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www.ildialogo.org LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO Sig. GIANNI CHIODI,di Tusio De Iuliis, Pres. Ass. Aiutiamoli a Vivere

Sul taglio dei fondi per la Cooperazione
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO Sig. GIANNI CHIODI

di Tusio De Iuliis, Pres. Ass. Aiutiamoli a Vivere

Signor Presidente,

Le scrivo perché Lei è la più alta carica della nostra Regione e perché confido nella Sua intelligenza e sensibilità.

Per quanto comprenda pienamente le difficoltà economiche della nostra regione alla luce della pesante crisi globale e nazionale, per la grave situazione emergenziale del post terremoto, per la feroce voracità di amministratori indegni di questo nome che hanno sperperato, impoverito e depredato l'Abruzzo negli ultimi decenni, per il dilagante sfacciato nepotismo tra gli uomini di potere, non comprendo, signor Presidente, il taglio totale di fondi per la Cooperazione.

Una decisione molta brutta che ha tutto il sapore di una ironica punizione, negativa sotto ogni aspetto, non di meno per l'immagine degli abruzzesi, un messaggio di egoismo esplicito, ma anche di comodo e penoso opportunismo, che non trova nessuna legittimità, altra cosa sarebbe stata un sacrificio condiviso da tutti.

Un momento speciale in cui andava assolutamente salvaguardata la dignità di una regione sofferente e calpestata, che proprio per questo e a maggior ragione avrebbe dovuto rilanciare la solidarietà verso popoli e regioni dimenticate, ascoltando i bisogni endemici di popoli le quali situazioni non possono essere paragonabili a nessun Abruzzo, nemmeno a quello del terremoto.

Trovare l'orgoglio di “dare”, nel momento del maggior bisogno, rinunciando alle avidità delle grandi lobbies sarebbe stato un messaggio straordinario di dignità e di positivo equilibrio, lontano da ogni volgare e miserabile strumentalizzazione.

Per quanto siano tremende le sofferenze, le ferite e i danni provocati dal terremoto o dalla crisi, nulla signor Presidente è paragonabile alle sofferenze atroci, alle tragedie umane, alle ferite aperte dei popoli dimenticati o vittime delle guerre, della fame, delle malattie, della sete, delle dittature, della corruzione dei governi, dei fanatismi, delle rapine delle loro ricchezze da parte delle nostre multinazionali, della vendita e del traffico di armi.

Proprio per questo, anche noi, nel nostro piccolo, così come hanno fatto centinaia di Associazioni, abbiamo voluto partecipare alla gara di solidarietà con le popolazioni aquilane, così che, grazie alla nostra amicizia e stima reciproca con Gianna Nannini, abbiamo consegnato alla comunità di Camarda la somma di 236.681,30 Euro, grazie al Concerto di Gianna e delle “Amiche per l'Abruzzo” tenutosi a Milano.

Signor Presidente, colpire il modo del Volontariato così pesantemente, a cui comunque tutti i partiti e uomini politici, amministratori (nessuno escluso) si rivolgono nei momenti precedenti ogni elezione o nelle tante necessità ed emergenze della nostra società o peggio ancora per servirsene come specchio per le allodole per una momentanea decorosa immagine di presentabilità, oppure per blaterare spesso parole inconsistenti e concetti vuoti, è un po' avvilente mi creda e se vuole, è un po' come sparare sulla Croce Rossa.

Le Organizzazioni di Volontariato Signor Presidente, non sono mucche da mungere fino all'ultima goccia di latte, sono invece l'insieme di uomini e donne che senza risparmio danno il meglio di loro stessi, L'Aquila ne è stato e ne è un esempio limpido ed evidente, così come sono di esempio le persone che passano il loro “tempo libero” lungo corsie di ospedale vicini al dolore di tante famiglie o con le mani tra le mani di malati terminali, oppure nel lazzaretto dell'Africa o tra le paure, gli orrori e le disperazioni delle zone di guerra.

I volontari, signor Presidente, non sono degli stupidi sognatori come qualcuno pensa e qualche altro sente il pudore del silenzio; i volontari sono persone con i piedi ben fermi per terra, che hanno prima di ogni altro capito la realtà del nostro pianeta e rifiutano l'irreale che spesso vive questa società alla ricerca delle evanescenze e soprattutto, sono coloro i quali che con pochi e poveri mezzi vogliono e danno un senso alla vita, atti e comportamenti lontani anni luce dal modo di pensare comune.

Tutte queste persone chiedono, meritano e hanno diritto al rispetto che si voglia o no, proprio perché le Organizzazioni di Volontariato rappresentano ancora, senza nessuna enfasi e se vuole anche tra mille luci e qualche ombra, la parte più sana e positiva, l'ossatura della nostro Paese, l'unica speranza per una società civile in caduta libera, terrorizzata e spaventata.

Strano tempo e strana epoca la nostra, dove pare che tutti gli egoismi abbiano stretto alleanza, tentando di isolare gli ideali più nobili; dove pare che i furbi e i cinici debbano vincere ad ogni costo; dove violenza e stupidità si espandono senza freni inibitori, dove i sogni più belli vengono coperti di escrementi dalle grida gracchianti delle risse televisive, dai gossip, dai trans, dalle escort, dai viados e da ogni miserabile inconsistenza.

Il nostro tempo è purtroppo questo: l’occasione per non pensare, per dimenticare ad ogni costo: con la musica o con la noia, con il sesso o con la droga, con l’arroganza o con il potere, con la violenza o con l’alcool... fino alla follia dell’ultima corsa e la morte di mille giovani ai quali sono stati rubati ogni possibile futuro.

Signor Presidente, vorrei che tutta la passione che migliaia di uomini e donne danno con quel sorriso per niente mai stanco non venisse offeso e umiliato anche dalla beffa.

Riconosco alla Politica, quella con la “P” maiuscola e solo a quella, un ruolo fondamentale e necessario nella e per la società; confido perciò in Lei, nella Sua intelligenza e onestà culturale e nell'intera classe dirigente della nostra regione perché la Politica riacquisti, prima che sia troppo tardi, etica, dignità, cultura, onestà e rispetto. Io, voglio crederci ancora...

Come vede signor Presidente, nessuna critica organizzata, questo è il mio e il nostro stile, questa è solo la mia opinione accorata e libera, forse sicuramente pensata da tantissimi altri, nel convincimento che Lei e la Sua Giunta sappiate correggere quella decisione umiliante presa con troppa leggerezza.

Alla gente d'Abruzzo, alla carissima L'Aquila, a Lei e all'intero Consiglio Regionale i più sinceri Auguri per un sereno Natale e un felice e prospero 2010, consapevoli però, che non accorrere a spegnere l'incendio della casa del proprio vicino, molto facilmente si rischia che anche la propria possa bruciare.

Signor Presidente, in un mondo che scivola spaventosamente in una paurosa deriva ambientale, civile e umana, la pace che miliardi di uomini, donne e bambini chiedono da ogni latitudine, la maggioranza del nostro pianeta, si costruisce con atti seppur modesti ma concreti e senza offendere mai la speranza; non con l'egoismo e l'avidità dei poteri forti o con l'indifferenza edonista dei nostri tempi.


 

Tusio De Iuliis

Pres. Ass. Aiutiamoli a Vivere



Luned́ 14 Dicembre,2009 Ore: 15:09
 
 
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