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www.ildialogo.org Alex Zanotelli ci parla di razzismo, xenofobia e del pacchetto sicurezza in Italia,a cura di "Radio Italia"

Alex Zanotelli ci parla di razzismo, xenofobia e del pacchetto sicurezza in Italia

a cura di "Radio Italia"

Intervista con il Padre Alex Zanotelli, teologo, scrittore, sacerdote missionario e pacifista italiano nonché direttore responsabile della rivista "Il Mosaico della Pace".
 
In un suo recente articolo richiama l'attenzione della comunità cristiana e non, alla questione del razzismo come un elemento che minaccia fortemente i valori religiosi e umani delle società occidentali e in particolare quella italiana. Che ruolo spetta alla religione in questo contesto, diciamo per fermare quest'ondata?
 
Prima di tutto i dati di fatto, noi in Italia ma anche in Europa come la legislazione appena passata in Europa al livello degli immigrati è abbastanza brutto. In Italia in particolare con l'arrivo del governo Berlusconi al potere la situazione sta notevolmente degradando e quello che stiamo notando prima di tutto direi che è un'ondata di xenofobia e di razzismo attraverso l'Italia che è impressionante. Un'xenofobia e un razzismo e un rifiuto dell'altro che è sopratutto indirizzato da alcuni elementi. Il primo elemento che è scoppiato in questo periodo è certamente il razzismo conto i Rom che c'è sempre stato ma che è diventato un bubbone che sta per scoppiare. I Rom sono un'antichissima popolazione proveniente dall'Asia, sono nomadi, hanno un'antichissima lingua che dovrebbe essere protetta dall'UNESCO. Loro sono sempre stati visti dalla popolazione come il diverso, lo strano e ci sono sempre state delle forme razziste verso di loro ritenuti sempre di essere responsabili dei guai della società. Oggi praticamente il pericolo è che diventino relamente il capro espiatorio della società italiana, cioè noi stiamo vivendo un momento difficile per cui tutto questo va sui Rom. È scoppiata una serie di situazioni molto difficili in particolare a Milano e qui a Napoli dove sono stati bruciati dei campi Rom (a Punticelli) che ha fatto splodere questo problema e il razzismo verso di loro. C'è un razzismo anche che si sta manifestando verso gli immigrati. Noi abbiamo molti immigrati in Italia che davvero lavorano. L'Italia, un paese industrale, non potrebbe reggersi se non ci fossero gli immigrati che lavorano eppure nei loro confronti c'è un disprezzo che è incredibile. E non sono solo loro (i Rom), sono in particolare i musulmani ad essere soggetti al razzismo. I musulmani sempre di più in Italia e in Europa vengono visti come un pericolo e come un qualcosa che non va. È importante sottolineare che come un giorno ci hanno portati lentamente a capire che i comunisti erano i "criminali di turno" e i "grandi nemici", oggi caduto il comunismo, si sta preparando a far vedere l'Islam come un nuovo nemico. Tutte queste tendenze sono razziate e xenofobe che davvero dicono la non umanità della nostra civiltà europea e italiana e in questo senso è molto importante rispondere alla domanda; cosa può fare la Chiesa o le religioni in questo senso? Io penso che le religioni hanno un ruolo fondamentale oggi. Prima di tutto dobbiamo ricominciare a capire che le religioni devono tovarsi ricche, le une e le altre, nelle loro diversità. Io, per esempio, ho studiato l'Islam per parecchi anni e questo mi ha aiutato a diventare un miglior cristiano. Certe accentuazioni che non avevo fatto nei miei studi di teologia cristiana le ho avute dopo nella teologia islamica. Io credo e ne sono convinto che le religioni possono e debbono trovarsi ricche nelle loro diversità. Oggi le religioni devono diventare degli agenti prima di tutto per la dignità dell'uomo, cioè mettere l'uomo e la donna al cento e aiutare tutti a vivere in pace. Io sono convinto che tutte le religioni devono convertirsi a questo. Siamo tutti vissuti in luoghi divesi, i musulmani in Arabia Saudita, i Cattolici in Italia ecc. Oggi con la globalizzazione siamo obbligati davvero a pestarci i callidi gli uni e gli altri, per cui dobbiamo cominciare a capire che oggi troviamo ricchi delle nostre diversità culturali e religiose ecc o altrimenti siamo destinati a sfrenarci avicendevolmente. Io penso proprio che in questo contesto oggi le religioni devono giocare davvero un ruolo fondamentale.
 
Adesso parliamo del pacchetto di sicurezza del nuovo governo italiano che prevede non solo l'espulsione degli immigrati irregolari, ma addirittura la loro reclusione, verdetto questo giunto anche ai paesi membri dell'Unione europea. Ma secondo Lei una simile offensiva costituzionale, da dove deriva e come va fermata?
 
Il cosiddetto pacchetto di sicurezza del governo Berlusconi e per la precisione del ministro degli Interni Maroni non ha nessuna base costituzionale. Di fatti sono molti i giudici che lo ritengono non costituzionale e di fatti adesso sasrà la Corte di Cassazione a decidere se è costituzionale o no e dovrà esprimersi. Da dove viene questo decreto? Deriva dal razzismo e dalla xenofobia italiana e dalla paura dell'altro che c'è in Italia e che porta adesso a questo decreto. Un decreto che è anche simile alla legistlazione passata a Bruxelles, cioè nell'Unione europea. Il decreto prevede prima di tutto una delle cose fondamentali che noi riteniamo "costituzionale" cioè un immigrato clandestino senza documenti è considerato come un criminale. Questo è davvero non costituzionale. Ma c'è qualcosa ancora più grave che può essere messo in prigione un clandestino nei cosiddetti "Centri di Permanenza Temporanea" per 18 mesi, questo è gravissimo perché non si può mettetre una persona in prigione senza un dovuto processo, cioè senza che venga riconosciuto colpevole, mentre questi immigrati irregolari vengono rinchiusi praticamente senza processo e questo è una violazione dei diritti costituzionali di ogni cittadino. Eppure questa prassi è stata approvata anche dall'Unione europea. Infatti in molti paesi del Sud America e in particolare - ricordo - in Bolivia, il Presidente Morales, Lula in Brasile, Chavez in Venezuela e i vescovi del Brasile hanno protestato fortissimamente contro l'Europa per questa decisione perché questo è davvero inaudito, ma sopratutto è inaudito in Italia. L'Italia è un popolo di migranti, cioè per parecchi secoli gli italiani hanno emigrato in America Latina, in Australia e negli Stati Uniti. Noi ovunque abbiamo dovuto lottare per i nostri diritti. È incredibile che dopo 50 anni gli italiani stanno ripetendo nei confronti di immigranti di altri paesi gli stessi insulti che loro stessi hanno subito nel passato in varie parti del mondo. È incredibile come la gente continuamente dimentica quello che è successo in passato. Io non riesco più a capire, forse tutto è dovuto alla mancanza di memoria. Gli israeliani, ad esempio, oggi ripetono contro i palestinesi le stesse brutalità che loro stessi avevano subito nella seconda guerra mondiale dai nazisti. Oppure i sud-africani che oggi sono liberi di vivere in un nuovo Sud Africa, commettono contro gli immigranti le stesse cose che subivano durante l'Apartheid. Cosa c'è nei popoli che si dimenticano così facilmente di quello che hanno subito e fa ripetere le stesse cose agli altri. C'è qualcosa di oscuro in ognuno di noi e nei popoli della terra.
 
Il suo ultimo libro "Sfida alla Globalizzazione", di cosa parla esattamente?
 
Io insisto su questo aspetto che l'uomo oggi ha d'avanti di sè una grande scelta sulla qualità di vita - che io chiamo una rivoluzione culturale, etica e religiosa - che lo fa diventare un altro uomo, cioè un uomo platenario. Da uomini "sapience" dobbiamo diventare uomini planetari se ci vogliamo salvare. Perché? Oggi la globalizzazione porta far sì che l'11% della popolazione mondiale consuma da sola l'88% delle risorse di questo mondo lasciando a 3 miliardi di esseri umani di vivere con meno di 1 euro al giorno. La conseguenza di questo sono 50 milioni di morti di fame che avvengono all'anno. Io lo chiamo questo il peccatto del mondo. E questi 11% che sono i ricchi, non vogliono assolutamente sentir parlare di ridiminsionare il loro stile di vita, anzi i ricchi si stanno armando a non finire per proteggere i loro privileggi. Le armi oggi servono a difendere gli interessi di ricchi. In questi giorni è uscito un libro negli Stati Uniti che si intitola "The Three Trillion Dollar War" (Una guerra da tre miliardi di dollari) scritto da Prof. Joseph Stiglitz che è stato Vice Presidente della Banca Mondiale. In questo libro lui dice che la guerra costa agli Stati Uniti 3 mila miliardi di dollari, è un'assurdità totale. I ricchi si armano per difendere i loro interessi. I tecnici ci dicono che se su questo mondo tutti vivessero come vive l'11% del mondo ricco, avremo bisogno di quattro pianeti terra per risorse e altri quattro pianeti terra come di scarico per buttare i rifiuti. Questo sistema è insostenibile. Investimenti in armi e questa frenesia del consumare ad una velovità incredibile sta praticamente portando la terra al tracollo ecologico. Noi abbiamo d'avanti una crisi ecologica spaventosa. Gli scienziati ci danno una cinquantina d'anni per salvarci. Ecco perché dico a tutti ed è quello che davvero sto chiedendo è il coraggio di uscir fuori da un sistema che è una follia collettiva che permette a pochi a spese di molti morti di fame. O noi facciamo un salto di qualità o non c'è futuro per l'umanità, non c'è futuro per il pianeta, Ecco perchè dico siamo in una svolta epocale. O l'uomo fa davvero questo salto o non ci sarà futuro per nessuno.
 
Dunque questa grande crisi economica, è l'ultimo anello della catena delle ingiustizie che stiamo vivendo in questo mondo?
 
Certamente, e da qui, dalla nostra situazione di adesso, dal fenomeno nel Sud del Mondo ovunque stanno scoppiando le cosiddette "Rivolte del pane". Cito Egitto, Marocco, Cameron, Haiiti, Pakistan, Bangladesh, Filippine dove ci sono le rivolte del pane perché i cibi sono adesso stanno per scarseggiare seriamente e costano sempre di più. Perche questo? Perchè siccome i ricchi del mondo non vogliono cambiare lostile di vitae vogliono mantenere i loro consumi d'energia è chiaro che dobbiamo trovare l'energia da qualche parte. Dove le stiamo trovando? Nel cibo, cioè oggi cibi come il mais, l'olio di palma , la soia ecc vengono usati per estrarre Ethanol, praticamente la benzina per poter andare avanti il nostro sistema. È lì che troviamo l'energia. Negli Stati Uniti, il 10 - 20% del loro cibo è gia destinato a questo scopo. In Brasile 120 milioni di ettari sono destinati a bio-carburanti. In Africa si sta preparando 380 milioni di ettari per produrre il bio-carburante. Questa è la follia umana che vorrà dire che ci sarà sempre meno cibo e che il cibo costerà sempre di più per cui i poveri saranno destinati a morire.
 
 
 
Alessandro Zanotelli, nato a Livo (Trento) il 26 agosto 1938, è ordinato sacerdote nel 1964. Missionario comboniano, ha operato per otto anni in Sudan. Ha assunto la direzione di Nigrizia nel 1978; costretto a lasciarla, nel 1987, su richiesta di esponenti politici e vaticani, parte per Korogocho, una delle baraccopoli che attorniano Nairobi, la capitale del Kenya, e vi resta otto anni. Lì ha dato vita a piccole comunità cristiane, ma anche a una cooperativa che si occupa del recupero di rifiuti e dà lavoro a numerosi baraccati; ha propiziato la nascita di Udada, una comunità di ex prostitute che aiuta le donne che vogliono uscire dal giro e, nello stesso tempo, si è battuto per le riforme che riguardano la distribuzione della terra, uno dei temi-chiave della politica keniana. È direttore responsabile di Mosaico di pace sin dalle origini della rivista - settembre 1990 - e per espresso volere di don Tonino Bello, allora presidente di Pax Christi Italia e vescovo di Molfetta (Bari). Missionario comboniano, Zanotelli ha condotto inchieste sugli aiuti e sulla vendita delle armi del governo italiano ai paesi del Sud del mondo, scontrandosi con il potere politico, economico e militare italiano: rimosso dall'incarico è tornato in Africa a condividere per molti anni vita e speranze dei poveri, solo recentemente è tornato in Italia; è tra i promotori della "rete di Lilliput" ed è una delle voci più prestigiose della nonviolenza nel nostro paese. Tra le opere di Alessandro Zanotelli: La morte promessa. Armi, droga e fame nel terzo mondo, Publiprint, Trento 1987; Il coraggio dell'utopia, Publiprint, Trento 1988; I poveri non ci lasceranno dormire, Monti, Saronno 1996; Leggere l'impero. Il potere tra l'Apocalisse e l'Esodo, La meridiana, Molfetta 1996; Sulle strade di Pasqua, Emi, Bologna 1998; Inno alla vita, Emi, Bologna 1998; Ti no ses mia nat par noi, Cum, Verona 1998; La solidarieta' di Dio, Emi, Bologna 2000; R...esistenza e dialogo, Emi, Bologna 2001; (con Pietro Ingrao), Non ci sto!, Piero Manni, Lecce 2003; (con Mario Lancisi), Fa' strada ai poveri senza farti strada. Don Milani, il Vangelo e la poverta' nel mondo d'oggi, Emi, Bologna 2003; Nel cuore del sistema: quale missione? Emi, Bologna 2003; Korogocho, Feltrinelli, Milano 2003. Opere su Alessandro Zanotelli: Mario Lancisi, Alex Zanotelli. Sfida alla globalizzazione, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2003.


Giovedì 16 Luglio,2009 Ore: 15:51
 
 
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