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www.ildialogo.org La conoscenza del quotidiano,di Giuseppe P. Fazio

Rubrica SPUNTI SOCIOLOGICI/5
La conoscenza del quotidiano

di Giuseppe P. Fazio

Se la realtà, come noi la conosciamo, è un qualcosa identificabile come socialmente costruito, punto di partenza della nostra riflessione sarà, a questo punto, l’esame del come sia possibile la conoscenza del mondo che ci circonda. Nelle riflessioni che seguiranno, cercheremo di analizzare se è la nostra conoscenza a mostrarci una realtà già esistente, indipendente da noi; oppure se tale realtà è frutto di una nostra costruzione.

Per usare le parole di Von Foerster: “(…) è il mondo la causa primaria e la mia esperienza ne è la conseguenza, o è la mia esperienza a essere causa primaria e il mondo la conseguenza?[1] A tal proposito, risulta chiaro come nostra intenzione sia quella di analizzare il modo in cui la Sociologia della Conoscenza, indaga i modi attraverso cui questa si realizza.

Il tutto quindi si concentrerà in misura maggiore sui termini realtà e conoscenza, termini che saranno il fulcro della nostra argomentazione[2]. L’interesse sociologico per i problemi relativi alla realtà ed alla conoscenza, deriva in misura maggiore dalla relatività sociale che caratterizza questi due concetti. In particolare, è possibile affermare che ogni singolo contesto sociale è portatore della sua specifica realtà e della sua conoscenza. All’interno quindi di ogni realtà valgono delle regole relative alla visione del mondo che vengono date per scontate e che, al contrario, non valgono per un’osservatore esterno. Risulta chiaro quindi, come “(…) una sociologia della conoscenza dovrà occuparsi non solo dell’empirica varietà di conoscenze nelle società umane, ma anche dei processi per cui qualsiasi complesso di conoscenze viene a essere socialmente stabilito come realtà[3]”. Tale disciplina, in altre parole, si occupa dell’analisi della costruzione sociale della realtà[4], e di tutto ciò che passa per conoscenza nella società stessa.


[1] H. Von Foerster, Attraverso gli occhi dell'altro, Milano, Guerini e Associati, 1996.
[2] E’ possibile affermare che, ciò che viene definita “realtà”, è caratteristica di quei fenomeni che noi riconosciamo come indipendenti dalla nostra volontà e che, definiamo “conoscenza”, la certezza che i fenomeni sono reali e possiedono caratteristiche precise. Cit. in P. L. Berger T. Luckmann, La realtà come costruzione sociale, Bologna, Il Mulino, 1969.
[3] Cit. in P. L. Berger T. Luckmann, La realtà come costruzione sociale, Bologna, Il Mulino, 1969.
[4] In particolare, qui si fa riferimento alla definizione data da Berger e Luckmann. Per quanto riguarda gli sviluppi della disciplina, e le diverse definizioni che nel tempo ha assunto, si rimanda al capitolo precedente.


22 aprile 2008
 
 
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