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www.ildialogo.org Un sogno a causa delle vicende scandalose del Cavaliere...,di Veronica Tussi

Lettera
Un sogno a causa delle vicende scandalose del Cavaliere...

di Veronica Tussi

Ho fatto un sogno. Ho sognato il Papa alla finestra di Piazza San Pietro. Un sogno impossibile, anche perché Benedetto XVI in questo periodo non è in Vaticano. Eppure ho sognato che domenica, alla folla che gremiva la piazza, tra il volteggiare di bianche colombe, il Pontefice ha letto questo passo del Vangelo: "Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! Infatti, se è inevitabile che avvengano scandali, guai però a quell'uomo per mezzo del quale avviene lo scandalo.". A questo punto un grande applauso si è levato dalla folla. Poi il Papa ha spiegato che i piccoli cui alludeva Gesù, sono tutte le persone buone e oneste. Altro fragoroso applauso. E il Pontefice ha continuato:  "Se la tua mano o il piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te". E a questo punto, assieme all'applauso, risatine represse si sono quà e là dalla folla. Il Papa, pensando ad Origene di Alessandria, non ha potuto fare a meno di sorridere anche lui. Il nuovo scrosciante applauso mi ha svegliata.
 
Veronica Tussi
 
P.S. Origene di Alessandria si auotevirò



Martedì 28 Luglio,2009 Ore: 14:55
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Rosario Amico Roxas Caltanissetta 28/7/2009 15.59
Titolo:Sogno...o son desto ?!?!
Certo che non poteva essere altro che un sogno.
Il relativismo che il pontefice Ratzinger dice di combattere, torna prepotentemente quando si tratta di interpretare le parole di Cristo in una chiave che contrasta gli accordi di vertice tra il potere politico che governa l'Italia e il potere temporale che governa lo Stato città del Vaticano.
In casi come quelli "sognati" emerge ed emergerà l'esigenza interpretativa, i distinguo, l'adesione alla modernità della storia ed alle sue molteplici interpretazioni.
Messi in mano a Marcello Pera, i Vangeli diventano un trattato di economia liberista e Cristo un antesignano dell'economia di mercato, come ha certificato lo stesso pontefice nella presentazione all'ultimo volume dello stesso Pera "Perchè dobbiamo dirci cristiani!", presentazione, peraltro, firmata Benedetto XVI, come se si trattasse di una lettera apostolica, con i crismi dell'obbedienza dovuta.
Così mutano le interpretazioni secondo gli interessi del momento.
Sembra proprio che sia rimasto un solo imput alternativo al degrado che viene imposto da questo governo e da chi lo presiede; si tratta del 1° comandamento
"Non avrai altro Dio fuori che me !,
ma c'è (o ci sarà presto) una postilla o pro-memoria di pugno del cavaliere:
" Ricordarsi di chiedere al pontefice di annullare quest'articolo, pardon ... comandamento! "

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