- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (290) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Scriviamo ai sindaci,

Sulla registrazione dei figli di immigrati irregolari
Scriviamo ai sindaci

Una iniziativa di una parrocchia di Udine


Questo testo è affisso da oggi alla bacheca della chiesa di San Quirino - Udine.
Forse, se le domande ai sindaci si moltiplicassero, verrebbero indotti a una riflessione sul ruolo loro imposto dalla nuova legge che li priva della funzione essenziale di conoscenza della popolazione che nasce e vive sul territorio da loro governato.
 
Il pacchetto sicurezza è diventato legge dello stato.
In una delle nuove norme è scritto che il permesso di soggiorno diventa obbligatorio per qualsiasi atto: registrazione nuovi nati, matrimonio, etc. Quindi quando nasce un bambino una mamma senza permesso di soggiorno (anche se ha fatto domanda per ottenerlo e ne è in attesa) non può registrarlo, né può farlo il suo papà, se privo del permesso (ad esempio in seguito alla perdita del posto di lavoro).
Il pacchetto non prevede, come in un primo momento si temeva, che il medico che assiste al parto debba denunciare la mamma in quanto ‘clandestina’, ma quel bambino non può essere registrato all’anagrafe a meno che non venga abbandonato per essere dato in adozione e quindi registrato come figlio adottivo altrui.
Se alla mamma sarà concesso tenere il piccolo, potrà restare in Italia per sei mesi, ma, trascorso il periodo di protezione dopo il parto che non risulta soppresso, se non avrà sanato la sua posizione verrà espulsa e non é possibile sapere che ne sarà di quel piccolo al passaggio del confine.
Infatti il neonato non risulterà in nessun modo figlio della sua mamma, che potrebbe essere praticamente assimilata a un rapitore di bambini e il piccolo potrebbe esserle sottratto.
Se poi la mamma morisse di parto o di malattia il papà non avrebbe modo alcuno di poter riconoscere il piccolo neppure nel periodo immediatamente successivo alla nascita.
Chiediamo al sindaco di dirci come si comporterà il nostro comune quando dovrà affrontare il rifiuto di registrazione di una nascita, come la nuova legge impone.


Sabato 25 Luglio,2009 Ore: 16:21
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info