace, l’ambiente, la salute, la legalita’, presidente di "Nepi per la pace" che da anni nella cittadina altolaziale realizza qualificate iniziative culturali e civiche, e’ la portavoce del comitato che si oppone alla realizzazione di un aeroporto a Viterbo (per contatti: info at comitatonepiperlapace.it), comitato che sta raccogliendo significative adesioni. In vista della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo sulla specifica questione dell’aeroporto che dovrebbe svolgersi lunedi’ 30 luglio in forma aperta con la partecipazione di espressioni della societa’ civile come appunto il citato comitato, le abbiamo rivolto alcune domande.

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- Redazione de "La nonviolenza e’ in cammino": Perche’ un medico si impegna in questa iniziativa?

- Antonella Litta: Questo impegno e’ connaturato alla scelta di essere medico: in quanto medico ti devi occupare dell’ambiente in cui vivono le persone, se vuoi operare per la loro salute; gli esseri umani vivono nell’ambiente e la maggior parte delle malattie hanno origine dall’ambiente, quindi occuparsi dell’ambiente e’ un modo di fare medicina preventiva, di difendere il diritto alla salute, quel diritto alla salute di ogni persona che e’ riconosciuto e sancito dall’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse dalla comunita’...".

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- Redazione: La situazione dell’Alto Lazio e’ quella di un territorio che sarebbe ricchissimo di beni ambientali e culturali, che ha precise e peculiari vocazioni produttive da valorizzare (agricoltura di qualita’, artigianato di gloriosa tradizione ed alta specializzazione, cultura come risorsa e turismo responsabile), ma che e’ gia’ duramente aggredito, gravato di servitu’ speculative, colpito da devastanti scelte pregresse di malsviluppo che hanno provocato anche la penetrazione nell’area degli interessi e dei poteri criminali...

- Antonella Litta: L’Alto Lazio e’ stato sottoposto ad aggressioni molto gravi dal punto di vista ambientale, basti pensare alle discariche abusive, e basti pensare alle conseguenze di tutto cio’ per la salute e la sicurezza delle persone che in questo territorio vivono. Lo ripeto, come medico sono molto preoccupata delle conseguenze di scelte nocive che vengono realizzate tenendo la popolazione al di fuori dei processi decisionali e all’oscuro delle conseguenze.

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- Redazione: Lei ha partecipato a numerose importanti mobilitazioni per i beni comuni, contro le discariche abusive e le ecomafie, contro le servitu’ speculative: le sembra che nell’Alto Lazio vi sia oggi un’attenzione e un impegno dei cittadini radicato e consapevole?

- Antonella Litta: la consapevolezza c’e’, manca che le tante diverse esperienze di cittadine e cittadini impegnati nelle singole realta’ locali in difesa dell’ambiente, della salute e della legalita’ siano messe in connessione tra loro e divengano cultura comune, buone pratiche di gestione democratica e responsabile del territorio.

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- Redazione: Quali alternative per la mobilita’ e per lo sviluppo nel viterbese?

- Antonella Litta: Le alternative non si tirano fuori come il fatidico coniglio dal cilindro, ma attraverso lo studio accurato delle questioni e l’interazione cooperativa di diversi soggetti, non solo gli enti locali, non solo la societa’ civile consapevole ed organizzata, ma anche la comunita’ scientifica, ad esempio valorizzando le competenze dell’Universita’: occorre un impegno anche del mondo della cultura a discutere ed elaborare un modello di sviluppo sostenibile ed adeguato, che difenda e valorizzi i beni naturali ed artistici del nostro territorio (che costituiscono un patrimonio di risorse ingentissimo); occorre cioe’ cercare insieme soluzioni condivise, con il massimo di conoscenze, con il massimo di partecipazione, con il massimo di democrazia. Certo valorizzando anche gli studi e le esperienze positive gia’ fatte in passato, e ve ne sono. E naturalmente consapevoli di alcuni criteri ormai universalmente riconosciuti come tali: l’importanza decisiva del potenziamento del trasporto ferroviario meno inquinante e meno dispendioso di altre tecnologie di trasporto; la centralita’ delle vocazioni produttive territoriali; l’intreccio economia-ecologia; l’ambiente e la cultura come beni preziosi e volano di un’economia virtuosa e di una convivenza civile.

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- Redazione: Nella vostra iniziativa voi mettete in discussione la scelta aeroportuale, e la questione complessiva della nocivita’ del trasporto aereo, nei suoi aspetti e nelle sue dimensioni globali; nel vostro documento intitolato "Alcune proposte di riflessione per un dibattito pubblico" avete posto l’accento sulla "necessita’ di un impegno urgente in difesa del clima e della biosfera: il trasporto aereo e’ fortemente inquinante; e piu’ in generale e’ necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente sostenibili, autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri di sobrieta’ e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della natura".

- Antonella Litta: Ci sembra fondamentale, le questioni piu’ drammatiche che l’umanita’ deve affrontare - il surriscaldamento del clima, in primis - sono questioni globali ma si affrontano sia con scelte politiche generali, sia anche a partire dalle scelte locali e dagli stili di vita personali; ogni persona dovrebbe occuparsi del clima a partire da cio’ che si puo’ fare nella propria vita e nell’ambito in cui si puo’ piu’ direttamente incidere: servono accordi di salvaguardia ambientale internazionali, serve la pressione dal basso perche’ essi si realizzino, ma servono anche iniziative concrete al livello delle comunita’ locali e della vita quotidiana: scelte non consumiste, scelte solidali e responsabili.

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- Redazione: Lei mette spesso in rilievo anche il fatto che il viaggio deve essere una esperienza esistenziale, non un mero frettoloso trasferire i corpi umani da un luogo all’altro.

- Antonella Litta: E’ il pensiero di tanti che vivono il viaggiare come esperienza di conoscenza, e che quindi ritengono nocivi i ritmi di trasporto che idolatrano la massima velocita’ (la cui pericolosita’ e’ sotto gli occhi di tutti), ritmi e modalita’ alienanti che si contrappongono alla conoscenza e quindi alla costruzione di relazioni umane con i luoghi, le culture, le comunita’, le persone: un viaggio lento e’ meno inquinante e si impara di piu’; viaggiare non e’ solo spostare un corpo fisico nello spazio.

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- Redazione: Voi fate anche riferimento ai valori della sobrieta’, della lentezza, del rispetto dell’altro, dell’etica della cura, e sembra di sentire nel vostro modo di argomentare il ricordo delle esperienze e delle riflessioni di alcune maestre e maestri di vita civile dell’Italia novecentesca: padre Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Laura Conti, Danilo Dolci, Ada Gobetti, Alexander Langer, don Lorenzo Milani...

- Antonella Litta: E’ cosi’, ho conosciuto personalmente padre Balducci, ho letto le sue opere e condiviso i suoi ideali, la sua - mi si consenta di chamarla cosi’ con sincera convinzione - profezia; cosi’ come sento profetiche ad esempio le parole che spesso padre Zanotelli pronuncia contro le ingiustizie che ancor oggi condannano gran parte dell’umanita’ a condizioni di vita subumane e mantengono iniquita’ le cui conseguenze stanno devastando irreversibilmente la biosfera.

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- Redazione: E’ piaciuto alle persone che hanno apprezzato la vostra iniziativa anche lo stile comunicativo che avete adottato. uno stile dialogante e cooperativo, che vuole ascoltare le opinioni altrui e proporre una riflessione comune, uno stile scevro dalla retorica propagandisca, scevro dagli atteggiamenti presuntuosi e rissosi che sovente deturpano le mobilitazioni civiche; concludendo quel vostro documento gia’ citato voi avete scritto che "Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre delle preoccupazioni alle quali e’ interesse di tutti cercare insieme delle risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu’ rigorosa ed aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita’ in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone presenti e delle generazioni future"; vi e’ in questo stile anche la consapevole scelta della nonviolenza che ad esempio ha gia’ caratterizzato l’esperienza del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo (una delle esperienze che ha promosso la nascita del vostro comitato)?

- Antonella Litta: Si’, anche per me, per le amiche e gli amici di "Nepi per la pace", e per altre persone ancora che hanno promosso il comitato che si oppone all’aeroporto, la nonviolenza e’ una scelta e un riferimento: e’un’esperienza, un metodo, una prospettiva che sentiamo e facciamo nostra, come una bussola per orientare il nostro agire; naturalmente non abbiamo la presunzione di aver gia’ compiuto il cammino, siamo persone che cercano di accostarsi alla nonviolenza, a rapporti umani fondati sul rispetto per tutti gli esseri umani e l’amore per l’umanita’ intera.

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- Redazione: Vi proponete anche di collegarvi ad altre esperienze di impegno della societa’ civile e delle comunita’ locali in difesa di ambiente, salute, diritti; e vi muovete in una logica non campanilistica ma consapevole delle interconnessioni tra locale e globale e sollecita del benessere non solo dei vicini ma anche dei lontani...

- Antonella Litta: Si’, siamo gia’ in relazione con molti altri comitati impegnati in difesa dell’ambiente, del diritto alla salute, della legalita’, dei diritti umani; ed in particolare anche con altre esperienze di impegno civile sulla questione dell’inquinamento provocato dal traffico aereo e dagli aeroporti a livello europeo.

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- Redazione: Vi proponete di realizzare e diffondere studi, organizzare incontri di informazione ed approfondimento scientifico, favorire il dibattito, promuovere la partecipazione democratica...

- Antonella Litta: Naturalmente; e’ il primo impegno: il diritto di tutti ad essere informati per poter prendere delle decisioni consapevoli e’ la base della democrazia. E questioni che riguardano tutti e che possono avere conseguenze irreversibili per le persone presenti e per le generazioni future devono essere discusse e decise con il massimo della consapevolezza e della partecipazione, tenendo fermo quel "principio di precauzione" secondo cui innanzitutto non si deve nuocere. E’ la mia formazione di medico che si incontra qui con la grande riflessione etica contemporanea e di sempre.

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- Redazione: Il comitato ha appena iniziato la sua attivita’, state raccogliendo le prime adesioni in questi giorni. Avete avuto gia’ attestazioni di stima e di sostegno autorevoli, contributi di riflessione approfonditi, disponibilita’ a partecipare significative?

- Antonella Litta: Si’, la cosa che ci fa piu’ piacere e’ che stiamo ricevendo un caldo sostegno da parte della gente piu’ semplice che ci dice che era ora che qualcuno ponesse queste preoccupazioni e riflessioni all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni; ma abbiamo ricevuto apprezzamento e fin affettuoso sostegno anche da parte di personalita’ illustri del mondo della cultura e della vita civile, per esempio il magistrato Ferdinando Imposimato, che e’ un simbolo vivente della lotta per la legalita’, il diritto, la civile convivenza.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
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Numero 169 del 2 agosto 2007



Giovedì, 02 agosto 2007