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www.ildialogo.org Ernesto Balducci: l’avventura della parola. «la parola che dice “no”».,(A CURA DI CARLO CASTELLINI)

Ernesto Balducci: l’avventura della parola. «la parola che dice “no”».

(ARTICOLO QUARTO)


(A CURA DI CARLO CASTELLINI)

ERNESTO BALDUCCI difende il diritto della coscienza individuale a decidere che deve decidere se una guerra è giusta o ingiusta senza delegare tale decisione all’autorità. Spiazza i maggiorenti del mondo cattolico; viene isolato ed emarginato ma difeso da teologi del calibro di PADRE YVES CONGAR E KARL RAHNER; difende l’OBIEZIONE DI COSCIENZA; viene seguito da don LORENZO MILANI; solidarietà del Vescovo di Frascati; il verdetto positivo della CORTE COSTITUZIONALE DEL 1991; il riconoscimento del PARLAMENTO EUROPEO DEL 1994:l’obiezione di coscienza è un diritto soggettivo e come tale va difeso. Ha avuto ragione ERNESTO BALDUCCI.


La sua fedeltà alla Parola (“Non uccidere”), e all’uomo lasciato libero di decidere secondo coscienza, dal suo stesso Creatore, lo inducono a valutazioni circa il servizio militare che lo spiazzano rispetto alle posizioni correnti entro il mondo cattolico dei primi anni Sessanta.
A fronte della tradizionale posizione della Chiesa circa la guerra, (la guerra ingiusta non è lecita, ma a decidere se sia giusta o ingiusta non spetta al singolo individuo ma all’autorità), BALDUCCI oppone la COSCIENZA INDIVIDUALE, come norma prossima suprema, a fronte della quale ogni altra istanza deve sottomettersi.
Per ave pubblicamente sostenuto questa tesi, appoggiando esplicitamente l’OBIEZIONE DI COSCIENZA, è condannato a seguito di un processo per APOLOGIA DI REATO. Il mondo cattolico fa il vuoto attorno a lui, specie a livello gerarchico (il solo vescovo di Frascati, gli manifesta solidarietà, unitamente ad alcuni grossi nomi della teologia europea quale YVES CONGAR E KARL RAHNER), mentre diventa bersaglio della stampa fascista (“IL BORGHESE” e “IL SECOLO D’ITALIA”).
Tale presa di posizione per l’obiezione di coscienza, alla quale si unisce DON LORENZO MILANI, troverà poi alto riscontro presso la CORTE COSTITUZIONALE NEL 1991, quando questa riconoscerà essere la protezione della coscienza individuale valore costituzionale. Qualche anno dopo, nel 1994, sarà poi il PARLAMENTO EUROPEO a configurare l’obiezione , come un vero e proprio diritto soggettivo.
Il valore evangelico ed etico di tali prese di posizione – sia detto per inciso – oggi si sta sfaldando a fronte dell’attuazione dei nuovi modelli di difesa. Infatti con l’abolizione della leva , con il conseguente annullamento del carattere popolare della nostra difesa, e con la PROFESSIONALIZZAZIONE DELLE FORZE ARMATE, la coscienza verrà aggirata a priori.
I nuovi professionisti delle armi, infatti, saranno scelti in base ad una precisa vocazione guerriera, e saranno addestrati per essere macchine umane per la guerra, adatti a qualunque impiego:nel nome dell’efficienza, si troveranno la scienza sterilizzata.
 (ROMOLO MENIGHETTI).A CURA DI CARLO CASTELLINI


Sabato 12 Dicembre,2009 Ore: 20:27
 
 
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