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www.ildialogo.org Dove, come, quando?,di Mario Mariotti

Dove, come, quando?

di Mario Mariotti

Se noi ci pensiamo bene, l'enunciato evangelico: "É nato per voi un Salvatore" include in se stesso una concezione religiosa di Dio, concezione nella quale Dio é onnipotente e buono, e interviene nella nostra storia...e poi ci salva. Anche Maria viene usata per sostenere questa concezione, e nel Magnificat le si fanno dire le cose che rincalzano la speranza degli oppressi. Dio innalza gli umili, abbassa i potenti, riempie di doni i poveri, rimanda i ricchi a mani vuote. In aggiunta i verbi usati sono al passato, quindi: è nato il Salvatore, Dio ha innalzato gli umili e abbassato i potenti; tutto questo sarebbe gia avvenuto, sarebbe gia stato fatto. Ma io, e certo non solo io, mi chiedo come, dove, quando il Signore Dio ha fatto queste cose?
Queste tre micidiali domande, che in apparenza possono sembrare offensive nei riguardi di Dio, nella sostanza non lo sono affatto, e sono non solo necessarie, ma ineludibili, se si vuole dare senso all'avventura esistenziale del Signore in questo nostro mondo, avventura pagata da Lui a caro prezzo pur di farci aprire gli occhi sulla negatività della religione, e sulla necessita dell'incarnazione laica dell'Amore.
Dove, come, quando Dio ha salvato i poveri dall'avidità, dalla crudeltà, dalla violenza dei ricchi e dei potenti? Dove, come, quando Lui ha abbassato i potenti ed innalzato gli umili? Anche chi non sa niente di storia, sa benissimo che tutto questo è fantasia, é favola, è virtuale. La realtà è che Gesu, paradigma di laicità fraterna e solidale, è stato assassinato, trasformato in Salvatore, usato per fondare una nuova religione in quanto la religione stessa, dal tempo dei Faraoni fino al tempo attuale, ha sempre costruito un Dio funzionale a se stesso e difensore dei ricchi e dei potenti.
Dall'altra parte, mentre il Salvatore rimane virtuale, e il Dio degli oppressi continua a determinarsi come Dio degli oppressori, come il Dio che sacralizza e benedice i ricchi ed i potenti, dall'altra parte, dicevo, ci sono i poveri, gli umili, i semplici, gli sfruttati, gli emarginati, che continuano a sperimentare il silenzio di Dio e l'ingiustizia e la violenza di chi li opprime, a volte, proprio, anche in nome di Dio. Io mi sono sempre chiesto come facciano i preti a continuare a dire che Gesu è Salvatore, conciliando questo annuncio ieri con l'Olocausto, e oggi con l'altro olocausto dei piccini della grande favela del Sud. Non l’ho mai capito, ma loro ci riescono benissimo, e trovano sempre la clientela che beve .....
Per parte mia, mi rendo conto che di fatto Gesu Salvatore, cioè Gesu Paradigma travisato e trasformato in Salvatore, é diventato Suo malgrado il Dio dei ricchi e dei potenti, e questi ultimi, in perfetta comunione con la casta sacerdotale, mentre raccontano ai poveri, mentre fanno raccontare ai poveri che Dio li salva, e che Lui li innalza dalla loro condizione e li riempie di doni, di fatto lo usano, Dio, per mantenere la loro credibilità e per continuare ad opprimere orfano, vedova e straniero, cioè i poveri stessi. La triste realtà, purtroppo, é questa: Gesu, fino ad oggi, e stato gestito come un Dio dai ricchi e come il Salvatore dei ricchi dall'ira dei poveri, tenuti assopiti dalla favola di un intervento che é espresso al passato, ma che non arriva mai, e che mai arriverà se continueremo a considerare Gesù come Salvatore. A questo punto, per dare un contributo alla ricerca della Verità, propongo un esperimento: proviamo a trasformare il linguaggio religioso in linguaggio laico. Siccome Gesù é Amore incarnato, ecco riformalizzato l'annuncio dell‘Angelo nella notte santa: "Carissimi poveri, provate ad incarnare Amore fra di voi. L'amore é solidarietà, e la solidarietà fra di voi, incarnata da voi, riuscirà a salvarvi dall'avidità e dalla violenza di chi vi opprime, e cosi sarete voi stessi ad abbassare i potenti, a rimandare i ricchi a mani vuote, e vi ritroverete fra le mani il frutto del vostro lavoro e della vostra etica, non più rapinato da loro".
    A questo punto l’Angelo non può proseguire, perché potrebbe essere accusato di plagio del "proletari di tutto il mondo unitevi" di Carlo Marx. (non é cosi, perché é quest’ultimo ad aver plagiato il Primo), ma la sostanza del messaggio é questa: la salvezza degli oppressi verrà da loro stessi se saranno solidali fra loro, e la Solidarietà non é altro che una determinazione diversa di Amore incarnato, che va incarnato dagli uomini stessi perché l'amore di Dio per noi ha bisogno di noi per arrivare a noi. A questo punto, ecco due importanti considerazioni: Secondo me, il Signore é molto contento se gli uomini la piantano di delegare a Lui Salvatore la propria salvezza, e se arrivano finalmente a capire che sono loro a doverlo incarnare in Amore-Solidarietà fra loro, in modo che Lui, attraverso di loro, possa finalmente salvarli, i poveri, loro stessi, dall'avidità e dalla violenza dei ricchi. Solo in questo modo, finalmente, Dio potrà innalzare gli umili liberandoli dalla loro oppressione, e potrà abbassare i potenti, e rimandare i ricchi a mani vuote.
    La seconda considerazione é che il problema é molto più complesso di quanto sembri, per cui l’"é nato per voi un Salvatore", tradotto nel (laico "proletari di tutto il mondo unitevi") non basta, é un messaggio-progetto incompleto e non esaustivo. La Verità chiede di più. Se Carlo Marx avesse interpretato con più profondità lo Spirito, se avesse conosciuto meglio il Signore, (cosa impossibile, perché la gerarchia l'aveva trasformato nel Dio dei padroni), avrebbe dovuto formalizzare il suo Manifesto in questo modo:" Poveri di tutto il mondo unitevi, e resistete al Faraone che si annida in voi stessi, e che sostiene il Faraone che é fuori di voi e vi opprime". La storia, infatti, insegna che l'unità fra i poveri li rende forti, ma al tempo stesso li trasforma e li rende uguali agli antichi padroni. Purtroppo il nemico é dentro a noi stessi, si nasconde nel nostro modo di pensare, di giudicare, di agire. L'abbassare i ricchi ed i potenti dovrà essere accompagnato dalla scelta della povertà e dal rifiuto del "Beati i ricchi" anche da parte degli oppressi, degli stessi poveri, e la cultura del necessario e la condivisione con amore, finché non includeranno tutti, anche gli ultimi (internazionalismo proletario) anche i minimi, (bestioline incluse), non riusciranno a sussistere ed a determinarsi come tali.
   Per concludere, ecco il solito messaggio: é necessario un linguaggio laico perché la salvezza da virtuale diventi reale, ma perché essa sia reale e risolutiva, é necessario anche l'uomo nuovo, il “giusto che ama” che vive del necessario e condivide, e tiene a bada il mostro che dorme dentro di lui, dentro a tutti noi, e si nasconde, e aspetta.
 
Mario Mariotti


Luned́ 14 Dicembre,2009 Ore: 15:49
 
 
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