"Rinunciare alla fettina almeno una volta alla settimana avrebbe un impatto notevole". Questo e lappello lanciato dallOnu per bocca di Rajendra Pachauri, presidente dellIpcc, il gruppo di lavoro intergovernativo sui mutamenti climatici delle Nazioni Unite. Pachauri lo scorso anno ha ricevuto insieme ad Al Gore il premio Nobel per la pace. http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=302 Lappello di Pachauri, presidente dellIpcc, premio Nobel per la pace 2007 con Gore "Rinunciare alla fettina almeno una volta alla settimana avrebbe un impatto notevole"
Onu: "Mangiare meno carne per salvare lambiente" LONDRA - Rinunciare a fettina o bistecca una volta alla settimana per salvare lambiente. Perché facendo sparire da tavola la carne almeno un giorno ogni sette si combatte il surriscaldamento globale. Lappello è rilanciato dallOnu per bocca di Rajendra Pachauri, economista indiano, vegetariano, e una delle voci più autorevoli in materia di clima: presidente dellIpcc, il panel intergovernativo sui mutamenti climati delle Nazioni Unite, lo scorso anno ha ricevuto insieme ad Al Gore il premio Nobel per la pace.
Limpatto di quella che appare come una modesta rinuncia sarebbe notevole, più di quello che i non addetti ai lavori possono pensare: lallevamento di bestiame, infatti, è responsabile del 18% delle emissioni complessive di gas serra, molto più del settore trasporti cui è attribuito il 13%. E, se per molte persone rinunciare allauto può diventare molto problematico, scegliere insalata, frutta e verdura almeno una volta ogni sette giorni è decisamente più fattibile.
E anche più conveniente per lambiente. I numeri parlano chiaro: la produzione di un chilogrammo di carne causa emissioni equivalenti a 36,4 kg di anidride carbonica. Lallevamento e il trasporto di animali inoltre richiede, per ogni chilo di carne, la stessa energia necessaria per mantenere accesa una lampadina da 100 watt per quasi tre settimane. E il bestiame è una fonte diretta di metano, 23 volte piu dannoso dellanidride carbonica, prodotto naturalmente dai processi digestivi degli animali da allevamento.
Pachauri, che aveva già lanciato lallarme allinizio dellanno a Parigi, ne parlerà domani a Londra nel corso della annual lecture della Compassion in World Farming, unassociazione animalista britannica che ha chiesto al governo di impegnarsi per ridurre il consumo di carne del 60 per cento entro il 2020. Se lindustria della carne denuncia di essere ingiustamente nel mirino, la causa promossa dallOnu ha già testimonial famosi, come sir Paul McCartney e il Italia lex ministro della Sanità Umberto Veronesi. E acquista una urgenza particolare, alla luce delle stime della Fao: secondo lagenzia Onu per il cibo e lagricoltura, il consumo di carne è destinato a raddoppiare nel 2050. | Per partecipare alla Campagna "Io Faccio La Mia Parte": www.iofacciolamiaparte.org | Progetto Gaia ha lanciato e sostiene la Campagna "Io Faccio La Mia Parte" da oltre 5 anni, dal 2003 proponiamo un consumo equo e sostenibile almeno un giorno alla settimana partendo dal basso (visto che in alto sono come le tre scimmiette, non sentono, non vedono e non parlano). Le oltre 2.400 persone che, sin dal 10 dicembre 2003, hanno aderito alla nostra Campagna, hanno compreso, da soli, limportanza dei piccoli cambiamenti, hanno capito che le scelte individuali, se organizzate collettivamente, non sono inutili. Tante piccole gocce producono effetti devastanti per un sistema ormai al collasso! Un saluto a tutti Associazione Progetto Gaia
Sabato, 13 settembre 2008
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