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www.ildialogo.org Natale multietnico a San Torpete nel centenario di Händel,di don Paolo Farinella

Natale multietnico a San Torpete nel centenario di Händel

di don Paolo Farinella

 Natale 2009 a San Torpete assume un valore non solo religioso, ma anche «politico» perché vuole essere una risposta ferma e forte all’eresia leghista che, sulle spoglie di un paganesimo finto celtico con i riti sbilenchi al «dio Po», vuole costringere il «fatto centrale» del cristianesimo a «White Christmas», cioè ad episodio razzista e strumento di esclusione. A San Torpete la Madonna quest’anno partorisce non uno, ma tre, dieci, mille bambini di ogni colore e cultura perché nessuno può essere escluso dalla mensa della dignità, della cittadinanza, del rispetto e del diritto. Ogni uomo e ogni donna, di qualunque nazione, cultura e provenienza sono soggetti di diritto e di doveri, tutelati dalla Costituzione italiana e dalle Carte universali dei diritti. Escludere una sola persona significa espungere il Bambino Gesù da se stesso perché quel Bambino che è nel presepe è un palestinese, è un ebreo, è un orientale e non è mai stato un bergamasco, un varesotto e tanto meno un leghista o un berlusconiano. Egli è esattamente il contrario di tutto ciò che questi scampoli di inciviltà rappresentano e propugnano. Dal punto di vista cattolico, se insistono nel dichiararsi tali, sono eretici e sacrileghi e non possono celebrare il Natale cristiano che per sua natura è universale, cioè «cattolico». Dispiace che i vescovi invece parlino sempre in generale, finendo per adeguarsi alla bisogna. Non è tempo di diplomazia istituzionale: è tempo di gridare sui tetti la profezia del Vangelo.
Per accogliere i Gesù Bambini che nascono a San Torpete, chiesa aperta sul mondo senza confini, come la sua storia millenaria testimonia, nella notte di Natale il 24 dicembre 2009, la Messa inizierà alle ore 21,00 con la presenza dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Genova, Giorgio Devoto. Per solennizzare il Natale senza colore perché splendente di tutti i colori dell’arcobaleno, la Messa sarà solennizzata dalla presenza della Cappella Musicale di San Torpete, «Accademia dei Virtuosi», ensemble barocco della Scuola  Musicale Giuseppe Conte di Genova-Pegli, diretta dal M°. Luca Franco Ferrari. Saranno eseguite le parti variabili della «Messa in canone per la Santità di Clemente XI» di Benedetto Marcello (1686-1739). La Messa fa parte della stagione «I concerti di San Torpete» IV Edizione, realizzati con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del Comune e della Provincia di Genova. La scelta di Benedetto Marcello non è casuale, ma s’inserisce nel ciclo tematico «Amici e colleghi: i musicisti che si ispirarono e si confrontarono con Georg Friedrich Händel (1685-1759). L’amico imitato», in omaggio al grande compositore di cui ricorre quest’anno il 300° anniversario della morte.
Nell’ambito della celebrazione, un momento straordinariamente sublime sarà offerto dal reading  «Ai giorni futuri» proposti da Franca Fioravanti e Marco Romei «del Teatro delle Nuvole» che rifocilleranno l’anima con testi stupendi di Autori contemporanei che hanno segnato la vita letteraria dell’Italia e del mondo in forza del principio biblico che non di solo pane vive l’uomo, ma della Parola di Dio, della bellezza letteraria, della profondità della Musica, dello splendore del teatro e della simbologia del presepe. San Torpete, contro ogni particolarismo offre l’armonia dei colori di mille Gesù Bambini; contro la grettezza della politica dominante presenta la Bellezza della Letteratura; contro la bruttezza di voci stridule e sincopate, libera il suono della musica antica che si fa preghiera; contro il gracidare di uomini e donne superficiali propone la voce di due attori che declamano il cuore del mondo. Dice Gesù a noi e a chi vuole incendiare le moschee: Non celebrate la mia, perché io sono da sempre, celebrate piuttosto la vostra rinascita di creature nuove, civili e coerenti. Anch’io sono straniero senza documenti.
Per gli emarginati, la rinuncia alla battaglia è una risposta all’arroganza delle cose e delle persone. L’impossibilità di integrarsi in un certo mondo, di vivere relazioni umane, di ascoltare il canto dell’universo, costringe alcune persone a relegarsi in un mondo altro.


Mercoledì 23 Dicembre,2009 Ore: 12:10
 
 
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