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Minareti
Famiglia cristiana dice no al «cattolicesimo in salsa leghista» e all'islamofobia

IL REFERENDUM SUI MINARETI IN SVIZZERA E LA VOGLIA DI PROPORLO IN ITALIA

DURO COLPO ALL’INTEGRAZIONE
E ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA


Lo spirito di Assisi deve tornare a soffiare sull’Europa.

Non c’è alcun dubbio. Un referendum come quello svizzero che mette al bando i minareti, vincerebbe anche in Italia. Lo dicono gli esperti di opinione pubblica. Il minareto suscita allarme sociale. Evoca terrorismo islamico, come l’attacco alle Torri gemelle. È visto come un pericolo per l’Occidente. È sinonimo di fanatismo.  

Ma cos’è il minareto? Cosa lo differenzia dal campanile? Da strumenti per chiamare alla preghiera, li vorremmo trasformare in "simboli identitari", segni di contrapposizione tra le religioni. Un pasticcio ideologico e culturale, che non riesce a fare i conti con la "diversità", cui ci richiama sovente Benedetto XVI.

Ha detto bene il vescovo di Lugano monsignor Pier Giacomo Grampa, quando ha osservato che «la maggioranza di chi ha detto no ai minareti, non l’ha fatto per difendere l’identità cristiana, ma per blindare il proprio egoismo». Il "sì" in Svizzera, cioè il "no" ai minareti, ha vinto nei cantoni dove gli immigrati sono pochi. Ha perso a Basilea e a Zurigo, dove l’integrazione funziona.

I capi religiosi di tutto il mondo pregano per la pace ad Assisi, nell'incontro voluto da papa Wojtyla nel 1996.
I capi religiosi di tutto il mondo pregano per la pace ad Assisi,
nell’incontro voluto da papa Wojtyla nel 1996
(foto Del Canale).

Insomma, la paura si vince se si impara a vivere insieme. Ecco perché i vescovi elvetici hanno denunciato che il risultato è «un duro colpo alla libertà religiosa e all’integrazione». Analisi condivisa anche dalla Santa Sede, preoccupata per i risvolti polemici internazionali che la consultazione può riservare.

In Italia è già accaduto. O sta già avvenendo. Il cattolicesimo in "salsa leghista" sfiora un pericoloso relativismo, perché impedisce la preghiera e un luogo di culto a un’altra religione, negando diritti inalienabili, che sono della persona, prima ancora che del cittadino. Esattamente l’opposto dello "spirito di Assisi" di Giovanni Paolo II, che chiamò nella città di san Francesco i leader di ogni religione del mondo a pregare, gli uni accanto agli altri, con i propri simboli e le proprie "liturgie". Lo "spirito di Assisi" è null’altro che il primato della fede, la parità dei diritti e la dignità di ogni persona umana.

L’Osservatore Romano ha scritto che i "minareti" sono "come i crocifissi", perché «la religione non può essere un fatto privato». Vietare la preghiera e i richiami a essa è una bestemmia contro Dio. Qualcuno ci prova, ogni tanto, anche col suono delle campane, per una questione di "ecologia" acustica. Eppure, dai minareti svizzeri nessun muezzin alza la voce. Sono simbolo di preghiera. E niente di più.

Chi è d’accordo con i vincitori del referendum svizzero e lo propone anche da noi vorrebbe che la religione fosse solo un fatto privato, senza alcuna valenza pubblica: il massimo del relativismo. I cristiani non possono accettare "la logica dell’esclusione", come ha detto monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio per gli immigrati.

Il vero obiettivo non sono i minareti, ma la moschea come luogo di culto e di "dottrina". Un conto, però, è condividere preoccupazioni per ciò che si predica e si insegna nelle moschee, altra cosa è spazzar via il luogo di culto. A Roma, centro della cristianità, convivono la basilica di San Pietro e la moschea più grande d’Europa. Quando venne costruita, in segno di rispetto, gli islamici accettarono di tenere il minareto più basso rispetto al progetto iniziale.

Quanto al principio di reciprocità, tanto evocato, monsignor Grampa ricorda che non possiamo «diventare anche noi intolleranti». È pericoloso aprire il fronte crocifissi e minareti: è una trincea di pregiudizi, che sfocia nell’odio. Lo "spirito di Assisi" deve tornare a soffiare sull’Europa.

 Fonte: Sito di Famiglia Cristiana



Lunedě 14 Dicembre,2009 Ore: 17:19
 
 
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