- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (302) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Contributo di “Noi Siamo Chiesa” all’incontro di Firenze del 6 febbraio 2010,di Noi Siamo Chiesa

Firenze 2
Contributo di “Noi Siamo Chiesa” all’incontro di Firenze del 6 febbraio 2010

di Noi Siamo Chiesa

Care sorelle e cari fratelli promotori dell’incontro del 16 maggio e ora di quello del 6 febbraio,
il tema che indicate per il prossimo incontro, “Il Vangelo ci libera, e non la legge”, va sicuramente alla radice degli aspetti più discutibili del modo in cui oggi la nostra Chiesa tende a proporre il Vangelo e la propria presenza nella società (riduzione della fede a etica, “questioni non negoziabili”, plausibilità del cristianesimo alla luce della ragione, cattolicesimo come religione civile, “progetto culturale”, ecc.). Approfondirlo in tutte le sue conseguenze ci pare quindi assai utile e necessario oggi.
Tuttavia ci pare che la vostra proposta, per come è articolata, rischi di tradursi in “un convegno in più”, per quanto particolarmente puntuale e in grado di offrire riflessioni fondamentali, mentre, come scrivemmo nel nostro testo del 17 aprile e disse in assemblea il nostro portavoce, a noi sembra prioritario e urgente, nell’oggi del nostro paese e della nostra Chiesa in Italia, dare stabilità – attraverso questi incontri convocati da persone autorevoli e sole in grado, per la loro storia e collocazione di assolvere a tale ruolo - ad uno spazio specifico di incontro e di confronto della molteplicità di gruppi, settori ed aree che sono accomunati da un’idea “conciliare” di Chiesa. In particolare pensiamo a quelli impegnati a favore della pace e nel dialogo tra le culture; a quelli che quotidianamente cercano di porsi accanto alle persone emarginate per condividerne il cammino verso l’inclusione e la cittadinanza; a quelli che con maggior forza cercano di dare seguito alla spinta riformatrice del Concilio Vaticano II; a quelli che, spesso a partire dall’attività missionaria, si sforzano di guardare il mondo dal punto di vista dei poveri di tutti i Sud; a quelli che, richiamandosi alla tradizione del cattolicesimo democratico, mantengono come riferimento alto i valori della Costituzione e si sforzano di rinnovare il significato della laicità alla luce di una società pluralista; a quelli che si spendono nel dialogo ecumenico e con le altre fedi, dentro e ai margini delle strutture ecclesiastiche.
Pensiamo che a Firenze 1 sia emerso in modo evidente questo proposito soprattutto nel dibattito e che si siano poste le premesse per andare avanti. In questa direzione non riusciamo a capire quanto avete scritto sul “lasciare alle nostre spalle la necessità di dare voce ancora una volta al disagio di tanti nella chiesa di oggi” e su “non vogliamo parlare contro nessuno”. Possiamo anche andare aldilà della terminologia (“disagio”, “dissenso”) che può essere equivocata o capita in modi differenti. E non c’è dubbio che non ci si debba fermare allo “sfogatoio”, ma sia necessario provare a riflettere in positivo sulle fondamenta di un modo diverso di essere Chiesa ed esserlo in Italia oggi. Non si può tuttavia ignorare che esiste una sofferenza ( chiamamola così) diffusa e trasversale di cui abbiamo solo incominciato a parlare. Essa è diffusa e trasversale e profonda nei confronti di molte strutture ecclesiastiche. Quando la si esprime, in forme che ognuno sceglie a seconda della sua esperienza e sensibilità, si può parlare anche contro qualcuno. Perché no quando vi si è costretti da passione per la comunità e a partire dalla lettura dell’Evangelo ?
Questa sofferenza si è ingigantita a pochi passi da dove ci incontriamo. Il caso Santoro/Le Piagge ci sembra costituisca proprio un esempio tipico di violenza della legge usata contro il Vangelo, contro una comunità, contro un pastore (anche con una interpretazione discutibile della stessa norma canonica). E lo stesso decreto di sabato 19 di Benedetto XVI di avviare la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II e di Pio XII con questi tempi e senza ascoltare le legittime obiezioni sollevate da tante parti, fa aumentare questa sofferenza in tutta l’area “conciliare” di cui facciamo parte.
In conclusione, vogliamo ribadire che per essere utile all’evangelizzazione e nei confronti degli aspetti negativi della secolarizzazione, il nostro rincontrarci deve partire dai problemi concreti della nostra Chiesa   discuterli con parresìa e profondità e il tempo necessario (e quindi con tempi non soffocati dalle relazioni) e porsi l’obiettivo di organizzare un network di quanti nella Chiesa, in modo pensoso, critico e propositivo, vogliono riavviare il percorso conciliare.
Un abbraccio di pace a tutte/tutti per un sereno e cristiano Natale !
 
Il Coordinamento nazionale di “Noi Siamo Chiesa”
 
Roma, 21 Dicembre 2009


Venerd́ 22 Gennaio,2010 Ore: 14:43
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info