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www.ildialogo.org Medioriente. Appello dei cristiani palestinesi,di Agenzia NEV del 16-12-2009

Medioriente. Appello dei cristiani palestinesi

di Agenzia NEV del 16-12-2009

“Kairos: un momento di fede, speranza e amore dal cuore della Palestina che soffre”


Roma (NEV), 16 dicembre 2009 - Un appello per chiedere la fine dell'occupazione israeliana è stato lanciato lo scorso 11 dicembre a Betlemme, da un gruppo di palestinesi cristiani, tra cui spiccano il patriarca emerito di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah, il vescovo luterano di Terra Santa e Giordania, Munib Younan, e l'arcivescovo Theodosios Atallah Hanna, del patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme. L'appello, intitolato ''The Kairos Palestine document'', intende riportare all'attenzione internazionale, dei leader politici della regione e delle chiese nel mondo, la situazione palestinese.
I firmatari dell'appello lamentano ''le promesse vane e le parole vuote riguardanti la pace nella regione'' e ricordano al mondo ''il muro di separazione israeliano eretto in territorio palestinese, il blocco di Gaza, le colonie israeliane che sorgono su terreni palestinesi, le umiliazioni subite ai checkpoint militari, le restrizioni religiose e gli accessi controllati ai luoghi santi, la piaga dei rifugiati che attendono il loro diritto al ritorno, i prigionieri detenuti in Israele e la paralisi della comunità internazionale di fronte a questa tragedia''. Il lungo ed articolato documento rivolge anche un appello agli ebrei ed ai musulmani perché collaborino nella costruzione di uno stato “per tutti i cittadini, con una visione basata sul rispetto della religione ma anche dell'eguaglianza, della giustizia, della libertà e del rispetto per il pluralismo e non sul dominio di una religione o di una maggioranza numerica”. Richiamata anche la missione della chiesa e parole chiave come “amore” e “resistenza”: l'ingiustizia contro il popolo palestinese costituita dall'occupazione israeliana è “un male e un peccato al quale si deve resistere e che deve essere rimosso”.
Il documento denuncia non solo la gravità della situazione vissuta dalla popolazione palestinese, ma si sofferma anche sulla questione della terra: “Noi crediamo che la nostra terra abbia una missione universale – affermano gli estensori dell'appello. - In questa universalità, il significato delle promesse, della terra, dell'elezione, del popolo di Dio si aprono fino a includere l'intera umanità, ad iniziare dai popoli di questa terra. Alla luce degli insegnamenti della Bibbia, la promessa della terra non è mai stata un programma politico, ma piuttosto il preludio di una completa salvezza universale. Era l'inizio del compimento del Regno di Dio sulla terra”.
In conclusione il documento richiama la centralità della questione di Gerusalemme, “città abitata da due popoli e tre religioni” e per la quale si impone una soluzione politica “basata sulle risoluzioni internazionali e sulla sua visione profetica”. Come hanno rilevato alcuni analisti, pur a partire da un giudizio molto negativo sull'attuale politica israeliana, il documento “Kairos” non fa riferimento alla soluzione “due popoli due stati”, e viene da chiedersi se nei tempi lunghi non faccia propria l'ipotesi, avanzata da alcune forze della società civile palestinese ed israeliana, di uno stato binazionale.


Giovedì 17 Dicembre,2009 Ore: 15:21
 
 
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