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www.ildialogo.org Il papa difende l’invito alla conversione degli anglicani,di NICOLE WINFIELD Associated Press Writer © 2010 The Associated Press

Il papa difende l’invito alla conversione degli anglicani

di NICOLE WINFIELD Associated Press Writer © 2010 The Associated Press

Traduzione di Stefania Salomone


 
15 gennaio 2010
Il pontefice ha fatto appello ad un generoso aiuto a livello internazionale alle vittime del terremoto di Haiti e ha promesso un aiuto concreto da parte della chiesa cattolica. Benedetto ha chiesto preghiere per le vittime ed ha assicurato a tutti coloro che sono nel dolore la sua vicinanza spirituale ed ha “implorato Dio affinché li consoli e dia loro sollievo nella sofferenza”
CITTA’ DEL VATICANO — Papa Benedetto XVI ha difeso la sua decisione ad invitare gli anglicani dissidenti ad entrare in massa nella chiesa cattolica, dichiarando venerdì scorso che questo è “lo scopo supremo” dell’ecumenismo.
Benedetto ha detto ai membri della Congregazione per la Dottrina della Fede che l’invito non voleva essere un attacco agli sforzi di riunificazione della chiesa con altri cristiani, ma piuttosto un aiuto a loro rivolto per costruire “una piena e visibile comunione”.
Il Vaticano ad ottobre ha annunciato di voler permettere a quegli anglicani in disaccordo con l’ordinazione delle donne o con l’elezione di vescovi omosessuali, l’ingresso nella chiesa cattolica, pur mantenendo le loro tradizioni anglicane, compreso il presbiterato uxorato.
La mossa ha infastidito 77 milioni di anglicani, già sulla soglia dello scisma su temi come il clero omosessuale o femminile, in particolare dal momento che il loro leader spirituale, l’arcivescovo Rowan Williams, non era stato consultato e solo informato all’ultimo momento.
Gli anglicani si sono divisi da Roma nel 1534, quando al Re inglese Enrico VIII fu rifiutato l’annullamento del matrimonio. Per decenni le due chiese hanno sostenuto discussioni teologiche e hanno tentato di riunificarsi, in parte anche grazie agli antichi sforzi ecumenici del Vaticano verso l’unità dei cristiani che si sono separati da Roma nel corso dei secoli.
Il Vaticano ha negato di essere alla caccia degli anglicani convertiti e ha dichiarato che il suo invito, certo senza precedenti, era soltanto una reazione alle richieste di ingresso nella chiesa cattolica ricevute da parte di molti anglicani.
L’invito del vaticano “non è contrario in alcun modo al movimento ecumenico ma dimostra, al contrario, il suo scopo primario che consiste nel raggiungere la piena e visibile comunione con i discepoli del Signore”, ha detto Benedetto ai membri della congregazione, da lui presieduta per un quarto di secolo prima della elezione a pontefice.
Benedetto ha fatto del sanare le divisioni nella chiesa una priorità del suo pontificato, rivolgendosi non solo agli anglicani, ma anche ai cristiani ortodossi e ai cattolici dissidenti, anche qui nel tentativo di riunire tutti i fedeli cristiani.
In questo senso, ha detto ai membri della congregazione che sperava potessero risolvere i problemi dottrinali esistenti con un gruppo di tradizionalisti conservatori, la Società di S. Pio X, che comprende vescovi negazionisti dell’Olocausto.
La società, fondata nel 1969 dall’ultra conservatore Arcivescovo Marcel Lefebvre, separatosi da Roma in seguito alle riforme moderniste del Concilio Vaticano Secondo, particolarmente in relazione all’apertura verso gli ebrei. Lefebvre e altri quattro vescovi furono scomunicati nel 1988 dopo che lo stesso Lefebvre li aveva consacrati senza il consenso del papa.
Lo scorso anno, Benedetto ha revocato le scomuniche, innescando lo scandalo poiché uno dei vescovi, il Vescovo britannico Richard Williamson, ha negato che dei giudei fossero stati uccisi nelle camere a gas durante l’Olocausto.
Benedetto si è scusato per gli errori dell’affare Williamson, ma ha confermato che era necessario il suo tentativo di riportare la società sotto l’ala di Roma per prevenire maggiori divisioni nella chiesa e promuovere l’unità.
“Raggiungere una testimonianza di fede comune per tutti i cristiani è una priorità per la chiesa di tutti i tempi”, ha detto Benedetto venerdì scorso. “In questo spirito, ho fiducia nell’impegno della congregazione, così che i problemi rimanenti con la Società di S. Pio X … possano essere superati”.
I gruppi di ebrei hanno denunciato la riabilitazione di Williamson da parte di Benedetto così come instradare sulla via della santificazione il pontefice dell’era del secondo conflitto mondiale, papa Pio XII. Alcuni storici e gruppi di ebrei affermano che Pio non abbia sufficientemente denunciato l’Olocausto.
Le critiche hanno eclissato la visita di Benedetto nella maggiore sinagoga di Roma, lo scorso fine settimana, spingendo un rabbi e un membro prominente della comunità ebraica ad annunciare la loro mancata partecipazione.
 
 
Pope defends invitation to Anglicans to convert
By NICOLE WINFIELD Associated Press Writer © 2010 The Associated Press
Jan. 15, 2010, 9:16AM
The pontiff appealed for a generous international aid response for the victims of Haiti's earthquake and has pledged concrete help from the Catholic Church. Benedict also urged prayers for the victims and assured all those who were suffering that he was spiritually close to them and had "implored God for consolation and relief in their suffering." (AP Photo/Pier Paolo Cito)
VATICAN CITY — Pope Benedict XVI defended his decision to invite disaffected Anglicans to join the Catholic Church en masse, saying Friday it was the "ultimate aim" of ecumenism.
Benedict told members of the Vatican's Congregation for the Doctrine of the Faith that the invitation wasn't an attack on the church's reunification efforts with other Christians but was rather designed to help them by bringing about "full and visible communion."
The Vatican in October announced it was making it easier for traditional Anglicans upset over women priests and gay bishops to join the Catholic Church while retaining many of their Anglican traditions, including married priests.
The move roiled the 77-million Anglican Communion, already on the verge of schism over woman and gay clergy, particularly since its spiritual leader, Archbishop Rowan Williams, wasn't consulted and was only informed at the last minute.
Anglicans split from Rome in 1534 when English King Henry VIII was refused a marriage annulment. For decades, the two churches have held theological discussions on trying to reunite, part of the Vatican's broader, long-term ecumenical effort to unify all Christians who have separated from Rome over the centuries.
The Vatican denied that it was poaching for converts in the Anglican pond and said its unprecedented invitation was merely a response to the many Anglican requests to join the Catholic Church.
The Vatican's invitation "is not in any way contrary to the ecumenical movement but shows, instead, its ultimate aim which consists of reaching full and visible communion of the Lord's disciples," Benedict told the members of the congregation, which he headed for a quarter century before becoming pope.
Benedict has made healing the divisions in the church a priority of his papacy, reaching out not only to Anglicans but also to Orthodox Christians and breakaway Catholics as well in a bid to unify all the Christian faithful.
In that vein, he told congregation members that he hoped they resolve the remaining doctrinal problems with a group of traditionalist conservatives, the Society of St. Pius X, which includes a Holocaust-denying bishop.
The society, founded in 1969 by the late ultraconservative Archbishop Marcel Lefebvre, split from Rome over the modernizing reforms of the Second Vatican Council, particularly its outreach to Jews. Lefebvre and four bishops were excommunicated in 1988 after Lefebvre consecrated them without papal consent.
Last year, Benedict removed the excommunications, sparking outrage because one of the bishops, British Bishop Richard Williamson, had denied that any Jews were gassed during the Holocaust.
Benedict apologized for mistakes in the Williamson affair but has insisted that his overall aim of bringing the society back under Rome's wing was necessary to prevent greater division in the church and promote unity.
"Achieving the common witness to faith of all Christians is a priority of the Church at all times," Benedict said Friday. "In this spirit, I trust in the commitment of the (congregation) so that the doctrinal problems that remain with the Society of St. Pius X ... can be overcome."
Jewish groups have denounced Benedict's rehabilitation of Williamson as well as his moves to put the World War II-era pontiff, Pope Pius XII, on the path to possible sainthood. Some historians and Jewish groups say Pius didn't sufficiently denounce the Holocaust.
The criticism has overshadowed Benedict's planned visit this weekend to Rome's main synagogue, prompting at least one rabbi and one prominent Jewish community member to announce they will not attend.
(This version CORRECTS Corrects to "Friday," sted "Thursday," in the lede.)


Mercoledì 20 Gennaio,2010 Ore: 15:31
 
 
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