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Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
Natale 2009

Pronunciata il 25 dicembre 2001
Notte di Natale
 
Giovanni 1,1-18
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio, tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come primogenito dal Padre, pieno di grazia e di Verità.
 
Che la nascita di questo Bambino sia la più grande rivoluzione che la storia conosca è ormai opinione comune, opinione anche del pensiero laico. Manca qualcosa tuttavia: il cristianesimo prima di essere una rivoluzione è una rivelazione. Questo è il punto che dovrebbe distinguere i credenti da coloro che invece hanno delle incertezze sulla origine dell’evento.
Ma c’è qualcosa di più profondo che mi spinge in questa notte di Natale a dirvi un pensiero che mi tormenta da una ventina d’anni. Ed è questo: Gesù, non è un ebreo. Non prendete queste parole come una polemica, so quali disastri ha fatto nella nostra storia questo concetto razzista, che ha le sue origini dalla Bibbia. Ho persino osato dire, alcuni anni or sono, che dobbiamo liberarci dalle radici bibliche della storia, come dobbiamo liberarci dalle radici socialiste della storia. Certo, affermazione polemica, ma portate l’attenzione sulla prima parte. Per dimostrare la mia tesi farò uso di due dogmi cattolici, non so se gli evangelisti avessero la coscienza di tutto ciò che essi scrivevano, come invece, abbiamo coscienza noi di questa realtà, della quale questa notte celebriamo: la nascita di Gesù Cristo.
Gesù non è figlio di Giuseppe, questo è chiaro, e il racconto che ci rivela questa verità è un racconto tormentato, ma ecco il pensiero profondo: questo essere, questo Logos, questo pensiero divino che si incarna, non può appartenere a nessuna razza: deve venire da fuori del sistema.
Ma poiché da fuori del sistema non può venire con fragore o con potenza, miracolisticamente, deve venire per la strada normale, ma la strada è normale fino a un certo punto. Giuseppe - sant’uomo - lo mettiamo da parte, la sua paternità è putativa. Marco credeva che fosse figlio di Giuseppe e di Maria, invece no! Chi è suo Padre? Lo so, i romani erano terribili, il padre è sempre incerto, solo la madre è certa, ma in questo caso il Padre è nei cieli. Adesso siamo analitici e facciamola qui la educazione sessuale, qui davanti al tabernacolo e non nei ripostigli, all’oscuro: il seme che ha dato origine a Gesù è un seme creato da Dio.
Papà e mamme non illudetevi di essere voi gli autori di quel seme che da origine a questi bambini; è sempre il pensiero di Dio che opera. E se Dio è presente nelle nostre attività - in quelle attività che danno origine alla vita – Lui, che della vita è il padrone, non sarà in grado di creare un seme che sia Suo “particolare” e di nessun altro?
Il seme che ha dato origine a Gesù è di origine divina, questo è un dogma della Chiesa cattolica. Sto parlando ai sacerdoti e a tutti coloro che potrebbero avere qualche perplessità nell’accettare la mia tesi. Si dirà: però ha una Madre, e questa Madre gli ha dato tutto quello che manca al seme per potersi sviluppare e diventare uomo. Anche qui - mi spiace deludervi - chi ha scoperto che la Madonna è Immacolata? Sì, 1950 anni dopo la venuta di Cristo ecco il dogma: questa donna è Immacolata, e se è Immacolata non cade sotto il ritmo del peccato originale. Lei è stata generata da due genitori come noi, ma per quanto la riguarda, il peccato originale si è fermato al punto giusto: “Immacolata fin dal momento della sua concezione”. Non vedo nulla di umano in questo Bambino, che diventerà quell’uomo che chiamiamo Gesù, colui che è venuto a salvare gli uomini, proprio perché non apparteneva alla serie umana. Apparteneva alla serie solo per le forme, e qui la teologia vi dirà che siamo stati modellati su Gesù Cristo. Questo è l’ultimo responso della teologia, quindi Gesù è a pieno titolo Figlio dell’Uomo. No a Nietzche, che ha perturbato: Dio si fece ebreo! No: Dio si fece uomo! É figlio dell’uomo. Insisto, ma la tesi ha una grande rilevanza soprattutto nell’epoca in cui viviamo.
Voi vedete che non abbiamo soluzioni ai problemi che ci affliggono, ma io annuncio delle utopie, che sono in linea di continuità con il cristiano Alessandro Manzoni, il quale un giorno, discutendo sulla unicità della lingua in Italia, disse: dobbiamo cominciare con un nucleo, prendiamo il fiorentino? Manzoni lombardo conosceva bene il dialetto lombardo, ma l’intelletto gli dice che la maggiore perfezione è là: è attorno al nucleo fiorentino, che dobbiamo costruire la lingua che potrà affratellare tutti gli italiani. Se c’è un minimo di fratellanza in questo paese che si chiama Italia, è dovuto al fatto che in tutto il paese, ci sono delle scuole in cui si insegna una lingua sola.
É vero che abbiamo i nostri accenti, abbiamo la tendenza a tornare dentro alle nostre grotte, ma soltanto questa unità della lingua ci può affratellare. Manzoni - il quale aveva visto bene - scrive il Romanzo per dimostrare come finalmente si può esprimere tutta la realtà umana con una lingua corretta. Soltanto a questo punto comincia il discorso di coloro che proponevano la sintesi di tutti i dialetti d’Italia. Manzoni dice: se credete che il dialetto bergamasco possa costituire un punto di partenza, facciamolo; ciò che conta è l’unità della lingua. Poi, la chiamavano una utopia quella di unificare la lingua, e Manzoni - ed è quello che rispondo io -: utopia è la mia, utopia è la vostra, senonché, la mia è una buona utopia, la vostra è una cattiva utopia. Il grande scrittore ebbe ragione.
Veniamo a noi. Come riusciremo a liberarci da questa peste che è entrata nel genere umano, a partire da una certa data? Chi vi parla, aveva già intuito come sarebbero andate a finire le cose, e ho ripreso questo concetto di fondo della teologia cattolica. Gesù Figlio di Dio, Figlio dell’Uomo, libero dai condizionamenti di razza, ha dichiarato che è chiusa l’epoca delle religioni. Chi vi parla non crede a quei dialoghi, sono tutti falsi, credo che si possa dialogare circa la definizione di ciò che conosciamo, es, questa felce o quel banco è uguale qui come a Pechino, Parigi, come in tutto il mondo. Ci potrà essere la discussione - ecco il dialogo - per stabilire come sono fatte queste felci, ma il dialogo termina quando arriva il genio, il quale, dimostra che la felce ha questo D.N.A.
Le conquiste scientifiche sono fatte a furia di dialoghi di questa specie: ma perché il dialogo tra le religioni non è possibile? Perché la definizione di Dio non è possibile ricavarla da qualcosa che si vede, e che si tocca, o semplicemente che si intuisce con il pensiero. Perché la definizione di Dio esiste tutta nel pensiero dell’uomo, è lì dove si gioca poi il ritmo della razza, della illusione di essere stati scelti da Dio, dalla illusione di avere udito da Dio quelle parole. Allora, niente dialogo, Gesù è venuto a chiudere l’epoca delle religioni le quali hanno bisogno di statuti, le quali non vi chiedono prima di tutto la riforma, la conversione, ma vi chiedono solo di fare delle pratiche dicendo che quelle sono le buone. Se vuoi essere buono, devi fare questo e questo… In questa trappola Gesù non è caduto.
 1° Bisogna convertirsi, da lupi che siamo, dobbiamo diventare agnelli, punto e basta. Questo uomo Dio, è venuto a chiudere l’epoca delle religioni, per cui il cristianesimo - ecco l’altro grosso scivolone - a forza di venire a contatto con altre concezioni del mondo è caduto al rango di religione, e noi siamo in questa fase. Invitano a pregare qua e là, no, il cattolico deve dire che siamo tutti fuori strada e io stesso dichiaro di essere un animale religioso; ciò che Gesù non voleva.
 2° Uno dei punti drammatici della nostra storia: Gesù è venuto a dichiarare che lo Stato Nazionale Sovrano è l’eresia, è la caduta, è la falsità del nostro essere uomini. Dicevo a una scolaresca di liceisti: io non sono più nulla, non mi sento più, né francese, né italiano, né russo o americano e così via, nulla di tutto questo. Quando incontro il mio fratello, che mi dice di essere questo e quest’altro, mi sento friggere dentro, così ho già davanti un nemico, ho già davanti uno che tenta di assorbire la mia vera natura di uomo, ed ha già creato all’interno della natura umana, quell’orribile concetto dal quale non siamo più capaci di liberarci che è: il concetto di guerra. Gesù avendo distrutto mentalmente lo Stato Nazionale Sovrano è venuto a creare le premesse della fratellanza. “Ama il prossimo tuo come te stesso”, Gesù ai credenti “amatevi come io ho amato voi”: senza profitto.
Qui è la soluzione dei problemi, ma questa è utopia mi direte, si certo, utopia come la vostra . Una ragazza mi diceva di non potere rinunciare di essere napoletana, vi rendete conto dove sono le radici di tutti i nostri disastri? A liberarci da tutto questo è venuto Gesù di Nazareth, partendo dal principio che Egli è fuori dalla serie, e che quindi, può guarire la serie. Ma quelli che sono nella serie devono nascere da Dio non più dalla carne e questa è la grande rivoluzione o direi rivelazione che Gesù ci da.
Termino con un riferimento a un sacerdote, che ha sofferto per veicolare queste idee, attorno agli anni 40-50, don Primo Mazzolari. Tra le sue carte mi è capitato di trovare una novella che egli scrisse nel 1938, alla vigilia della guerra mondiale. E forse sapete che le idee di cui vi ho detto prima, il nazismo, in nome della razza umana, si era proposto di distruggere gli ebrei, i quali, a loro volta, ostinati credono di essere una razza. Se io dicessi che sono cristiano, così come un ebreo dice di essere ebreo, direi la più grande eresia. Allora dicevo, è una novella del 1938 che ho pubblicato, dietro suggerimento di alcuni amici, in un volumetto che raccoglie i presepi della chiesa dei Cappuccini.
In questa novella noi troviamo un Gesù Bambino che è lasciato solo nel presepio, anche da Giuseppe e Maria, i quali lo guardano attraverso la porta della chiesa: il Bambino è solo. Alcune persone dicono che bisogna portare da mangiare a questo Bambino, bisogna occuparsene…No, la Madonna resiste a questa tentazione e si allontana insieme a Giuseppe in mezzo alla neve; il Bambino resta solo nel Presepio. Don Primo Mazzolari aveva capito che Gesù Bambino non può essere dipendente da nessuna creatura: è il Dio fatto uomo senza il concorso umano, e questa è la cosa stupefacente. Anche la Madre, è un mezzo, perché al mondo dobbiamo venire attraverso il seno di una donna, ma don Primo Mazzolari ha voluto dire che anche la Madonna è un diaframma pericoloso. Cioè, quel bambino, non è figlio di nessuno, non nel senso cattivo, cioè non è figlio della natura umana: quel Bambino è figlio di Dio. Chiunque “va attorno” per definirlo, sia pure per dargli da mangiare, rischia di diventare un mezzo pericoloso, e lo introduce dentro a qualche recinto distruttore della sua universalità.
Tornate a casa con questi pensieri, e se li coltiverete prima di tutto in voi stessi, e poi con le persone in cui vi incontrerete, avrete portato un contributo a risolvere i problemi drammatici che ci stanno affliggendo.


Sabato 26 Dicembre,2009 Ore: 15:49
 
 
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