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www.ildialogo.org Sciiti e sunniti,di Amina Salina

Conoscere l'islam
Sciiti e sunniti

di Amina Salina

    “Chi obbedisce al Messaggero obbedisce ad Allah” (4:80). Avete nel Messaggero  di Allah un bell’esempio per voi, per chi spera in Allah e nell’Ultimo Giorno e  ricorda Allah frequentemente” (33:21.)  
Questi due versetti del Sublime Corano mostrano la Retta Via a tutti i  musulmani del mondo, a qualsiasi scuola appartengano.
Tutti siamo chiamati a riconoscere Allah-sw- come solo Signore creatore a  credere a Lui e al Suo Messaggero ed ai Profeti ai Libri rivelati agli Angeli  alla Predestinazione all’Inferno al Paradiso al Giorno del Giudizio ,(Aquida) Tutti dobbiamo obbedire ad Allah seguire il comportamento del nostro Amato  Profeta Mohammed dei suoi Compagni, uomini e donne devoti e della sua Famiglia  “Lascio tra voi ciò cui attenervi per non traviarvi dopo di me, due preziose  cose, di cui l’una è maggiore dell’altra: il Libro di Dio, corda distesa dal  cielo alla terra, e i miei Parenti, la Gente della Mia Casa. Sappiate che  queste due cose non si separeranno mai tra loro finché non mi raggiungeranno  allo Stagno {di Kawthar}. Badate quindi a come mi ricompenserete mediante il  vostro comportamento con essi.” Ibn Hajar E Allah dice Invero la religione  presso Iddio è l’Islam” (Sura Ali-‘Imran, 3:20)
Tutti i Musulmani devono attuare questi principi viverli nella loro vita  spirituale e quotidiana  
1.La testimonianza di fede (Shahadah)
2.La Preghiera (Salat)
3.La tassa rituale (Zakat)
5.Il Digiuno (Sawm)
6.Il Pellegrinaggio alla Sacra Ka°bah (Hajj)
7.Lo sforzo sulla via di Dio (Jihad)
8.Compiere il bene e proibire il male (‘Amr bi-l Ma’ruf wa Nahiy ‘an al- Munkar)
9.L’amore nei confronti di Allah (S.w.T.), del Profeta Muhammad (S) e dei suoi  discendenti.
Le più importanti fonti per la vita religiosa e civile dei musulmani sono il  Corano parola di Allah e la Sunna che è la tradizione di detti e fatti relativi  alla vita del Profeta custodita in svariate raccolte che comprendono centinaia  di detti la cui trasmissione è stata verificata dagli studiosi,alcune raccolte  sono riconosciute da tutte le scuole altre no.
Nella sua terminologia più specifica la parola “Shi’a” indica un gruppo  particolare di Musulmani che ebbero un’affinità speciale con l’Imam ‘Ali (a.s.), cugino e genero del Profeta Muhammad (S). Questo gruppo considerò  meticolosamente ogni dettaglio trasmesso attraverso i detti e le azioni del  Profeta dell’Islam (S) e considerò ‘Ali (a.s.) come l’unico e degno successore  della comunità Islamica dopo il nobile Muhammad (S). Citiamo di seguito alcune  tradizioni autentiche al riguardo: “Non sei soddisfatto  [Oh ’Ali! ] di avere una posizione nei miei confronti come  quella di Harun nei confronti Mosè?”  “L’esempio della Gente della mia Casa è come l’esempio dell’arca di Noè: chi  vi salì si salvò, chi l’abbandonò perì” Gli sciiti si differenziano dai sunniti sulla questione della guida (imamato)  della comunità islamica (Umma), dal momento che considerano unica legittimata a  regnare la famiglia del profeta Mohammed (Ahl al-Bayt), mentre per i sunniti  qualsiasi fedele di media capacità religiosa, non necessariamente discendente  del Profeta, anche se preferibilmente appartenente alla sua tribù - i  Coreisciti - può guidare a pieno titolo un governo islamico (questi parametri  valgono solo per il Califfato). Le sole guide riconosciute dai Sunniti come  buoni governanti sono stati i 4 successori del profeta detti Califfi Rashidun  cioè ben diretti, Abu Bakr ,Omar Uthman e Ali. Un’ altro problema che divide  Sciiti e Sunniti è quello della guida: mentre i Sunniti non hanno una gerarchia  teologica gli Sciiti fanno riferimento ad una complessa gerarchia di sapienti  il cui capo è la guida suprema (cioè l’Ayatollah più importante) gli Sciiti  duodecimali,che sono la scuola più numerosa credono che la loro comunità sia  passata ai dodici Imam infallibili (perché in diretto contatto con Allah) tutti  discendenti del Profeta,che sono i seguenti  
1.         ʿAlī bin Abī Ṭālib, al-Murtaḍa;  
2.         al-Ḥasan ibn ʿAlī, al-Mujtabā;  
3.         al-Ḥusayn ibn ʿAlī, Sayyid al-shuhadāʾ (il Signore dei Martiri);
4.         ʿAlī ibn al-Ḥusayn, Zayn al-ʿĀbidīn, al-Sajjād;  
5.         Muḥammad ibn ʿAlī, al-Bāqir;  
6.         Jaʿfar ibn Muḥammad, al-Ṣādiq;  
7.         Mūsā ibn Jaʿfar, al-Kāẕim;
8.         ʿAlī ibn Mūsā, al-Riḍā (in persiano: Reża);
9.         Muḥammad ibn ʿAlī, al-Taqī;  
10.       ʿAlī ibn Muḥammad, al-Naqī;  
11.       al-Ḥasan ibn ʿAlī, al-ʿAskarī;  
12.       Muḥammad ibn al-Ḥasan, al-Mahdī
Dopo l’occultamento * del 12° Imam la guida è passata ai grandi Ayatollah.
Salam, Amina Salina  
 
*Il dispotico governo del Califfo, all’epoca dell’imam Al’askarí, aveva deciso  di eliminare con qualsiasi mezzo possibile il successore di questo nobile imam  e porre in tal modo fine all’imamato e, di conseguenza, alla dottrina sciita. L’ undicesimo imam venne perciò messo sotto sorveglianza anche sotto questo  aspetto. Fu questo il motivo per il quale si mantenne il silenzio sulla nascita  del dodicesimo Imam.
Sino all’età di sei anni venne tenuto nascosto e solamente un limitato numero  di Sciiti poteva vederlo. Dopo il martirio del suo nobile padre entro, per  ordine di Dio, in uno stato di occultamento, chiamato Occultamento Minore, che  duro alcuni anni. Rispondeva alle domande degli Sciiti e risolveva i loro  problemi tramite quattro vicari, personalmente nominati da lui, che uno dopo l’ altro ebbero l’onore di sostituirlo.
A questo primo occultamento ne seguí un altro, chiamato Occultamento Maggiore;  esso dura ormai da circa quattordici secoli. Egli permarrà in questo stato fino  a quando, per ordine divino, non riapparirà per colmare la terra di giustizia  ed equità, dopo che si sarà riempita di violenza e oppressione.
Sono state tramandate numerose tradizioni (risalenti al sommo Profeta e ai  nobili Imam) a proposito di questo santo imam, del suo occultamento e della sua  futura manifestazione. Simili tradizioni sono state tramandate sia dai Sunniti  che dagli Sciiti.
Un gran numero di eminenti sciiti, quando ancora l’undicesimo imam era in  vita, lo incontrarono e, dal suo nobile padre, appresero che sarebbe diventato  imam dopo di lui. Del resto l’umanità non può assolutamente rimanere senza la  religione di Dio e un imam che la difenda e la custodisca (lo abbiamo visto sia  nel capitolo dedicato alla profezia che all’inizio del presente capitolo).
Fonti http: www.al-shia.org    


Giovedì 11 Febbraio,2010 Ore: 15:43
 
 
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