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www.ildialogo.org Nuove tecnologie al servizio della scuola,di Giuseppe P. Fazio

Nuove tecnologie al servizio della scuola

Lo sviluppo controllato: reale strumento contro i rischi del disapprendimento


di Giuseppe P. Fazio

Le sempre maggiori possibilità offerte dalle nuove tecnologie non dovrebbero distogliere l’attenzione dai rischi reali del dilagante fenomeno del disapprendimento. Se consideriamo il concetto di multimedialità, in quella che è la sua accezione più ampia di azione sinergica di più ambiti al servizio di un’utenza e riconduciamo il tutto al mondo della scuola, possiamo osservare come le nuove tecnologie, in questi ultimi anni, si siano integrate in misura tale da fornire la tangibile concretizzazione della pluri e multi disciplinarietà in cui i vari piani del conoscere vengono posti in essere. Preziosi strumenti al servizio della trasmissione del sapere pratico-teorico, indispensabili alleati per il superamento di svariati handicap, i nuovi mezzi svolgono ormai il ruolo di reali protesi coadiuvanti l’insegnamento. Viene finalmente superata la netta distinzione docente-alunno per lasciare spazio al fluire di un sapere non più soltanto nozionistico ma anche e soprattutto esperienziale… orientato alla formazione di nuove generazioni con maggiori gradi di autonomia nell’autoapprendimento.

Naturalmente, ed è bene non sottovalutare questo aspetto, è impossibile non tener presente anche e soprattutto i molti limiti che tendenzialmente le nuove tecnologie ingenerano. Se è vero, come è vero, che da un lato le possibilità di acquisizione di nuove abilità si moltiplicano, dall’altro si verifica il fenomeno inversamente proporzionale del disapprendimento delle ormai vecchie e collaudate capacità… si pensi alla sempre maggiore propensione all’utilizzo di questionari video a risposta multipla, sostitutivi dei vecchi temi, o il pericoloso uso di strumenti di calcolo anche per i più elementari problemi. Se quindi, da un lato, le competenze aumentano, dall’altro, si diventa rischiosamente impreparati nelle abilità di base o dipendenti da strumenti - paradossalmente - nati per aumentare il nostro grado di libertà.

Ovviamente, la conoscenza preventiva del danno può aiutare a mettere in atto strategie cautelative: l’utilizzo di metodi di insegnamento - mirati e multicanale - in cui il nuovo non vada a sostituirsi totalmente ai vecchi sistemi ma, al contrario, funzioni da risolutore delle passate incongruenze deve sicuramente essere una possibile strada da percorrere. Il passato come modello da migliorare e non da sostituire è il necessario viatico per il mantenimento di una onestà intellettuale che bisogna sforzarsi di promuovere.



14 ottobre 2008
 
 
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