Il cibo, tra eccesso e penuria

di Erika Tomassone

Roma (NEV), 30 aprile 2008 - Proponiamo in anteprima il testo della nota radiofonica “Il sale della terra”, all’interno della rubrica radiofonica “Culto Evangelico”, programma di Radiouno a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in onda domenica 4 maggio alle 7.30. L’autrice è pastora della chiesa valdese di Pisa.

C’è una stanza nei locali della chiesa dove sono pastora, destinata alla raccolta di alimenti. Il latte e il formaggio per questo mese lo abbiamo avuto dalla Croce Rossa; domenica, prima del culto, alcuni porteranno pasta, passate di pomodoro, riso, olio e quanto riterranno utile per la vita di una famiglia. Tutto sarà distribuito. Da alcuni anni ci siamo impegnati in questo modesto servizio, da quando ci siamo accorti che l’accesso al cibo, tra i nostri eccessi e la penuria di altri, è una delle forme di ingiustizia ancora presenti nella nostra società. La fame è ancora una emergenza anche nella nostra città, e anche se tocca una parte minima della popolazione, viene a sommarsi ad altri problemi: la difficoltà di trovare un lavoro, una situazione stabile in cui vivere con i propri figli. E’ risuonato in noi l’insegnamento di Gesù ai suoi discepoli, davanti alla folla che volevano congedare perché potesse procurarsi da mangiare: “Date voi loro da mangiare”. Gesù, nel racconto della moltiplicazione dei pani, mostra che la via giusta è la condivisione di ciò che si ha. Noi, se riflettiamo bene, ci accorgiamo di avere cibo in eccesso, tanto che solo con un serio esercizio riusciamo a mangiare di meno, mentre a volte riusciamo persino a sprecarlo. Si tratta così di affrontare un’ingiustizia e fare un esercizio di condivisione. A Pisa, come in ogni città italiana, vi sono molte iniziative attorno al cibo: mense dei poveri, contributi alla spesa, il banco alimentare. Beninteso, non tutto l’aiuto che possiamo portare si esaurisce così, ma possiamo cominciare da cose alla nostra portata, per vivere con più consapevolezza e localmente, quello che su scala mondiale sta diventando, anzi già è, una emergenza. La crisi alimentare mondiale ha cause complesse e ci auguriamo che al di là degli interventi immediati si metta mano a soluzioni a medio e lungo termine. A livello locale è importante capire in quale contesto viviamo, prendere coscienza delle necessità, fare un inventario delle attività messe in campo da altri cristiani, dai servizi sociali e varie associazioni, costruire un progetto o partecipare ad uno organizzato da altri, riflettere sugli obiettivi, valutare i risultati. La fede, infatti, ci interroga costantemente sul nostro rapporto con gli altri e le altre e ci spinge ad agire con gli strumenti che abbiamo.



Mercoledì, 07 maggio 2008