Ambiente
A CHE SERVE ACCUMULARE RICCHEZZE SE POI PERDI IL PIANETA?

di Michele Zarrella

È di grande attualità il rispetto del trattato di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Ma l’umanità pare che non sia disposta a mettere in atto i cambiamenti  necessari per rispettarlo. Gran parte della gente continua ad occuparsi delle proprie faccende e non si rende conto dell’importanza del problema che, invece, va affrontato con decisione e urgenza. L’atmosfera, questo grande oceano di aria che circonda il nostro pianeta, si sta riscaldando. Parte di questo riscaldamento è dovuto alle attività dell’uomo.

Circa l’80% dell’energia impiegata nel mondo, attualmente, proviene da combustibili fossili (petrolio, carbone, metano). Tali risorse sono soggette ad esaurimento e producono ingenti danni all’ambiente perché emettono nell’atmosfera quantità elevate di anidride carbonica (CO2) con conseguente aumento dell’effetto serra.

L’effetto serra comporta: aumento delle temperature, cambiamento del clima, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari, uragani, ecc., il tutto attraverso un processo di tipo esponenziale.

I convegni e gli incontri che si tengono su questo argomento, cercano di dare una risposta ai problemi che affliggono il pianeta, coniugando l’esigenza della “salute” della Terra con la sempre crescente richiesta di energia da parte dell’uomo. I leader di alcuni paesi quali USA, Cina, India non hanno aderito al trattato di Kyoto. Ora anche alcuni paesi della Comunità Europea si oppongono al rispetto del trattato di Kyoto adducendo motivazioni economiche. Assurdo. Ma cosa giova all’uomo accumulare ricchezze se poi con il suo modo di vivere pone in pericolo la sua forma di vita su questo pianeta?

Per evitare gravi danni planetari basterebbe mettere in atto in modo incisivo ed urgente alcune azioni:

1. Ridurre almeno del 20% i consumi di combustibili fossili;

2. Incentivare l’ utilizzo di fonti rinnovabili: energia solare, eolica, idrica, geotermica…;

3. Promuovere il risparmio energetico e l’utilizzo di apparecchi con tecnologie innovative che immettono meno   CO2 nell’ atmosfera;

4. Migliorare l’efficienza dei trasporti e incentivare quello su rotaie e su navi;

5. Non abbattere o incendiare le foreste;

7. Non sprecare (SPRECARE = INQUINARE);

8. Investire maggiormente sulla ricerca;

9. Costruire sistemi di reti intelligenti per la distribuzione dell’energia;

10. Applicare maggiori tasse a chi inquina di più;

11. Obbligare le industrie a seguire il prodotto dalla nascita fino al suo corretto smaltimento.

Tutte queste azioni si sommeranno creando un effetto valanga virtuoso che ci riporterebbe alle condizioni del 1990, considerato dal trattato di Kyoto come anno base. Abbiamo le capacità per farlo.

Ma non solo i paesi devono aderire al trattato di Kyoto, anche noi singolarmente dobbiamo fare alcune considerazioni e prendere coscienza del problema.

Le persone del mondo occidentale vivono ad un livello energetico molto alto e non lo vogliono abbassare. Quelle dei paesi emergenti lo vogliono raggiungere. La popolazione terrestre nel 1980 era di 4,5 miliardi di persone, oggi sfiora i 7 miliardi e il consumo energetico aumenta sempre più. A fine secolo si potrebbero riscontrare gravi problemi planetari. Dobbiamo renderci conto che ognuno di noi contribuisce al riscaldamento globale e ognuno di noi può, anzi deve fare subito la sua parte adottando una serie di piccoli gesti e alcuni accorgimenti quotidiani che sembrano banali, ma che possono salvare l’ambiente e lasciare alle future generazioni un pianeta meno malato.  Alcuni di essi sono:

  1. sostituire le lampade a resistenza con quelle a fluorescenza compatte (che consumano, a parità di intensità luminosa, un quinto di quelle a resistenza);
  2. regolare il termostato dello scaldabagno al disotto di 45° e spegnerlo quando si è sicuri che non servirà;
  3. camminare a piedi o in bicicletta;
  4. effettuare la raccolta differenziata;
  5. utilizzare gli elettrodomestici per lavaggio a pieno carico e a temperature basse (riscaldare l’ acqua con l’ energia elettrica è la forma più costosa che esiste);
  6. sostituire i vecchi elettrodomestici con quelli di classe A o A+;
  7. non fare scorrere l’acqua inutilmente (mentre si lavano i denti, si usa il rasoio o ci si insapona). In una famiglia di tre persone questo consente di risparmiare fino a circa 8.000 litri l’anno;
  8. fare la doccia invece che il bagno, si può risparmiare fino a 150 litri d’acqua;
  9. consumare prodotti a chilometri zero;
  10. evitare gli sprechi .

Su quest’ultimo punto vorrei farvi riflettere su quanta energia elettrica viene sprecata a causa dei LED (Light Emitting Diode)1. I LED sono quelle spie luminose che indicano la posizione di stand by degli elettrodomestici che si accendono col telecomando come i televisori, i vedeo registratori, ecc. o che segnalano la posizione di acceso nei monitor, stampanti, computer, ecc.. Da una prova di laboratorio2, ponendoci in una condizione di intensità luminosa fra moderata e viva, è scaturito che un LED, che emette luce verde, assorbe la potenza di 51 mW = 51 x 10-3 W.

Di conseguenza l’energia assorbita da un LED in un anno3 è 446,76 W h. Cioè quasi mezzo chilowattora.

Da un’indagine eseguita dagli alunni dell’ITIS “E. Majorana” di Grottaminarda nelle loro abitazioni è scaturito che mediamente in una casa ci sono 48 LED. Basti pensare che in ogni abitazione vi sono televisori, computer, decoder, cordless, radiosveglie, play station, ecc. e che solo una radiosveglia ha in totale 31 LED.

Tenendo conto della suddetta indagine, l’energia assorbita dai LED di un’abitazione in un anno è di 21,444 kW h.

Considerando che una normale lavatrice assorbe mediamente l’energia di 1 kWh per ogni lavaggio, vuol dire che l’energia consumata per tenere accesi i LED avrebbe consentito di effettuare 21 lavaggi.

Un’ultima considerazione. L’autoconsumo di un televisore a tubi catodici è di 6,9 W (pari al consumo energetico di 216 LED). Quindi staccare la spina al televisore equivale a spegnere in un sol colpo 216 LED. E spegnere una lampada da 60 W inutilmente accesa, nelle ipotesi considerate, equivale a spegnere 1875 LED.

Facciamo la nostra parte.          

Un mondo migliore viene da tanti uomini migliori.

Michele Zarrella

Gesualdo, 22 ottobre 2008

Note.

1. Un LED (Light Emitting Diode), o diodi ad emissione di luce,  è un dispositivo semiconduttore. Quando viene alimentato, gli elettroni si muovono attraverso il materiale semiconduttore e alcuni di loro cadono in uno stato energetico inferiore. Nel processo l’energia "risparmiata" viene emessa sotto forma di luce. La lunghezza d’onda (e quindi il colore) della luce può essere regolata utilizzando materiali semiconduttori e processi di fabbricazione diversi. Inoltre, la lunghezza d’onda, propagata dalla luce emessa, è relativamente ristretta, garantendo colori molto più puri.

Quindi un LED è una semplice piccola lampadina. Essi costituiscono una rivoluzione nel campo dell’illuminazione. Ci consentono di utilizzare la luce come non l’avevamo mai utilizzata prima. Con i LED si è liberi di creare tutti gli effetti di luce, sia per intensità che per colori, con installazioni ideati dalla propria immaginazione. Basti pensare ai pannelli pubblicitari che si usano in tante città.

Rispetto alle lampadine tradizionali, i LED offrono numerosi vantaggi, la cui importanza dipende dall’applicazione specifica. Essi sono:

·      Vantaggi generali

    • Vita utile lunghissima (50.000 ore)
    • Costi di manutenzione ridotti
    • Maggiore efficienza rispetto alle lampade alogene e ad incandescenza
    • Accensione istantanea
    • Variazione della luminosità, senza però variare il colore
    • Emissione diretta di luce colorata senza filtri
    • Spettro completo dei colori
    • Controllo dinamico del colore e punto bianco regolabile
  • Vantaggi per il design
    • Totale libertà di design con luce nascosta
    • Colori vivaci e saturi
    • Luce diretta per sistemi più efficienti
    • Illuminazione resistente, a prova di vibrazione
  • Vantaggi per l’ambiente
    • Assenza di mercurio
    • Assenza di radiazioni infrarosse o ultraviolette nella luce visibile.

2. Nel laboratorio di elettrotecncica dell’ITIS “E. Majorana” di Grottaminarda gli alunni hanno esaminato le caratteristiche elettriche dei LED che danno una luce rossa e una luce verde. Ne è scaturita la seguente tabella:

LED VERDE

LED ROSSO

Intensità luminosa

Tensione (V)

Corrente (mA)

Tensione (V)

Corrente (mA)

 

1,8

0,27

1,6

0,4

fioca

2,00

2,77

2,00

11,7

moderata

2,50

38,8

2,50

52

viva

3,00

72,2

3,00

111

forte

3.  In un giorno l’energia assorbita è di 51 x 10-3 W x 24 h = 1,224 W h. Quella assorbita in un anno è 1,224 Wh x 365 g = 446,76 Wh

4. Infatti 48 x 446,76 W h = 21444 W h cioè 21,444 kW h.



Giovedì, 23 ottobre 2008