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www.ildialogo.org Un Dio in ricerca,di Mario Mariotti

Un Dio in ricerca

di Mario Mariotti

Partendo dal comandamento nuovo, Amatevi fra voi come Dio vi ama, passando per i1 giudizio finale, il nostro rapporto, la nostra risposta all'affamato ed a1l'assetato, passando per gli enunciati del Signore che dice di se stesso che e venuto non per essere servito, ma per servire, e che il sabato é per l'Uomo, e non viceversa, io sono arrivato ella conclusione che la fede, o meglio la sequela al Signore si risolve, si determina nella laicità fraterna e solidale, scelta per amore ed aperta alla condivisione. L'uomo, essendo creatura, é oggetto dell'amore del Creatore. Essendo oggetto di servizio e di amore, e1'uomo é come il dio di Dio, e sono gli uomini, é la laicità ad essere sacra per gli uomini, sacra non nel senso di "separata", ma in quello opposto, sostanziale dell'uomo che, per gli altri uomini, deve sempre essere fine e mai strumento per i loro fini. Per essere dei cristiani bisogna dimenticare di esserlo, e comportarsi secondo il principio etico universale del fare agli altri quello che si vorrebbe ricevere da loro.
La razionalità e la scienza, poi sono gli strumenti che rendono possibile ed efficace l'Incarnazione della laicità fraterna e solidale. Esse fanno conoscere la natura, le cause del negativo e del positivo, e riescono e mettere a punto i rimedi al negativo e gli strumenti per migliorare la vita nella durata e nella qualità. La compassione ci apre alla sofferenza universale, l'amore ci spinge a lottare per contrastarla e per portare a tutti i viventi il necessario e la gioia, la scienza ci da gli strumenti per farlo. Detto questo, ora devo fare un accenno elle mie condizione esistenziali sto vivendo con sempre più disagio la presa di coscienza del fatto che la religione, e le religioni in genere, non solo non aiutano a capire questa Verità, ma le negano, le nascondono, le rendono inaccessibili.
Oggi a messa, c'era i1 Vangelo di Giovanni, che faceva dire al Signore, davanti elle folle, che Lui é il pane vivo disceso dal cielo, che se uno mangia di quel Pane vivrà in eterno, che il pane che Lui darà é la Sua carne per la vita del mondo. Questo messaggio, secondo me, oltre e nascondere la realtà, é formalizzato in termini talmente criptati, talmente enigmatici già anche per noi, immaginiamoci per gli interlocutori di quel tempo, che risulta del tutto incomprensibile, se non proprio inventato.
Possibile che il Signore, paradigma del desiderio di comunicare la Verità nella semplicità ed accessibilità del linguaggio, si fosse messo e far concorrenza agli oracoli delle Sfinge? O piuttosto erano Giovanni e le sue prime comunità e non avere ancora interiorizzato il messaggio incluso nelle persone e nelle parole del Signore, che io penso vada tradotto nella semplicità laica e liberante in questi termini: “Io sono lo Spirito-Amore incarnato, e chi incarna amore vivrà in eterno perché é già incluso nell’eternità dell'Amare?” La seconda parte del testo é più chiara ed accessibile: come Io vivo nel Padre che mi ha mandato, così, chi ama, vivrà in me ed io in lui, e vivrà nell'eternità dello Spirito-Amore. Però, in tutte le Letture, si parla anche di corpo e di sangue del Signore, e allora non può non sorgere il dubbio, il sospetto, che questa formalizzazione sia stata fatta perché funzionale al materializzarsi iniziale del cristianesimo religioso, della casta sacerdotale, che iniziava ad impadronirsi del presunto potere di trasformare il pane e il vino nel corpo e sangue del Signore, e quindi delle presunzione di poter dominare le presenze e l'operatività di Dio stesso nel mondo.
"Siamo noi a transustanziare il pane e il vino nel corpo e nel sangue del Signore, siamo noi a darlo o a negarlo al prossimo, siamo noi a detenere il potere delle Chiavi ....." Questa, purtroppo, la tragica realtà del cristianesimo storico, che, al termine laico, comprensibile, universale di Amore-Condivisione che vive nell'amare e condividere, ha sostituito il nome di Gesù in chiave non laica ma religiosa, e invece di lavorare per far capire che ognuno di noi, se e quando ama, é "corpus Domini", e che Dio ha bisogno di noi, del nostro corpo, per far arrivare a noi il Suo amore per noi, si é autoattribuito il potere di possedere la Verità, di poterla rendere presente ed operativa, di determinarsi quale unico strumento e unico luogo per la salvezza eterna del popolo dei credenti.
Come dicevo più sopra, il mio disagio per questa alienazione, per questo negativo strutturale alla religione, è sempre più forte, ma non so come sia possibile uscirne. Andando a messa, si da credito a Benedetto che da credito all'America, che prega Dio che la benedica, col genocidio dei Pellerossa, il sostegno a tutti i fascismi del pianeta, le guerre d'aggressione incluse, e con la rapina planetaria originata da quella cultura maligna che ha usato ed usa Dio stesso per saziare l'inestinguibile, appetito di Mammona; e inoltre si finisce con l'alimentare un interclassismo alienato, schifoso ed assurdo che include Lega e Popolo delle liberta fra i seguaci di Colui che ha posto gli ultimi quali giudici sia delle persone, che dei sistemi economici e politici. Non andandoci, a messa, diventa impossibile spiegare ai fedeli che il Papa non é vicario di Dio, ma vicario di Pietro, e che quando Pietro la imbroccava, il Signore era con lui, ma quando si determinava in negativo, si prendeva del "Satana" dal Maestro, e veniva subito invitato a cambiare musica, compito questo, la correzione fraterna, che sarebbe uno specifico dei fedeli, se S.R. Chiesa si decidesse finalmente a capire che é la stessa Parola a fondare la democrazia, e non una monarchia di tipo egizio-assiro-babilonese. Uno finisce, se tronca il rapporto, col venir qualificato fra coloro che hanno perduto la fede, e quindi viene automaticamente catalogato fra quelli che, quando sono stati zitti, hanno gia parlato troppo. Anche se dicesse che se é giorno non é notte, non sarebbe credibile....
E poi la Verità, il "dover essere", sarebbe quello che ad andarsene non dovrebbero essere quelli che hanno capito che, per essere cristiani bisogna essere laici che praticano amore e condivisione, in rapporto agli altri viventi del creato, ma quelli che hanno trasformato il laico Gesu nell'agnello che placa le ire del Padre, coprendo con i propri meriti la cattiveria e la crudeltà degli uomini, assatanati nel "credere in Dio" e nel servire Mammona.
Il problema é enorme, e non si sa come uscirne, e io credo che il Signore stesso, che si vede usato, manipolato nel senso opposto a quello per cui si era incarnato, sia impegnato in questa ricerca attraverso di noi ....
Questo discorso non si sa come concluderlo. Forse l’unica cosa possibile é la promessa di continuare nella ricerca, di non rassegnarsi, e di lasciarla in eredita, la ricerca, a quelli, e ci sono, e devono esserci, che continuano a cercare Dio in Spirito e Verità.
É Lui a fare questo dentro di loro .... e prima o poi essi dovranno rendersene conto, e fare propri i Suoi occhi, e operare per portare gioia e consolazione a tutti i viventi i minimi inc1usi.....
 
Mario Mariotti


Domenica 07 Febbraio,2010 Ore: 15:14
 
 
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