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www.ildialogo.org PER DIRE BASTA ALLA BARBARIE,di KHALID CHAOUKI

UNA SOLA UMANITÀ.
PER DIRE BASTA ALLA BARBARIE

di KHALID CHAOUKI

[Dal quotidiano "L'Unità" del 13 settembre 2009 col titolo "Alla Porta d'Europa per dire no alla barbarie" e il sommario "I respingimenti negano i diritti di cittadinanza. Le migrazioni non sono fenomeni passeggeri. Un popolo come quello italiano, emigrato tra '800 e '900, dovrebbe averlo compreso" ]  
 
Giovani italiani e di origine straniera insieme a Lampedusa per ricordare le vittime del Mediterraneo, rilanciare il tema dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza. È questo lo spirito con cui ci siamo recati ieri in visita al cimitero di Lampedusa per ricordare insieme le vittime del Mediterraneo sepolte senza nome. Comunque persone, che al di là della loro fede di appartenenza meritavano uno spazio dignitoso di pace dopo una tragica morte.
Sempre tutti insieme abbiamo lanciato in mare una corona di fiori per dire basta alle barbarie dei respingimenti di donne e uomini che fuggono da fame, guerre e persecuzioni e richiedere un deciso rispetto della Convenzione dei diritti umani e dei rifugiati. Lo abbiamo fatto osservando un minuto di silenzio davanti alla Porta d'Europa, un monumento che guarda dritto alla sponda settentrionale dell'Africa.
Far partire da un luogo tragicamente simbolico come Lampedusa la nostra campagna nazionale sull'immigrazione e la cittadinanza "Stranieri di nome, italiani di fatto" vuole significare riconoscere innanzitutto il carattere umano del fenomeno migratorio. Una storia che l'umanità ha conosciuto da millenni con la migrazione di interi popoli verso sponde nuove. Una storia che ha riguardato la vita recente anche del nostro paese con il viaggio di milioni di persone verso mete lontane come gli Stati Uniti, l'Argentina o l'Australia alla ricerca di una possibilità per una vita migliore. Ebbene, quella possibilità oggi la si vuole negare a popoli a noi vicini.
Ancora peggio: i migranti vengono dipinti come usurpatori delle nostre ricchezze, si alzano barriere di filo spinato per paura che condividano un pò dei nostri privilegi fino ad arrivare a schedarli come criminali per la semplice colpa di non aver avuto la fortuna di essere nati dall'altra sponda del mare.
In questo clima di caccia al povero e di istigazione talvolta anche alla xenofobia e al razzismo da parte di qualche esponente del governo, noi intendiamo reagire con forza denunciando il grave degrado del livello di dibattito pubblico sui fenomeni legati al tema dell'immigrazione.
Inoltre riteniamo che la più grande bugia raccontata agli italiani in questi ultimi mesi sia quella di rappresentare la realtà dell'immigrazione in Italia come un fenomeno passeggero e legato ad un'emergenza. Dimenticando che in Italia i flussi migratori risalgono ad almeno vent'anni e oggi si contano circa quattro milioni di cittadini di origine straniera pienamente inseriti nel tessuto sociale e lavorativo nelle nostre città. Si dimentica che vi sono migliaia di bambini nati e cresciuti in Italia che popolano le nostre scuole e che, al di là di una legislazione quasi unica in Europa che non riconosce loro immediatamente la cittadinanza italiana, si sentono pienamente italiani senza attendere il benestare dei protettori della Padania.
È questa l'Italia già radicalmente multietnica che noi vogliamo rappresentare. Un'Italia che non ci può far paura perchè ci fa sentire più europei e più globali. Un'Italia che non ci fa paura perchè ci stimola ad un confronto continuo e positivo con persone provenienti da altre culture.
Persone che con noi ora sono disposti a condividere oltre al territorio, anche la Costituzione e i valori che hanno fatto grande la tradizione mediterranea di questo paese.

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LEGALITA' E' UMANITA'
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Supplemento de "La nonviolenza è in cammino"
Numero 38 del 14 settembre 2009
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it



Luned́ 14 Settembre,2009 Ore: 15:43
 
 
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