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www.ildialogo.org IL PUNTO E UN APPELLO,di Peppe Sini

Sugli esposti contro il colpo di stato razzista
IL PUNTO E UN APPELLO

di Peppe Sini

A che punto stiamo con la campagna degli esposti contro il colpo di stato razzista?
A buon punto ed ancora agli inizi.
A buon punto perché abbiamo ormai già raggiunto con almeno una coppia di esposti gran parte delle Procure, delle Prefetture, delle Questure d'Italia. E ne abbiamo avuto riscontro diretto in sede ufficiale, con l'esplicito apprezzamento dei rappresentanti delle istituzioni. Bene. Tra le adesioni particolarmente care quelle di parroci, di educatori, di operatori sociali, di pubblici amministratori, di circoli dell'Anpi (che si oppongono alle nuove leggi razziali per le stesse ragioni per cui combatterono il nazifascismo nell'epopea partigiana), e di amiche ed amici che sono da sempre maestri di pace e di nonviolenza: già molti, già troppo numerosi per poterli citare qui uno per uno.
Ancora agli inizi perché vorremmo che non solo ogni Procura, ogni Prefettura, ogni Questura, ma anche ogni Comune, Provincia, Regione, e tutti i parlamentari e tutti i ministri, e la Cassazione, e il Csm, e la Corte Costituzionale, e il capo dello Stato, e le principali istituzioni sovrannazionali cui l'Italia partecipa, ricevessero non due o duecento, ma duemila o ventimila esposti e ancor più.
Che cioè emergesse visibile, corale, luminosa una richiesta del popolo italiano: che ogni istituzione resti fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, che ogni istituzione contrasti il colpo di stato razzista, e che con la forza della legalità, con gli strumenti dell'ordinamento giuridico, con l'azione adeguata e coerente delle istituzioni, quelle misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94 siano al più presto rese ineffettuali e il prima possibile siano definitivamente abrogate - o per pronunciamento della Corte Costituzionale, o per nuova deliberazione del Parlamento.
*
Rivolgiamo quindi ancora un accorato appello a chiunque ci legge: affinché ovunque siano presentati gli esposti, ed affinché ovunque sia diffusa la notizia di questa iniziativa.
Lo ripetiamo: non è l'unica iniziativa possibile, molte altre cose si possono e debbono fare; ma essa ha il merito di porre la questione nei suoi termini corretti: ovvero che le misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94 sono incostituzionali ed antigiuridiche, criminali e criminogene, e stanno provocando hic et nunc una abominevole persecuzione di milioni di persone del tutto oneste e di tutto innocenti; e che quindi è dovere oltre che diritto di ogni persona di volontà buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana difendere ad un tempo la legalità, la civiltà e l'umanità, e pertanto opporsi al colpo di stato razzista.
Che la Repubblica Italiana sia più forte dei golpisti razzisti.
Che la legalità vinca sull'eversione dall'alto.
Che il popolo italiano non sia aggiogato alla barbarie nazista.
Che prevalga la civiltà giuridica, l'ordinamento democratico, l'umanità.
 
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
 
Viterbo, 29 agosto 2009
 
Mittente: Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/


Marted́ 01 Settembre,2009 Ore: 15:48
 
 
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