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www.ildialogo.org In ricordo di don Leonardo Zega: umano, intelligente, aperto, paziente, lungimirante,di CARLO CASTELLINI

TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO.
In ricordo di don Leonardo Zega: umano, intelligente, aperto, paziente, lungimirante

di CARLO CASTELLINI

Ordinato prete nel 1954, aveva studiato teologia alla Gregoriana, inviato nelle Filippine , e direttore di Famiglia Cristiana per diciotto anni. Autore di libri di successo come Colloqui col Padre (1995) e i Volti dell’amore (1999).riconosciuto per meriti giornalistici alla sua carriera; un uomo dal sorriso buono e intelligente senza essere buonista.


Se n’è andato in punta di piedi, quasi dovesse togliere il disturbo a qualcuno, DON LEONARDO ZEGA, 81 ANNI, ci ha lasciati alcuni giorni fa, lui prete della compagnia di San Paolo, giornalista affermato, opinionista, e direttore per 18 anni della popolare rivista FAMIGLIA CRISTIANA.

Non l’ho conosciuto di persona, mi sarebbe piaciuto; ma aveva risposto ad una mia lettera, con poche parole che gli avevo inviato due anni or sono alla rivista OGGI, su cui teneva un rubrica di dialogo con i lettori del settimanale, in cui prendeva anche posizione su problemi di chiesa e di morale cristiana.
 Aveva raccolto la non facile eredità di un altro paolino DON GIUSEPPE ZILLI, non meno dotato di lui; è stato ideatore di CLUB 3 ED editorialista de LA STAMPA. Aveva ottenuto vari riconoscimenti per la sua carriera tra cui PREMIO INTERNAZIONALE ISCHIA DI GIORNALISMO (1988),ed il PREMIO SAINT VINCENT (1999).
 Le sue aperture in fatto di Cristianesimo e Morale cristiana, la sua capacità di dialogo discreto e illuminato, gli avevano aperto le porte di un Confessionale di Carta, frequentato da giovani e anziani, da persone colte e da uomini più pratici, le cui confidenze erano state e raccolte e fatte confluire in un libro dal titolo COLLOQUI COL PADRE (1995) e VOLTI DELL’AMORE (1999).
Si era recato alcuni giorni fa alle pendici del MONTE SINAI, dove vanno spesso coloro che sono soliti abbeverarsi alle fonti fresche della Parola, che aveva diffuso a piene mani, seguendo l’invito del suo fondatore DON GIACOMO ALBERIONE, cil quale aveva invitato i suoi seguaci a “parlare di tutto cristianamente”.
 Poi era giunto il perio do della prova e della incomprensione, per lui aperto, buono, paziente e comprensivo. “Fu accusato anche di una certa spregiudicatezza – afferma MARCO RONCALLI dalle colonne di AVVENIRE di giovedì 7 gennaio 2010 - quando fu sollevato dal suo incarico di direttore e vide concludersi la sua collaborazione alla rivista settimanale che aveva diretto per tanti anni, con uno sguardo attento ai problemi dei lettori, piuttosto che preoccupato di piacere alla curia romana, il cui dominatore incontrastato era il CARD. CAMILLO RUINI, questo fine politicante prestato alla Chiesa italiana. Le polemiche innestate dalla rubrica seguitissima COLLOQUI COL PADRE, avevano messo in allarme la Chiesa del Potere, chiusa nelle sue liturgie e dogmi, che si sentiva fortemente a disagio nei rapporti umani. I suoi consigli e le sue ammissioni rimbalzavano e provocavano reazioni tra la gente e creavano contraccolpi sulla tenuta di un periodico venduto non solo in abbonamento o nelle edicole, ma anche nelle chiese.
(NDR, la sua rimozione, come del resto quella di altri come GIANNINO PIANA, LUIGI SARTORI, VITTORIO BELLAVITE, DON ALDO ANTONELLI, LUIGI SANDRI ed altri nomi del mondo del dissenso cattolico) trova anche menzione nel libro di PIERO CAPPELLI, dal titolo:”LO SCISMA NASCOSTO”, dei fratelli Gabrielli Editori). “E’ facile – continua MARCO RONCALLI – ricordare certe opinioni spiazzanti – talora anche esagerate, e persino deformate, nei lanci di agenzie e nelle riprese sulla stampa, specie a proposito di temi inerenti la morale”. (NDR, la visione sessuofobica della Chiesa, l’impaccio fisico e psicologico dei preti, parroci e curati, di seminaristi in formazione, i grossi limiti della formazione narcisistica data nei seminari, è ancora sotto gli occhi di tutti).
Ha cercato di aprire le menti e di parlare alle coscienze non ha fornito un vademecum delle regole spirituali per cristiani rimasti bambini, e quindi cercava di liberare le persone dagli schemi e dalle paure che schiavizzano: d’altra parte lui era stato in missione, diversamente dai monsignori e prelati con teologi di palazzo, che erano diventati obesi su una poltrona. Per questo forse le sue parole sono parse più come provocazioni – specie per una chiesa, ancora troppo chiusa nelle sacrestie che profumano di incenso e protagonista di liturgie asettiche, dogmatiche, ma troppo lontane dai problemi della gente, perché ritenute intangibili.
DON LEONARDO ZEGA ha così stimolato alla ricerca di una castità della mente ed alla verginità del cuore, ed era quindi ovvio, che questo stile provocasse dei malumori nel mondo cattolico ma soprattutto nelle gerarchie, che si trovano spesso a disagio quando si parla di rapporti umani, di morale sessuale e problemi familiari e sociali.
Era marchigiano DON LEONARDO ZEGA, essendo nato a SANT’ANGELO DI PONTANO di MACERATA nel 1928; aveva studiato a Roma presso il seminario della Compagnia di San Paolo; prete nel 1954 dopo avere concluso gli studi di Teologia presso la Gregoriana; aveva lavorato presso il periodico paolino ORIZZONTI e in seguito era passato all’Ufficio Centrale delle Edizioni Paoline. E nel 1961 era partito per le FILIPPINE, dove aveva rafforzato e incrementato le copie di HOME LIFE, il cui stile avrebbe portato anche dentro lo staff di FAMIGLIA CRISTIANA, in seguito.
Nel suo ultimo EDITORIALE su CLUB 3 aveva scritto proiettando il suo sguardo cristiano sul mondo:”Guardiamo al futuro con apprensione, dopo che il primo decennio del 2000 si chiude con troppe speranze andate deluse. Ma il domani sarà anche quello che noi oggi vogliamo e costruiamo con le nostre mani”.
Mi piace ricordarlo così DON LEONARDO ZEGA, come lo ricordano le tante fotografie di madri che tengono tra le braccia dei neonati, che gli facevano compagnia nel suo studio.
 CARLO CASTELLINI


Giovedì 14 Gennaio,2010 Ore: 17:09
 
 
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