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www.ildialogo.org Il cristianesimo si divide sulla questione del riconoscimento delle coppie omosessuali,a cura di Stefania Salomone

Il cristianesimo si divide sulla questione del riconoscimento delle coppie omosessuali

a cura di Stefania Salomone

La comunione anglicana si dice favorevole al riconoscimento. Sul fronte cattolico, invece, la strada è ancora lunga ... Proprio oggi nuove dichiarazioni del vescovo emerito di Otranto "Gli omosessuali in scandalo si vergognino" ...


Questa è la situazione nel mondo: Allo stato attuale, le persone omosessuali possono contrarre matrimonio nei Paesi Bassi, in Belgio, in Spagna, in Canada, in Sudafrica, in Norvegia e in quattro stati USA: Massachusetts, Connecticut, Iowa e Vermont. Nello stato della California il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato da una sentenza della Corte Suprema dello stato nel maggio 2008 ma, nel novembre del medesimo anno, gli elettori, per mezzo un referendum popolare, hanno approvato un emendamento alla costituzione dello stato rendendo nuovamente questo tipo di unione non riconosciuto dalla legge.
Inoltre in Francia, in Israele, in Aruba, nelle Antille Olandesi e nello stato USA di New York pur non essendo possibile contrarre matrimoni gay, vengono riconosciuti i matrimoni gay contratti dove ciò sia possibile. Una simile normativa è discussa attualmente nel Distretto di Columbia degli Stati Uniti.
In Italia: Il mese prossimo, il 23 marzo, la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legittimità del rifiuto delle pubblicazioni matrimoniali ricevuto da alcune coppie di persone dello stesso sesso che avevano avuto dal loro Comune il diniego.

Riformista 24 febbraio 2010
Svolta vicina alla Camera dei Lord Via libera alle unioni gay in chiesa
EMENDAMENTO LIBERATUTTI.
La registrazione delle coppie omosessuali sarà possibile in ogni struttura religiosa, dalla sinagoga alla moschea. Ma la novità sarà sentita soprattutto dalla comunione anglicana, già spaccata sulla materia. Molti prelati sono pronti a votare a favore. E così i Tory.
di M FRANCESCO PELOSO 
Una nuova clamorosa svolta è in arrivo sul fronte delle unioni gay: ancora la Gran Bretagna è al centro delle novità. La Camera dei Lord, infatti, si appresta a votare un emendamento che elimina il divieto di registrazione delle unioni civili in chiesa fra persone dello stesso sesso. Un provvedimento che riguarderebbe non solo la Chiesa anglicana, ma anche quella cattolica, le sinagoghe, le moschee e ogni struttura religiosa. Fermo restando che ogni confessione religiosa deciderà o meno di mantenere il divieto per le benedizioni delle coppie omosessuali o la celebrazione della loro unione, dal momento in cui verrà approvata la nuova normativa, un sacerdote potrà procedere comunque alla registrazione di un unione omosessuale e avrà dalla sua parte la legge. A questo punto la differenza fra matrimonio gay e unione civile sarebbe sottilissima. Secondo indiscrezione apparse sulla stampa inglese, diversi componenti della Chiesa anglicana della Camera dei Lord, in tutto 26 fra arcivescovi e vescovi ( i cosiddetti "Lords spiritual"), si apprestano a votare a favore dell'emendamento. Altri hanno dichiarato che l'approvazione di una simile norma costituisce una forma di pressione indebita sulla Chiesa d'Inghilterra. Il fatto è che la Comunione anglicana guidata dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, è fortemente divisa sulla materia, e anzi proprio il tema delle benedizione delle coppie gay come l'ordinazione di vescovi omosessuali, ha portato la Chiesa anglicana sull'orlo di uno scisma. Il testo dell'emendamento dovrebbe inoltre godere dell'appoggio dei conservatori, mentre il governo di Gordon Brown ancora non ha deciso che posizione assumere. La prudenza dell'esecutivo è dovuta anche alla recente polemica con il Papa sul cosiddetto "Equality bill", vale a dire l'insieme di norme tese a dare uguaglianza di possibilità e diritti alle persone omosessuali. E l'emendamento che verrà discusso all'inizio di marzo in materia di unioni gay nei templi religiosi fa appunto parte dell'Equality bill. Il provvedimento aveva suscitato le protesta della Santa Sede per il profilarsi, fra l'altro, dell'obbligo di assunzione di personale gay all'interno delle diocesi e delle strutture religiose. In precedenza era stata oggetto di contestazione la legge che obbligava le agenzie per le adozioni di ispirazione cattolica, a dare in adozione bambini anche alle coppie gay. Molte agenzie cattoliche erano infatti state costrette a chiudere i battenti. Qualora l'emendamento sulle unioni omosessuali venisse approvato, andrebbe ad allargare di fatto le divisioni inteme alla chiesa anglicana. La situazione che si verificherebbe, infatti, sarebbe tale che i vescovi o i sacerdoti che fossero favorevoli alla norma potrebbero procedere alla registrazione delle unioni civili in chiesa, al contrario la parte del clero che rimane contraria si potrebbe rifiutare. Anche se il punto un conflitto fra l'autorità civile e quella religiosa, in quanto la legge levando il divieto ammette un diritto. Le prerogative della Chiesa entrerebbero in conflitto con quelle dello Stato e l'equilibrio per far convivere le due istanze non sarebbe semplicissimo. A promuovere l'emendamento, oltre a rappresentanti gay della Camera dei Lord, sono stati i quaccheri ed esponenti dell'ebraismo liberale. Ma certo all'orizzonte c'è la prossima visita del Papa in Gran Bretagna a settembre, un evento storico che però potrebbe essere accompagnato da polemiche e frizioni fra la Santa Sede e il governo di Londra. Senza contare che la Santa Sede, con un "motu proprio" del Papa, ha già aperto le porte agli anglicani dissenzienti dalla linea liberal. Una scelta, quella del Pontefice, che ha suscitato non poche perplessità e proteste da parte anglicana, anche perché sembrava mettere in discussione il cammino ecumenico. Non a caso, all'indomani del documento del Papa, l'arcivescovo Williams venne a Roma a chiedere spiegazioni allo stesso Ratzinger. Se formalmente, poi, la ricucitura con la Santa Sede è avvenuta, resta il fatto che la nuova modifica legislativa che il Parlamento inglese si appresta a votare, potrà avere ripercussioni tutt'altro che secondarie sull'esodo degli anglicani conservatori o tradizionalisti dalle file della Chiesa d'Inghilterra per approdare alla Chiesa di Roma. Tutto dipende, a questo punto, dal sostegno che lo stesso Gordon Brown vorrà dare all'emendamento, soprattutto in considerazione della lunga campagna elettorale in cui è impegnato fino a maggio e che per lui e i laburisti, ad oggi, appare tutta in salita.


Venerdì 26 Febbraio,2010 Ore: 14:47
 
 
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Cristianesimo ed omosessualita'

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