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www.ildialogo.org Figli di una politica minore,di Mimmia Fresu

Figli di una politica minore

di Mimmia Fresu

Fra le maledizioni scagliate da Dio sull’umanità, una la si vorrebbe sentire riecheggiare ancora, almeno qui da noi: lavorerai col sudore della fronte. Nelle forme più erudite si parla di povertà, milioni di individui nel Paese e cifre da allarme sociale nella nostra isola, raccontata come se non avesse attinenza col lavoro, con la sua progressiva estinzione. Povertà vissuta come una calamità naturale e stessa rassegnazione. Poveri, che troveranno posto nell’agenda, nell’interesse politico e sindacale, è presumibile, il prossimo autunno con la canonica marcia, oramai somigliante anche negli esiti, alle ancestrali processioni contro la siccità. Programmi di sviluppo, lavoro dei quali è raro sentire parlare. Al contrario, la parola disoccupazione è l’unica ancora in grado di suscitare emozioni avendo un legame diretto con il lavoro, un po’ come abbracciare il figlio per la scomparsa del genitore. Da Portotorres a Cagliari, da Portovesme a Ottana giungono i lamenti di un antico de profundis, di un lento spegnimento al cui annoso male la medicina politica, ha solo saputo distribuire cerotti da pronto soccorso. La disperazione sociale, esposta ad un welfare che non protegge, si è data appuntamento, nei giorni scorsi, a La Maddalena. L’hanno chiamato il G8 dei poveri, l’espressione di un nuovo corpo sociale per niente rassegnato all’emarginazione. C’era pure Cappellacci che, così riportano le cronache, è stato fatto oggetto di contestazioni. Ci è capitato di sentire una sua intervista al tg3 regione a margine della manifestazione. Le sue dichiarazioni, estrapolate da un contesto estraneo e avulso dalla circostanza, hanno fornito la risposta alla nostra domanda: perché l’hanno preso a son’e corru? A bordo di una nave da crociera, il capo del Governo, ha reclamizzato il G8 dei potenti della terra, tra foto sulla spazzatura napoletana, liquefatta come il sangue di San Gennaro, ma i cui effluvi sembra che stiano ora uscendo da sotto il tappeto. Tutti a L’Aquila, dunque, dove tutto procede a meraviglia, tanto le proteste della popolazione sono tagliate dai servi dei tg, fedeli al motto che se la notizia non appare, il fatto non è accaduto. Ciò che fa orrore non è la miseria politica e l’inganno che circondano il dramma, ma l’indifferenza che gli vive attorno.

Mimmia Fresu
2/7/09



Venerd́ 10 Luglio,2009 Ore: 17:22
 
 
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