Pronunciata il 23 luglio 2000

 

Marco 6,30-34

 

 

Direte che questo vangelo è talmente scarno di insegnamenti concreti per cui, non saprei cosa dovervi dire, se non quello che i predicatori ufficiali, più o meno, vi dicono: vedete che anche Gesù poi alla fine fa un po’ di vacanza anzi, invita i suoi discepoli a ritirarsi in disparte, a respirare un poco, come si suol dire. Quindi, avrei finito la mia predica, ce ne torniamo a casa tranquilli, perché poi alla fine, anche Gesù fa le vacanze, le facciamo anche noi, prendiamo qualche libro buono da leggere e così il mondo resta come è.

Senonché c’è qualcosa d’altro qui. Gli apostoli tornano da Gesù dopo essere stati mandati, se ricordate, Gesù aveva detto loro di andare e predicare la buona Novella, poi: cacciate i demoni, guarite gli infermi. Ne viene fuori quello che anche oggi abbiamo: tanti depressi, persone che cercano la benedizione perché dicono di avere dei demoni…, gli infermi, basta girarsi attorno e abbiamo infermità di ogni genere.

Questo sarebbe il cristianesimo? Se voi mi domandate che cosa dobbiamo fare per essere cristiani, potrei rispondervi seccamente così: Dobbiamo, nella Chiesa, creare due ordini che ancora non sono nati, (eccetto con S. Francesco e S. Benedetto) uno che risolva il problema del rapporto di lavoro, l’altro, che si occupi della ricerca scientifica e vada alla ricerca delle malattie che circolano all’interno della umanità. Voi mi direte che la medicina.. si certo, ma le ricerche si fanno per motivi economici, io voglio un ordine religioso con delle persone che si occupano della ricerca scientifica come preghiera, se è vero che questo bel mondo, dall’ultimo frutto all’ultimo animaluccio è opera di Dio. Se è opera di Dio, traduciamo: vuol dire che è un pensiero di Dio concretizzato, e lì probabilmente avremo la soluzione di tutti questi problemi.

Per esempio, quello che ha scoperto la penicillina, una muffa, queste scoperte dovrebbero essere promosse soprattutto dall’impegno degli ordini religiosi, ecco cosa vuol dire il comando di Gesù, andate, predicate la Buona Novella e guarite prima di tutto, il cervello degli uomini, la sua dottrina o il suo messaggio, e poi curate gli infermi. Questo è ciò che risponderei seccamente a chi mi domandasse che cosa manca al cristianesimo attuale o reale.

Se poi vogliamo riprendere il discorso dove lo ha lasciato Gesù, io trovo che probabilmente gli apostoli avevano trovato un certo gusto in questa specie di attuazione del Suo comando, ma rischiavano di diventare un’altra forza all’interno dello stato. Gesù ci ricorda che il problema principale è quello di cambiare tutto il sistema, di cui, gli ammalati e gli indemoniati sono soltanto una piccola parte o una espressione, qui è tutto il sistema che va cambiato. Ed ecco ciò che me lo fa pensare; si ritirano (se qualcuno è stato in Palestina nel lago di Genezaret fa presto a vedere tutto attorno, tutti quei monti e capire dove una navicella o una barca va a finire) li sorprendono mentre scendono dalla barca, ed ecco le parole di Gesù:, “Sono delle pecore senza pastore”.

Sarebbe come se io lo dicessi adesso, voi capite quale esito può avere avuto una frase di questo genere quando arrivò alle orecchie dei sacerdoti della vecchia legge. Ecco, e da qui comincia la tribolazione di Gesù, tant’è che il Vangelo chiude: “e si mise a insegnare molte cose”.

Cominciò a dire alla gente tutte quelle cose che poi noi sappiamo dal Vangelo e dunque a sottovoltare il sistema. I motivi per cui Gesù è stato condotto in croce li sapete. Qui comincia la sua vicenda, insegnava loro molte cose; quali sono in sintesi, qual è il motivo per cui Gesù fu condannato? Se non lo ricordate ve lo ripeto, ma queste cose un cristiano non le deve mai dimenticare. Gesù è stato ucciso perché: Primo, aveva dichiarato nullo il Sabato che era di istituzione divina, questa è l’accusa, ed è vero. Secondo: Perché diceva Dio suo Padre, suo Padre non era il Dio degli eserciti, tanto per intenderci, quello cioè che crea la divisione del genere umano. Questi sono i due motivi per cui Gesù è andato in croce, e questi sono i due motivi che purtroppo non abbiamo raccolto e adesso ci troviamo alle medesime.

Tanto per entrare nel vivo avete visto la riunione degli otto grandi, inutile fare i nomi, il presidente degli Stati Uniti, dell’Inghilterra ecc. e c’era anche l’Italiano perbacco, siamo tra gli otto grandi! Lì, avete osservato? Si è forse parlato di una unificazione del genere umano? Si è forse parlato di trovare una lingua comune? Oppure ognuno ha mostrato i muscoli per dimostrare che è il primo della classe. Queste cose passano inosservate, mi fanno soffrire l’anima, come cristiani queste cose non si possono sopportare

Lo stato nazionale sovrano è il primo ostacolo al precetto di Gesù “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Queste cose andavano dette ai grandi, e per concludere il Papa (è un consiglio il mio) doveva dire: primo, io ho riconosciuto tanti errori, questo lo sappiamo, finalmente riconosco anche questo: che lo stato Vaticano è illegittimo, è contro il Vangelo e in nome di questo dico a voi otto che siete tutti illegittimi, e che soltanto la libera determinazione dei popoli o dei gruppi sarà la democrazia compiuta. Ecco cosa ho tirato fuori da questo passo evangelico che sembrava soltanto consigliare le buone vacanze a coloro che hanno la possibilità di farle!

Il mio disegno era quello di farvi notare come due grandi pensatori cristiani hanno toccato il problema, uno è Teilhard de Chardin il quale ha avuto le sue noie con l’autorità ecclesiastica e adesso vedo che, addirittura i Gesuiti, hanno costituito un gruppo per studiare il suo pensiero. Nel fenomeno umano, egli adombra finalmente una unità del genere umano che sarebbe dovuta al fatto che dentro alla storia umana ci sarebbe la presenza di Gesù Cristo, ed è vero, e come finalmente si dovrebbe essere. L’altro è Alessandro Manzoni, il quale nelle pagine postume di Osservazione sulla Morale Cattolica, aveva spiegato in cosa consistono gli odi nazionali.

Andiamo in giro a guarire qualche ammalato, ma è tutto il sistema che va rivoluzionato, ed ecco perché Gesù dice ai discepoli: prendiamo il largo e incominciamo a insegnare tante cose. Tra le molte cose, quelle del Suo Messaggio, che diventeranno poi la motivazione della sua uccisione.