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www.ildialogo.org Alla ricerca di un Dio possibile,di Mario Mariotti

Alla ricerca di un Dio possibile

di Mario Mariotti

Questa è la ricerca della mia vita, che avrà termine per quanto mi riguarda nel momento in cui andrò a guardare l’erba dalla parte della radice. Questa ricerca però andrà comunque avanti fatta propria da altri ricercatori, cioè da quelli che sanno di non sapere e quindi indagano e non si sa quando finirà…
Adesso parlo dei risultati sempre e comunque provvisori dell’attività della mia zucca, del mio colombaio…
Dio se c’è se per caso c’è, non è certamente il Dio religioso, il Dio per quanto ci riguarda più da vicino, caratterizzato dall’Antico Testamento. Quest’ultimo è un Dio costruito dall’uomo, fatto ad immagine e somiglianza dell’uomo, ed è concepito come una specie di sovrano, di imperatore superpotente e misterioso, che l’uomo stesso ha bisogno di tenersi buono e propizio, per non soccombere alla disperazione davanti ai tragici eventi cui noi tutti siamo esposti; e davanti al terribile mistero della morte, e di quello che ci aspetta dopo di lei…
Ecco allora che l’uomo, questo bipede che a volte riesce anche ad essere sensibile e umano, ma che spesse volte riesce anche ad essere di una mostruosità blasfema, arriva a progettare, a costruire e a mettere in opera il meccanismo del sacrificio del capro espiatorio; questo per rendersi propizio il Dio onnipotente scaricando le proprie colpe su di un vivente, che viene caricato dei peccati di tutti e viene sgozzato e fatto morire, in modo che tutto il negativo muoia con lui, e il Dio Padrone ritorni ad essere propizio nei nostri confronti.
Questa logica per me assurda, questo meccanismo per me mostruoso, sono quelli che sottendono alla concezione del Signore Agnello di Dio, che si fa carico dei peccati del mondo, e che ci redime una volta per tutte sia dal peccato originale, che da tutti i peccati che sistematicamente mettiamo in atto, dato che vogliamo continuare a fottere il nostro prossimo e, al tempo stesso, non essere fottuti, noi stessi, per l’eternità. Il capitale inestinguibile di questi meriti infiniti dell’Agnello, assassinato da noi, viene amministrato dalla casta sacerdotale attraverso i bonifici dei sacramenti, e così i peccatori si sentono risollevati, e gli amministratori vengono saziati e riveriti dagli ex peccatori, sempre aperti alla recidiva delle loro opere pie…
Ebbene, per me tutto questo è assurdo e mostruoso, e per quanto mi riguarda, un Dio di questo tipo, che si placherebbe al profumo del sacrificio del proprio Figlio, assassinato da noi per tenerci buono e propizio il Padre di quest’ultimo, cioè Lui stesso, non può esistere, non esiste, e se esistesse, non vorrei neanche sentirlo tossire…
E in questo non sono solo, sono confortato anche dal Signore, che si è incaricato per liberarci da quel tipo di Dio, e per dirci che Dio ci è Padre, con tutte le conseguenze che questo comporta, prima fra esse il superamento della religione, e l’entrata nella logica dell’incarnazione. Dio Spirito-Amore ci è Padre-Madre, e noi siamo suo corpo, necessario per la costruzione del Regno. Attraverso il nostro “si” attraverso noi stessi, Lui opera con le nostre mani, per portare il necessario e la gioia a tutti i viventi.
Però, continuando a riflettere, la mia sensibilità mi porta a pensare che anche Dio Padre-Madre dell’Incarnazione, il Dio che aspetta nella trascendenza di passare all’immanenza attraverso di noi, attraverso la nostra scelta di essere corpo di Lui, mi sembra che faccia fatica a reggersi. Come potrebbe sopportare, infatti, lo sterminato oceano di dolore provocato dalla lentezza della nostra disponibilità a cambiare, dall’opacità e dalla crudeltà che noi poniamo in essere ai danni degli altri viventi, e loro a danno nostro, dalla nostra alienazione religiosa, e dalla nostra insaziabile sete di ricchezza, di potere, di piacere, che fanno del nostro mondo l’inferno per i piccini, gli umili, i semplici , i perdenti della terra dei viventi?
Anche se la trascendenza dello Spirito è immanente a noi stessi, non riesco a immaginare un Dio che sopporta la sofferenza di vedere le proprie creature essere sia soggetto che oggetto di violenze strazianti e blasfeme, in attesa di quel “si” alla pace, alla dolcezza, alla consolazione, all’amore, alla condivisione che sembra non arrivare mai…
A questo punto della ricerca, il Dio probabile, il Dio possibile, l’unico Dio possibile, mi sembra essere il Dio-progetto, il Dio da costruire. La Verità è una, è dentro a noi stessi, e mentre la costruiamo, Lei si lascia leggere, e noi la scopriamo. La pratica, la messa in atto da parte nostra dell’etica laica-condivisionista da fare agli altri ciò che vorremmo ricevere da loro, è in grado di trasformare l’inferno, questo nostro mondo oggi saturo di giustizia, di violenza, di crudeltà maligna, nel Regno, in un mondo di solidarietà, di accoglienza, di giustizia, di amore: è questa la Verità del Dio-progetto.
E se anche Dio, per ipotesi, sussiste autonomamente, nella Sua Essenza ci è strutturalmente inaccessibile, e tuttavia ha bisogno di noi, della nostra crescita interiore, dell’affinamento, della nostra sensibilità, della nostra capacità di comprendere, di interiorizzare, che ci devono aprire alla compassione, al saperci mettere nella situazione dell’altro, degli altri viventi, per farsi conoscere, per poter essere conosciuto, per poter essere scelto, per poter essere costruito nell’immanenza della nostra esperienza esistenziale.
L’esistenza dell’Essenza, la presenza e l’operatività di Dio-Spirito-Amore , sussistono, vivono ed operano nel nostro amare, nel nostro farci pane per gli altri e nel loro farsi pane per noi.
Bisogna che cresca in noi questo Dio che, in noi e con noi, si impegni, soffra, triboli, si disperi, riacquisti speranza, resista nella determinazione di dare un senso al non-senso di questo nostro mondo assurdo e maligno, che si lascia guidare da coloro che, guide spirituali e politiche, accalappiano la Verità, la svuotano della sua sostanza, la usano a proprio vantaggio e portano, e generano solo dolore.
Come è la Verità a dare un senso al Signore, così è l’Etica a costruire Dio, a farci sentire strumenti, operatori in un disegno che contrasti l’ingiustizia e la sofferenza, e riesca a portare il necessario e la gioia ad ogni vivente. Lui e noi uniti per il Regno, per un mondo costruito dalla solidarietà, dall’economia di comunione, dall’amore, da un amore che includa le piccole vite, che consoli anche i minimi.
Mario Mariotti


Domenica 05 Luglio,2009 Ore: 16:02
 
 
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