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www.ildialogo.org L’infanzia violata,di Giuseppe P. Fazio

L’infanzia violata

di Giuseppe P. Fazio

Il maltrattamento e l’abuso nell’età infantile rappresentano uno dei maggiori problemi della società moderna. Il termine abuso, inizialmente usato per indicare le percosse subìte dal bambino, si è oggi ampliato al punto tale da poter essere usato per definire un comportamento sia volontario che involontario da parte degli adulti che danneggiano in modo grave le potenzialità evolutive del bambino. Trascuratezza e maltrattamento rappresentano invece, un comportamento omissivo o aggressivo nei confronti del minore.

Il fenomeno si manifesta in Italia, in modo prevalente nell’ambiente familiare, in situazioni dove, spesso, tale fenomeno è accompagnato da altri aspetti di problematicità e fattori di rischio e disagio sociale. In questo contesto, le misure di tutela e protezione del minore dovranno accompagnarsi ad una valutazione sulla possibilità di recupero delle capacità genitoriali compromesse.

Il disagio dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie è un sintomo che interroga tutti gli adulti su quale mondo stiamo costruendo, su quali sono i valori che intendiamo trasmettere. L’ONU, nella Convenzione dei diritti per l’infanzia il 20 novembre 1989 ha affermato: “il minore, come membro della famiglia, nucleo fondamentale della società, deve ricevere l’assistenza e la protezione necessarie per poter assumere pienamente le sue responsabilità all’interno della comunità e per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità, deve crescere in un ambiente familiare, in una atmosfera di felicità, amore e comprensione ed essere allevato nello spirito di dignità, di tolleranza, di eguaglianza,e di solidarietà”. Ma molto spesso, purtroppo, le cose non vanno in questo modo! Il fenomeno dell’abuso e maltrattamento ai di minori è sempre più un fenomeno sommerso che tende a richiamare attenzione soltanto quando assume un livello di gravità tale da causare spesso danni irrimediabili. Si rende necessario, quindi, un atteggiamento attivo per poterlo rilevare tempestivamente.

Connesso, inoltre, ad un alto indice di occultamento va considerato come uno dei fenomeni più pericolosi che richiede l’attivazione di adeguati interventi di protezione e di tutela. Purtroppo però, come se non bastasse, ci si trova sempre più spesso al cospetto di un fenomeno difficilmente rilevabile con sufficiente certezza, tendente, nel tempo, a cronicizzarsi, piuttosto che risolversi spontaneamente.

Ovviamente è difficile trovare delle soluzioni immediate ad un fenomeno di tale complessità e portata. Sicuramente una maggiore attenzione da parte delle istituzioni preposte unitamente ad un maggior senso di responsabilità collettiva nel denunciare tali aberrazioni, agevolerebbe non poco il cammino nella direzione di un’infanzia migliore.



25 settembre 2009
 
 
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O Ruofolo - Periodico della Comunita' di fede di Sant'Angelo a Scala (Av)

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