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www.ildialogo.org ITALIA, 2009: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO RASSICURA BERLUSCONI ("Nessun complotto contro il governo ma il Parlamento č stato compresso") E SI AUGURA UN RIPENSAMENTO COLLETTIVO.,a cura di Federico La Sala

Italia (1994-2009). UN PARTITO DA "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" E LA FORZA DEL SUO MARCHIO AUTORIZZATO E REGISTRATO. DAVANTI AL CAPO DELLO STATO (2008), IL GOVERNO BERLUSCONI GIURA FEDELTA' ALLA COSTITUZIONE E ALLA REPUBBLICA: "FORZA ITALIA"!!!
ITALIA, 2009: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO RASSICURA BERLUSCONI ("Nessun complotto contro il governo ma il Parlamento č stato compresso") E SI AUGURA UN RIPENSAMENTO COLLETTIVO.

"Bisogna guardare con ragionevolezza allo svolgimento di questa legislatura ancora nella fase iniziale, non si paventino complotti che la Costituzione e le sue regole rendono impraticabili contro un governo che goda della fiducia della maggioranza in Parlamento". Giorgio Napolitano pronuncia parole chiare sulle tensioni politiche che agitano l’Italia.


a cura di Federico La Sala

LA CRISI ITALIANA, LA STELLA POLARE, E GIORGIO NAPOLITANO. L’IMPARZIALITA’ DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’ BEN AL DI SOPRA DELLA PRESENZA MINACCIOSA DEL PARTITO CHE LO HA ESPROPRIATO DELLA STESSA POSSIBILITA’ DI DIRE ED ESCLAMARE: FORZA ITALIA!!!

COMPLOTTO CONTRO BERLUSCONI? MA SCHIFANI, FINI, BOSSI, E TUTTI GLI ALTRI HANNO "SPOSATO" IL FALSO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E NON GLI HANNO SCRITTO ALCUNA "lettera di ripudio" (Paolo Farinella) E CANTANO ANCORA "Forza Italia"!!! Dormono alla grande!!!

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla alle alte cariche dello Stato 
"Serve massima condivisione per fare le riforme. Ma il clima non è buono"

  "Nessun complotto contro il governo 
  ma il Parlamento è stato compresso"
*

ROMA - "Bisogna guardare con ragionevolezza allo svolgimento di questa legislatura ancora nella fase iniziale, non si paventino complotti che la Costituzione e le sue regole rendono impraticabili contro un governo che goda della fiducia della maggioranza in Parlamento". Giorgio Napolitano pronuncia parole chiare sulle tensioni politiche che agitano l’Italia. Ricordando la funzione di salvaguardia della Costituzione che impedisce "scorciatoie", rilanciando la necessità delle riforme e tirando una bacchettata, indiretta, all’esecutivo. Parlando con le alte cariche dello Stato al Quirinale, infatti, il presidente definisce il Parlamento "compresso", critica l’uso di "fiducie e maxiemendamenti", il "continuo succedersi di decreti legge" (47 in questa legislatura) e sottolinea come si tratti "di fenomeni che tendono a consolidarsi e ad aggravarsi".

Parlando con le alte cariche dello stato al Quirinale, il presidente invita "alla più larga condivisione, strada maestra per realizzare le riforme istituzionali, strada percorribile". Cosa non facile, però. Soprattutto oggi: "Il clima non è ancora favorevole. Proprio per questo è necessario fermare il degenerare della violenza e nessuno si deve sottrarre". Ricorda l’aggressione a Berlusconi, Napolitano. Definendola "un fatto assai grave, di abnorme inconsulta violenza, che ha costituito motivo non solo di profondo turbamento ma anche di possibile (ne abbiamo visto i primi segni) ripensamento collettivo".

Certo Napolitano non sottovaluta l’esasperazione che segna il mondo della politica ("una conflittualità che va ben oltre il tasso fisiologico delle democrazie mature"), ma sottoliena come l’Italia non sia "un paese ’diviso su tutto. Stiamo attenti a non lacerare quel fondo di tessuto unitario vitale e condizione essenziale per affrontare i problemi".

Poi tocca alla giustizia. Napolitano non nasconde i problemi. "I problemi vanno affrontati nella loro oggettività - dice il capo dello Stato - Ci sono buoni motivi per ritenere che occorrano per stabilire un più corretto rapporto tra politica e giustizia insieme a comportamenti più moderati e costruttivi modifiche sia di leggi ordinarie sia di clausole costituzionali".

Il Capo dello Stato ribandisce poi l’importanza del mantenimento degli impegni assunti, a cominciare da quello della guerra in Afghanistan: non si tratta infatti di "una missione o una guerra americana, ma un impegno della comunità internazionale e dell’Onu con l’unico scopo di proteggere il mondo dal terrorismo internazionale". "Per quanto serie siano le difficoltà di carattere finanziario non possiamo in nessun modo venir meno agli impegni presi - spiega il presidente - perché il ruolo che l’Italia svolge è fondamentale per la sua reputazione internazionale".

Le reazioni. "Un monito chiarissimo che non si presta a interpretazioni divergenti. Le riforme della Costituzione si devono fare per un preciso interesse nazionale ed è doveroso ricercare la più larga convergenza possibile" commenta il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Forte e chiaro come al solito. Ora lavoriamo tutti su questa traccia" dice il leader del Pd, Pierluigi Bersani. mentre per il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo si tratta di "musica per le orecchie di chi spera che poi quanto il presidente della Repubblica ha detto si avveri".

* la Repubblica, 21 dicembre 2009

 

PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ..._

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Lunedě 21 Dicembre,2009 Ore: 22:03
 
 
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