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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Dialogo a senso unico,di d. Pietro Taffari

Lettera al direttore
Dialogo a senso unico

di d. Pietro Taffari

Carissimo Giovanni,
voi fate la giornata per il dialogo cristiano-islamico, poi ci sono quelli che la fanno per il dialogo cristiano-ebraico, forse ci saranno quelli che la fanno per il dialogo cristiano-induismo, ecc...Tutto per favorire l'intercultura e l'interreligiosità. C'è chi propone l'ora di religione islamica a scuola. Poi verranno i nostri"fratelli maggiori" ebrei a chiedere la loro ora...Ma il problema è anche alla base e non solo ai vertici (Concordato Chiesa-Stato o altri concordati). Ti voglio comunicare la mia esperienza di docente di religione in un Liceo Scientifico. Premetto che con gli altri colleghi abbiamo scelto un testo che per contenuti interagisce con le altre materie scolastiche (scienza, filosofia,storia,storia dell'arte...) e dove le principali religioni hanno una chiara e considerevole trattazione storico-dottrinale e con quanto il Concilio Vat. II ha dichiarato nei loro confronti in "Nostra aetate". Quest'anno in una prima liceo ho trovato otto alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica: quattro evangelici, due musulmani, un testimonedi Geova ed an'atea. In attesa che la segreteria mi comunicasse ufficialmente i loro nomi e, perciò, li lasciassi andare in altra classe (perchè la Scuola non riesce ad offrire altri percorsi culturali alternativi) ho spiegato loro che scopo dell'insegnamento della religione a scuola non è il proselitismo, nè il fare catechismo,ma culturale (le radici cristiane dell'Europa)e di dialogo interculturale e interreligioso. Ho sottolineato come la loro presenza variegata sarebbe stata una ricchezza per la classe, perchè l'ora di religione si sarebbe trasformata poco a poco in ora di religioni in dialogo.Tra l'atro nella nostra programmazione sono state previste le visite alla sinagoga e alla moschea con relativo incontro con rabbino ed imam. I suddetti otto alunni hanno mostrato grande interesse ai miei chiarimenti e alla mia proposta, che credo sia molto in sintonia col comunicato stampa di CEM Mndialità del 21 c.m. Purtroppo i loro genitori sono stati irremovibili nella loro scelta iniziale (all'atto dell'iscrizione dei figli)di non avvalersi dell'IRC e tutto è stato vanificato. Stando così le cose, non credo che la soluzione del problema dipenda solo e principalmente dai docenti di religione. Il rifiuto di quei genitori credo potrebbe avere alla radice o il solito pregiudizio dell'ora di religione proselitistica-polemica, o la paura dell'incapacità al dialogo dei propri figli che, come mi risulta, visto che di qualcuno sono stato docente nella Scuola Media, sanno poco o niente dei vangeli e della storia della Chiesa evangelica o poco e niente di Maometto e del Corano e della storia dell'Islam. A differenza di un mio carissimo amico, pastore evangelico, che ha sollectato i propri figli ad avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica. Proprio perchè più preparati per un dialogo fraterno e costruttivo. Ti abbraccio fraternamente. Dio ci benedica.
d. Pietro Taffari

Risponde il direttore

Carissimo don Pietro,

concordo con te: non basta la volontà del singolo docente di religione, è una questione di impostazione complessiva che va cambiata. La tua esperienza è comune a molti insegnanti di religione che conosco e che si impegnano a promuovere il dialogo interreligioso ma che però sono prigionieri di una istituzione concordataria che ha tutt'altro scopo (quella di affermare la religione Cattolica come religione di Stato) e che è nata in tutt'altro periodo (quando non c'erano persone che professavano altre religioni in modo così massiccio come oggi).

Sono convinto che alla fine la realtà dei fatti travolgerà tutte le impostazioni ancorate a schemi oramai defunti. Non resta che continuare per la propria strada con pazienza e tenacia.

saluti di pace

Giovanni Sarubbi



Luned́ 26 Ottobre,2009 Ore: 23:38
 
 
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