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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Notizie da Haiti dalla Fraternità di Charles de Foucauld,A cura delle Piccole Sorelle di Chiusi

Notizie da Haiti dalla Fraternità di Charles de Foucauld

A cura delle Piccole Sorelle di Chiusi

Appena ricevuta, abbiamo tradotto in fretta la lettera di fratel Franklin, haitiano, fondatore di una congregazione che si ispira a Charles de Foucauld.
Aggiungiamo le notizie ricevute dalle Piccole Sorelle del Vangelo.
Sono notizie dirette, di persone che vivono sul posto e che sono state preservate forse per mettersi pienamente al servizio dei loro fratelli e sorelle... 

le piccole sorelle di Chiusi

Fratel Francklin ha fondato nel 1976 i Piccoli Fratelli dell’Incarnazione (uno dei 20 gruppi o comunità facenti parte della “Famiglia spirituale di Charles de Foucauld”). Vive con la comunità dei suoi fratelli a Pandissou, presso Hinche, nel centro di Haiti. Sono presenti anche in altre regioni.
Le Piccole sorelle dell’Incarnazione sono nate nel 1985. Sono ugualmente a Pandissou,e hanno 4 o 5 altre fraternità nel paese.
Ad Haiti ci sono pure le Piccole sorelle del Vangelo, la Fraternità Jesus Caritas (Istituto Secolare) e la Fraternità Secolare Charles de Foucauld.
 
19.01.2010
Cari amici del mio Paese e del mondo intero,
 
 ho finalmente il coraggio di prendere la penna per redigere queste poche righe. Sono schiantato, abbattuto, annientato, distrutto, schiacciato, ecco tutto quello che posso dire. Ringrazio il Buon Dio d’aver permesso che io viva nella mia carne e constati de visu questo fenomeno inedito, terrificante che è il sisma di 7,3, della scala “Richter”.
Constatare coi propri occhi il crollo di centinaia, di migliaia di case, morti disseminati sulle strade della capitale, gente stravolta, che vaga nella capitale senza sapere dove andare...
Un amico che mi è molto caro, dopo il sisma ha camminato almeno 7 chilometri a piedi per venirmi a dire: Francklin, non ho più casa e mi dice arrivederci. Solo questo e riparte all’istante dove abitava. Quest’amico, in tempi normali non agirebbe così. È segno che di una mente totalmente in disordine.
Il numero di persone che perdono la testa è grande. Amici di un po’ dappertutto mi chiamano per dirmi: Non ho più casa, i miei figli sono morti, ho perduto due, tre, quattro figli, mio marito, mia moglie… Un altro amico mi ha chiamato per dirmi: Mia cugina, suo marito, e i loro figli sono sepolti sotto le macerie della loro casa.
Sto sognando?
Sono diventato tutt’a un tratto extraterrestre? È reale tutto quello che vedo con i miei occhi e tutto quello che raccontano?
Le principali infrastrutture della nostra chiesa Cattolica di Port au Prince e di qualche città di provincia sono totalmente rase al suolo con morti innumerevoli e innominabili. La cattedrale di Port au Prince, segno di fierezza ecclesiale è totalmente in rovina, il nostro Arcivescovo Metropolitano e numerosi membri della nostra chiesa: il nostro Arcivescovo, il vescovo, preti, religiosi, religiose, laici, professori, allievi, collaboratori sono scomparsi, senza parlare di danni materiali abissali.
A Piazzetta Cazeau, abbiamo visto il diluvio dei vicini sottosopra, che correvano dappertutto, morti e ancora morti. Non posso dimenticare l’immagine di una giovane che è morta in mia presenza nel cortile di casa sua dove, sotto un albero, un giovane medico le metteva una flebo. Il piccolo comitato che abbiamo messo su e noi stessi, non potendo più respirare gli odori pestilenziali dei cadaveri, abbiamo preso la decisione di seppellire i numerosi morti della nostra scuola Françoise e René de la Serre, in una buca scavata per l’immondizia. Il trauma era tale che i genitori non sono venuti, ognuno gettava la sua spoglia e se ne tornava via per non assistere a una scena così tragica: in occasioni come questa, l’inumazione di un parente è inumana e bestiale. La sofferenza si leggeva sul volto silenzioso della gente che non aveva più il coraggio di sorridere in un paese in cui il sorriso fa parte dell’educazione haitiana.
Ma di fronte a tutto questo, Mio Dio, cosa vuoi, cosa ci vuoi dire? So fino alle mie viscere che tu sei il Dio che ci ama, ci crea, ci salva, ci forma, ci invia.
So che la Chiesa è tua, che tu l’ami di un amore incondizionato, gratuito e disinteressato. In te non ci sono finzioni o intrallazzi. Tu sei il Dio della Bontà e della Misericordia. La tua Giustizia e la tua Misericordia sono per tutti gli esseri umani. Tu sei un Mistero. Anche la tua Grazia è un Mistero. Ma il male non è ugualmente un Mistero?
Non ti potrò mai comprendere, né Te e neppure la tua Grazia. Non cerco di comprendere questo male mortale che ci cade addosso bruscamente, ci uccide, ci umilia, ci mette in ginocchio, ma noi sappiamo che il male non ha l’ultima parola: l’amore crede tutto, comprende tutto, accetta tutto… Gesù, tuo Figlio, ci diceva: Coraggio, ho vinto il mondo.
Grazie, mio Dio per quello che sei, per quello che fai. Noi ti amiamo come tu ci ami. Le nostre vite e i nostri spiriti sono tra le tue mani
 
                                                    Franklin
 
PS – Attualmente, organizziamo l’evacuazione delle persone da Port au Prince per recarsi in provincia. Per quel che ci riguarda, siamo in collegamento diretto con l’ambasciata di Francia che ci aiuta a realizzare quest’azione concreta.
A Piazzetta Cazeou, sono accolte 700 persone e pensiamo, con una mensa, di nutrire 2000 persone. Nell’Altopiano Centrale: Pandissou, Thomonde, Papaye, accogliamo 3000 persone. Si formano dei comitati per prevedere e accogliere le persone.
In un’altra tappa, giovani studenti e altri saranno mobilitati per organizzare e lavorare alla produzione alimentare futura…
Molte persone e amici di diversi paesi propongono il loro aiuto finanziario e chiedono un indirizzo. Potete allora scrivere a questi indirizzi e-mail:
queste persone sono in contatto con Fratel Franklin ARMAND
 
Clicca sull'immagine pre ingrandirla
 
 


Dalle piccole sorelle del Vangelo
20 gennaio 2010
E’ già passata una settimana dal terribile terremoto che ha colpito il popolo Haitiano.
Abbiamo cercato di tenervi al corrente man mano che ci giungevano notizie e dal canto vostro continuata a informarvi con i media.
Più il tempo passa e più ci rendiamo conto della vastità del dramma, ma constatiamo anche la resistenza e la forza di vita di questo popolo già così martoriato!
Abbiamo appena parlato al telefono con le nostre sorelle di Haiti, che stanno bene. Stanno organizzando la distribuzione di cibo nel quartiere. Gli aiuti vengono dai Gesuiti e dal consolato italiano, che si trova vicino al quartiere. Aspettano con impazienza la consegna del riso, perché …è ciò che la gente aspetta e che calma lo stomaco.
Il clima generale è quello della solidarietà e dell’aiuto reciproco, che non assomiglia per niente alla forte tensione che regna nel centro di Port-au-Prince.
Uno staff di medici si è installato da poco di fronte alla casa, il quartiere si organizza, le vendite al mercato sono riprese, la gente incomincia a sgomberare, a lavare, a pulire.
Quando ho telefonato Luisa stava cucinando, Milourde era nel quartiere per fare una lista dei bambini e delle persone in maggiore difficoltà, Chantal stava parlando con i medici. Si sentivano passare gli elicotteri, la vita riprende.
Le comunicazioni sono più facili da quando hanno installato un gruppo elettrogeno che permette di ricaricare i cellulari e per le nostre sorelle questo è un grande sollievo. La benzina per fare funzionare il gruppo elettrogeno ha dei prezzi esorbitanti, la si trova al mercato nero, che è l’aspetto oscuro della situazione. Ma accanto a questo c’è tanta solidarietà, non bisogna dimenticarlo.
Invece fanno fatica a ricevere la posta elettronica!
Questa mattina (20 gennaio) c’è stata un’altra forte scossa, la gente vive ancora fuori, hanno paura…
Oggi il sole brillava, dopo la giornata di ieri che è stata nuvolosa e che faceva temere la pioggia, che sarebbe stata una ulteriore complicazione. Tutti dormono fuori, senza alcun riparo. Nei prossimi giorni dovrebbero consegnare delle tende.
Abbiamo anche parlato con Armelle, che è a Pandiassou (sull’altopiano), con Maria (la sorella più anziana).Le Fraternità dell’Incarnazione pensano di poter accogliere 3000 rifugiati. Una delegazione dell’Ambasciata francese si trovava là per visionare e organizzare i luoghi di accoglienza e la distribuzione di cibo.
Sabato la città di Port-au-Prince si ritroverà per dare l’estremo saluto all’Arcivescovo e a tutti i religiosi che hanno perso la vita nel terremoto. La Chiesa di Haiti ha subito molte perdite.
Abbiamo rassicurato le sorelle della vostra solidarietà, della vostra preghiera. Lo sentono e ringraziano tutti.
Buona continuazione a ciascuna di voi, in comunione con le nostre sorelle                                  
Carla
 


Sabato 23 Gennaio,2010 Ore: 18:56
 
 
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